“Il fondo del barile “

“La Federazione della Sinistra è un tentativo tutto politicista di mettere assieme ciò che è restato dell’avventura del governo Prodi e prima ancora del governo D’Alema”.

 

 

Il fondo del barile 

 

Aginform logoNon abbiamo mai ritenuto che quella che si definisce Federazione della Sinistra abbia qualcosa a che fare con un partito o un movimento di opposizione dal momento che la sua nascita è dovuta solo alla disperazione dei rottami del PRC in cerca di una collocazione. Il nostro non è settarismo, in quanto sappiamo riconoscere, aldilà delle differenze, le caratteristiche di un movimento, politico o di lotta, dai conati elettoralistici delle rappresentanze della ‘sinistra’.

La Federazione della Sinistra è appunto un tentativo tutto politicista di mettere assieme ciò che è restato dell’avventura del governo Prodi e prima ancora del governo D’Alema. Una sinistra ‘rivoluzionaria’ a vocazione governativa uscita con le ossa rotte dall’ultima prova elettorale. Ma, come si usa dire, la volpe perde il pelo ma non il vizio. E i nostri hanno ripreso a tessere la loro viscida ragnatela nel tentativo di ingannare coloro che sperano sempre in una sinistra che rialzi la testa. Conoscendo la bestia su questo non abbiamo mai ceduto al sentimentalismo e anche per questo, in questo contesto, sosteniamo con forza l’astensionismo.

Pensavamo comunque che la Federazione puntasse ad una strategia di opposizione per rendere più plausibile l’inganno. E invece apprendiamo che al suo interno si è acceso un dibattito tra alternativi e fautori di un alleanza elettorale col PD. A sostenere questa seconda tesi è nientepopodimeno che il settore ‘comunista’, il quale ha fatto circolare una lettera, firmata da autorevoli esponenti del PdCI e dintorni, in cui si dice basta coi sogni e rimettiamo i piedi per terra, o per meglio dire in Parlamento, alleandoci ‘tatticamente’ con Bersani.

Diliberto, Sorini, Valentini, Carpi, Salvi, Patta e compagnia cantando vogliono misurarsi ancora una volta con l’astuzia togliattiana della tattica comunista. Una tattica senza un programma non ha senso. Ma questo è comunque un rimprovero inutile per chi ha come unico obiettivo quello di rientrare in Parlamento. Che poi questo avvenga unendosi ai sostenitori di Monti e della stretta alleanza con l’UE e con la NATO è un dettaglio.

Erregi

23 settembre 2012

 

 

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