“No all’alienazione patrimonio residenziale del Comune di Roma”

Chiesto dall’Unione Inquilini l’immediato ritiro della delibera comunale 84 del 12 settembre 2012 in materia di autorizzazione all’alienazione del patrimonio residenziale e non residenziale di proprietà del comune di Roma.

 


COMUNICATO STAMPA
 

Casa/Comune Roma: “ Chiediamo l’immediato ritiro della delibera comunale 84 del 12 settembre 2012 in materia di autorizzazione all’alienazione del patrimonio residenziale e non residenziale di proprietà del comune di Roma, con quella delibera si dimostra quanto il Sindaco e la giunta siano ipocriti quando vanno a fare passerella dagli inquilini degli enti previdenziali. Ora basta con le ipocrisie !”

Nota della Segreteria dell’Unione Inquilini di Roma.  

 

unione inquilini logoIn merito alla delibera della giunta comunale approvata il 12 settembre scorso n° 84 la Segreteria dell’Unione Inquilini di Roma ha dichiarato:

“Nel leggere la delibera 84/2012 siamo rimasti allibiti, il comune di Roma ha autorizzato l’alienazione di patrimonio residenziale e non residenziale cosi ripartito: 370 unità immobiliari ad uso residenziale, 78 appartamenti di due immobili in via Balzani e via Ferraroni, 18 terreni per oltre 56 mila mq e circa 210 immobili non residenziali.

Per quanto attiene le unità immobiliari ad uso residenziale si prevede che queste siano vendute con asta di evidenza pubblica con base di asta pari al valore di mercato degli immobili, che il prezzo di base d’asta sarà abbattuto del 10 % ma solo nei casi di contratti in corso con scadenza dello stesso oltre il biennio, i termini del diritto di opzione (non prelazione) è fissato in 60 giorni quando la nuova normativa prevede 120 giorni, che è riconosciuto il diritto ad un rinnovo contrattuale solo per gli inquilini con reddito inferiore all’accesso alle case di edilizia residenziale pubblica, agli ultrasettantenni è riconosciuto il diritto di acquisire l’usufrutto.

Si tratta con tutta evidenza di alienazione con criteri inaccettabili di molto peggiori rispetto a quelli previsti dalle vendite Enasarco sulle quali il Sindaco e tanti esponenti della giunta, della maggioranza e anche dell’opposizione hanno tuonato.

Per noi è inammissibile che:

  1. il prezzo sia quello di mercato, mentre ad esempio per l’Enasarco è quello tra il minimo e il medio dei valori dell’agenzia del territorio;

  2. che le case siano vendute all’asta;

  3. che le tutele riguardino solo quelle famiglie con reddito inferiore a quello per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica ( da 0 a 1000 euro netti di reddito mensile) mentre per l’Enasarco il reddito per la tutela è 42 mila euro;

  4. che il rinnovo del contratto per famiglie poverissime sia sulla base della normativa vigente, ovvero quale a libero mercato ? a canale agevolato? Rammentando che per applicare il canone agevolato il comune deve fare un accordo integrativo con i sindacati inquilini;

  5. per l’acquisto con mandato collettivo è previsto un ulteriore riduzione del “solo” 8%.

Insomma si tratta di una delibera inemendabile che deve essere ritirata o bocciata dal consiglio comunale. E’ davvero straordinario come i politici comunali quando si tratta di parlare davanti agli inquilini parlino e tuonino contro il libero mercato e quando si tratta di vendere patrimonio comunale o provinciale invece parlano di prezzi di mercato e limitino le tutele per gli inquilini di fatto al nulla.

 

 

Unione Inquilini

Via Cavour 101, Int. 4 – 00184 Roma – Tel. 0647.45.711 – Fax 06488.23.74

sito internet: www.unioneinquilini.it

 

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