Una doccia fredda? Certo è raggelante il dato di più di 400 bimbi senza scuola dell’infanzia pubblica a settembre inoltrato, ma la notizia non è certo una sorpresa e non può esserlo per una amministrazione.
Contro i malanni autunnali c’è la pillola referendaria
Una doccia fredda? Certo è raggelante il dato di più di 400 bimbi senza scuola dell’infanzia pubblica a settembre inoltrato, ma la notizia non è certo una sorpresa e non può esserlo per una amministrazione. La situazione era prevedibile e doveva essere prevista e fronteggiata in tempo. E’ sempre più evidente che il sistema di convenzioni non funziona, perciò accampare quanto vadano bene le cose in questa situazione sarebbe quantomeno fuori dal reale: le scelte dell’amministrazione si stanno rivelando fallimentari.
Il male autunnale dell’esclusione dalla scuola pubblica non è un raffreddore, è un malanno serio che trova le sue radici in una politica nazionale e locale che taglia sulla scuola pubblica, puntando nel frattempo su un cosiddetto sistema integrato pubblico-privato e su una malintesa sussidiarietà che mostrano tutti i loro limiti, calpestando di fatto il diritto universale all’istruzione pubblica. A una deriva che è culturale e politica rispondiamo anzitutto dal basso, dando voce a livello locale alla rivendicazione democratica per il rafforzamento della pubblica istruzione. Se è vero che le politiche si giudicano dagli effetti che producono, lasciamo alle cittadine e ai cittadini bolognesi, che in questi giorni a migliaia firmano per chiedere un referendum sui finanziamenti pubblici alle scuole private, il giudizio su ciò che sta accadendo nella nostra città.
Siamo solidali con le centinaia di famiglie che vedono negato il proprio diritto costituzionale alla scuola pubblica, laica e gratuita, per non parlare delle tante famiglie che non figurano più nella lista d’attesa semplicemente perché di fronte all’alternativa di lasciare il bimbo senza scuola sono state costrette a mandarlo in una scuola privata paritaria, ad accettare un progetto educativo che non condividono, a pagare una retta. Motivo in più, motivo serio per firmare per il referendum, come del resto già in migliaia hanno fatto.
Per il Nuovo Comitato Articolo 33, la portavoce Francesca De Benedetti
Info sul referendum e sul Comitato promotore: http://referendum.articolo33.org/info/