“Unica soluzione possibile per salvaguardare i posti di lavoro, e al tempo stesso la salute e la sicurezza di tutti i cittadini di Taranto, compresi i lavoratori, è procedere rapidamente alla nazionalizzazione dell’ILVA”. Il 29 novembre manifestazione a Roma.
COMUNICATO STAMPA
ILVA: USB, NAZIONALIZZAZIONE E’ L’UNICA SOLUZIONE
GIOVEDÌ 29 LAVORATORI ILVA MANIFESTANO A ROMA
“L’USB è assolutamente convinta che l’unica soluzione possibile per salvaguardare i posti di lavoro, e al tempo stesso la salute e la sicurezza di tutti i cittadini di Taranto, compresi i lavoratori, sia procedere rapidamente alla nazionalizzazione dell’ILVA”, afferma Fabrizio Tomaselli per l’Esecutivo nazionale USB.
“Chiediamo un esproprio senza indennizzo di tutte le proprietà ed i beni relativi all’attività dell’ILVA. È non basta – sottolinea Tomaselli – i Riva devono essere chiamati a rispondere in solido dei danni provocati ai lavoratori, alla cittadinanza ed all’intero Paese, e devono essere recuperati i soldi che negli anni, in varie forme, sono stati erogati dallo Stato alla proprietà, la quale ha conseguito forti utili. Solo così sarà possibile assicurare il salario ai lavoratori senza alcuna interruzione e la bonifica dell’intera fabbrica, utilizzando anche gli operai ed i tecnici”.
“Non è un provvedimento rivoluzionario – prosegue il dirigente USB – visto che anche il governo francese sta valutando la nazionalizzazione dell’impianto siderurgico Arcelor Mittal, ed è l’unica strada percorribile, se non si vuole che questa vicenda esploda veramente a Taranto, nella Puglia e in tutti i siti legati alla produzione dell’Ilva”.
“Che nessuno si inventi nuovi attacchi alla magistratura – ammonisce Tomaselli – i responsabili di questa situazione sono in primo luogo la proprietà e chi, a vario titolo, ha chiuso uno o due occhi per decenni. È ora di dar e una svolta a questa triste faccenda che, lo ricordiamo per l’ennesima volta, è costata la morte di centinaia di bambini, di donne e di uomini, dentro e fuori la fabbrica. Giovedì 29 i lavoratori dell’Ilva saranno a Roma – conclude il dirigente sindacale – che il governo non ne faccia nuovamente un problema di ordine pubblico e convochi tutte le parti sociali con l’obiettivo di trovare soluzioni vere”.
Roma, 27 novembre 2012
Ufficio Stampa USB
****
COMUNICATO STAMPA
Dopo gli arresti della magistratura all’ILVA di Taranto annunciata la “messa in libertà” di migliaia di lavoratori USB chiede l’intervento del governo e annuncia la mobilitazione dei lavoratori
Le voci di “messa in libertà” di migliaia di lavoratori dell’ILVA non può non essere messa in relazione con i nuovi provvedimenti di custodia e gli indagati ordinati dalla magistratura questa mattina.
USB ritiene che quanto sta accadendo è una vera e propria ritorsione ed un nuovo tentativo della proprietà dell’ILVA di utilizzare la preoccupazione e la rabbia dei lavoratori contro i provvedimenti della magistratura.
Ma questa volta non può e non deve andare come già è successo alcuni mesi fa: tra gli operai è ormai forte la consapevolezza che è l’ILVA la responsabile di ciò che sta accadendo; è l’ILVA che non vuole pagare per tutto ciò che ha inquinato; èl’ILVA che non vuole impiegare i miliardi di utili che ha fatto in questi anni per risanare la fabbrica e il territorio.
USB richiede pubblicamente l’intervento del Governo e annuncia sin da ora che se l’ILVA tenterà la “serrata” si arriverà a una forte ed immediata risposta dei lavoratori che non potrà certo fermarsi allo sciopero e che coinvolgerà l’intera cittadinanza.
A questo punto è lo Stato che deve intervenire per risanare la fabbrica e il territorio e ridare un futuro pulito e certo agli operai e alla città. Si nazionalizzi la fabbrica requisendola alla proprietà senza alcun indennizzo: si diano risposte certe ed immediate all’intera città ed a chi lavora all’ILVA.
26 novembre 2012