Beagle Green Hill ai cacciatori, OIPA risponde a replica di Legambiente

OIPA: “A seguito della nota informativa diffusa dall’OIPA giovedì 20 settembre in merito ad alcuni punti oscuri sulle operazioni di affido dei beagle di Green Hill, abbiamo ricevuto una richiesta di rettifica da parte di Legambiente”.

 

 

· IN RISPOSTA ALLA REPLICA DI LEGAMBIENTE: STANDO AI FATTI, IMPOSSIBILE ESCLUDERE AFFIDI AI CACCIATORI

oipa - logoA seguito della nota informativa diffusa dall’OIPA giovedì 20 settembre (vedi sotto) in merito ad alcuni punti oscuri sulle operazioni di affido dei beagle di Green Hill, abbiamo ricevuto una richiesta di rettifica da parte di Legambiente.

Precisiamo intanto che la citazione della Lav era limitata al suo ruolo di custode giudiziario e alla mancata dissociazione pubblica da Legambiente, alla quale di fatto è stata data carta bianca, affiancando i due loghi anche nei festeggiamenti per la conclusione degli affidi. Non abbiamo tuttavia mai affermato che vi sia il dubbio che la Lav abbia affidato direttamente cani ai cacciatori.

Legambiente ci risponde che all’interno del contratto di affido dei beagle è precisato che i cani non possono essere utilizzati per l’attività venatoria, che nessun cane è stato dato ad alcun cacciatore e che alcune associazioni del Sud Italia inserite nel sito di Legambiente hanno dato supporto per il trasporto dei cani tra Brescia e Montichiari e non per l’affido.

Riteniamo tuttavia opportuno precisare che è innegabile che il contratto in vigore dall’inizio delle procedure di affido non prevedeva la postilla aggiunta in seguito che recita “In nessun caso è consentito lo svolgimento di attività venatoria con l’animale oggetto del presente accordo”. Tale postilla è infatti stata aggiunta al documento presente sul sito di Legambiente in data 27 agosto, quando la quasi totalità dei beagle era già stata affidata. Inoltre non esclude esplicitamente che l’animale venga affidato ad un cacciatore, ma semplicemente chiede che non venga usato per l’attività venatoria. Non è quindi possibile escludere che vengano comunque detenuti come la maggior parte dei cani da caccia. Le guardie zoofile OIPA ricevono infatti quotidianamente moltissime segnalazioni per cani da caccia che, quando non usati per le battute, vengono tenuti in condizioni indecenti in serragli.

Il coinvolgimento di Arcicaccia a Festambiente, festa estiva di Legambiente, e la nomina di Osvaldo Veneziano, presidente nazionale di Arcicaccia, come padrino dell’affido di uno dei 7 beagle presenti, legittima inoltre un dubbio più che lecito. Ci chiediamo infatti come sia possibile, tenendo conto di questi fatti inconfutabili, escludere che tra gli affidatari ci siano anche alcuni dei circa 750 mila cacciatori italiani.

Green Hill non ha ancora chiuso e la battaglia affinché in quei capannoni non entri più nessun animale è ancora aperta. Per combatterla, lontano dalla spettacolarizzazione e dal fund raising, serve l’aiuto di tutti, ma riteniamo che ad animarla debba esserci un’etica del rispetto della vita che è evidentemente estranea a quanti hanno a che fare con la caccia e considerano gli animali o strumenti o prede.

· L’ALTRA FACCIA DEGLI AFFIDI DI GREEN HILL: BEAGLE AI CACCIATORI?

L’operazione di affido dei beagle di Green Hill è giunta al termine ed è quindi giunto il momento di evidenziare alcuni punti oscuri nella gestione dei custodi giudiziari, Legambiente e Lav. La scelta di comunicarlo ora non è casuale e trova la sua motivazione nell’aver dato al maggior numero possibile di beagle una nuova casa adatta alle loro esigenze.

Il primo punto critico riguarda il mancato inserimento, nel modulo che elencava i requisiti che gli aspiranti affidatari dovevano avere, della non appartenenza a enti, associazioni, o gruppi venatori, elemento invece importante vista la razza dei cani (segugi utilizzati per la caccia) che si andavano ad affidare. Sono ben note le condizioni vergognose in cui sono detenuti moltissimi cani usati per le battute di caccia. Animali considerati esclusivamente come uno strumento (così come nei laboratori di vivisezione), alla stregua del fucile.

Inoltre, per la scelta degli affidatari dei beagle, i custodi giudiziari Legambiente e Lav si sono appoggiati sia ad associazioni esperte in tema di affidi di animali, ma anche ad associazioni prive di competenze specifiche per la selezione di famiglie idonee e dislocate nel Sud Italia (nonostante fosse stato specificato che i cani sarebbero stati affidati solo nel Nord Italia per richiesta della Procura di Brescia e per non sottoporre i cani a stress eccessivo), oltre che ad associazioni cinofile filo-venatorie.

Come si evince dal sito di Legambiente, infatti, tra le associazioni di cui è stata accettata l’adesione all’operazione SOS Green Hill figurano infatti:

– APNEC e Libertas, che patrocinano eventi di formazione sulla preparazione di cani da caccia, oltre ad annoverare tra i soci molti preparatori di cani all’attività venatoria;
– Centro Cinoagonistico Borgomanerese e Centro Cinoagonistico Siracusano (Sicilia), entrambi affiliati al CSAA (Centro sportivo e delle attività per l’ambiente), federato con Arcicaccia e organizzatore di attività di cinofilia venatoria;
– ADLA Onlus, canile di Napoli.
Il dubbio sulla consegna dei beagle nelle mani di cacciatori è infine legittimato dalla presenza di 7 beagle a Festambiente, festa organizzata da Legambiente lo scorso agosto: all’affido del primo cucciolo ha fatto da padrino Osvaldo Veneziano, presidente nazionale di Arcicaccia.

Tutti i cani affidati attraverso l’OIPA sono stati dati in mano a persone adatte e consapevoli della scelta che stavano facendo, non consegnati a cacciatori o a persone inesperte pronte a riportarli indietro alla prima pipì sul tappeto, come sembrerebbe realmente accaduto stando a moltissime segnalazioni circolate. L’abbiamo fatto per Lapo, cucciolo di 4 mesi simpatico e furbetto, Sally, adulta con un sospetto di gravidanza, Carlotta, cucciola di 3 mesi senza coda, Tara, adulta che si è riaperta al mondo dopo una corsa in giardino, Duna, cucciola di 4 mesi che imparato a conoscere i gatti, Anya, cucciola di 3 mesi che appena arrivata a casa ha dormito per la prima volta serenamente…e tante altre creature per le quali abbiamo potuto scrivere un futuro diverso.

Il caso Green Hill è stato senza dubbio un potente catalizzatore di attenzione mediatica e occasione di fund raising, ecco perchè fin da subito abbiamo evidenziato la pericolosità della corsa per accaparrarsi una parte di visibilità a discapito dell’oculatezza nell’affido dei cani. L’importante era certamente svuotare quei capannoni velocemente, ma le manie di protagonismo hanno, in alcuni casi, causato ulteriore sofferenza ad animali già fortemente provati.

OIPA Italia Onlus www.oipa.org

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