Artemide, progetto per le neomamme straniere e i loro bambini

Orientamento e mediazione culturale presso l’ospedale “Sandro Pertini” e nei consultori familiari di via di Pietralata e via delle Canapiglie.

 

 

 COMUNICATO STAMPA – Roma, 26 novembre 2012

Presentato Artemide, il progetto per le neomamme straniere e i loro bambini  

integraazione logoFacilitare l’accesso alla sanità romana per i cittadini stranieri. Assistendoli soprattutto nella comprensione linguistica e nell’orientamento ai servizi socio-sanitari. E’ l’obiettivo primario del progetto sperimentale “Artemide”, che prevede la partenza – a gennaio 2013 – di sportelli di mediazione linguistica e culturale presso il pronto soccorso, percorso ostetrico-ginecologico e percorso pediatrico, dell’ospedale “Sandro Pertini” (via dei Monti Tiburtini 385) e nei consultori familiari di via di Pietralata 497 e di via delle Canapiglie 88, a Torre Maura.

L’iniziativa, promossa dalla Fondazione IntegrA/Azione in collaborazione con la Asl Roma B e cofinanziata dall’Unione europea e dal ministero dell’Interno, è stata presentata a Roma, nell’aula magna dell’ospedale “Sandro Pertini” alla presenza del Sen. Francesco Ferrante, vice presidente di Fondazione Integra/Azione e del Prof. Massimo Giovannini, direttore del dipartimento Materno Infantile e Tutela della Genitorialità ASL RMB, insieme alle dott.ssa Patrizia Auriemma, direttore dell’UOC Procreazione Cosciente e Responsabile Asl RMB.

“Dal diretto contatto con la realtà della Asl Roma B è emersa la necessità di attivare strategie per promuovere la salute dei cittadini stranieri. – racconta Francesco Ferrante, vicepresidente di Fondazione IntegrA/Azione e responsabile del progetto – Per questo motivo siamo soddisfatti di aver potuto agire concretamente affinchè l’accoglienza delle persone straniere si manifesti anche in un corretto rapporto medico/paziente. I problemi emersi vanno dalle difficoltà comunicative tra personale e utenza straniera, che includono anche l’assenza dei moduli di consenso informato multilingue, alla mancanza di collegamenti tra sanità e comunità straniere per la promozione di servizi o per la diffusione di campagne sanitarie”.

L’anno scorso ben il 57% delle donne che hanno potuto usufruire dei consultori erano straniere. Una realtà sempre più diffusa come ha confermato anche il Prof. Massimo Giovannini, direttore del dipartimento Materno Infantile e Tutela della Genitorialità ASL RMB: “La più grande difficoltà è far arrivare i pazienti alle informazioni corrette. Tanto che, per fare un esempio, spesso capita che le donne straniere in gravidanza passino per il Pronto Soccorso in seguito a un percorso gestazionale non corretto. Così come i casi di violenza sulla donna, quando l’unico tramite tra l’operatore sanitario e la vittima è lo stesso uomo che ha usato violenza, il lavoro di aiuto e soccorso è totalmente ostacolato. Non di meno sono le difficoltà con i casi di abbandono del neonato”.

Oltre ai responsabili del progetto è intervenuta Tizianella Chiodetti, delegata all’integrazione socio sanitaria Municipio Roma X, Marilena Stiscia, mediatrice culturale e Monica Pasquino, presidente associazione di promozione sociale SCOSSE .

Il Progetto infatti include altri servizi che ricadono in un’area – Municipi V, VII, VIII e X – con altissima presenza di cittadini extracomunitari (circa 80mila sui 297mila dell’intera città metropolitana). Come la realizzazione di alcune guide di educazione sanitaria in quattro lingue (inglese, francese, spagnolo e arabo), in particolare sui temi dell’allattamento al seno, della crescita del neonato e dell’assistenza della donna nel periodo di gestazione.

“In un territorio che ospita più di 700.000 residenti– ha dichiarato la dott.ssa Patrizia Auriemma,direttore edell’UOC Procreazione Cosciente e Responsabile Asl RMB – nel solo 2011 abbiamo registrato 7.173 parti, di cui 1671 bambini sono nati da donne straniere. In questa situazione vuole dire tanto poter migliorare la reciproca comprensione per la maggiore efficaci possibile della cura”.

I mediatori, da gennaio, saranno impegnati per 30 ore a settimana per ognuno dei due consultori e per 40 ore presso il punto di accoglienza del pronto soccorso del Sandro Pertini. Qui, oltre all’opera di mediazione linguistico-culturale, sarà attivo un servizio di orientamento per l’utenza. Tutto gratuitamente.

Ufficio stampa Fondazione IntegrA/Azione
www.fondazioneintegrazione.it

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