“Cambiare si Può”, unione inquilini aderisce e partecipa ad assemblea 1 dicembre

Crescono gli sfratti: poco meno di 65 mila sentenze solo nel 2011. Nella crescita totale, però, sono quelli per morosità che subiscono l’impennata, divenendo ormai il 90% delle sentenze emesse.

 

 

L’UNIONE INQUILINI PARTECIPA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEL 1° DICEMBRE PROMOSSA DA “CAMBIARE SI PUO’”, PER IL DIRITTO ALLA CASA E ALL’ABITARE, PER RIPRENDERCI LA CITTA’ BENE COMUNE.

Messaggio alle compagne e ai compagni promotori dell’assemblea nazionale “Cambiare si può!” 

unione inquilini logoCrescono gli sfratti: poco meno di 65 mila sentenze solo nel 2011. Nella crescita totale, però, sono quelli per morosità che subiscono l’impennata, divenendo ormai il 90% delle sentenze emesse. Con l’attuale trend di crescita, se ne prevedono 200.000 nei prossimi tre anni. Dentro l’inverno più duro della crisi e della recessione, un intervento urgente è necessario: il blocco di tutti gli sfratti, compresa la morosità incolpevole, e delle aste giudiziarie sulla prima casa, anche queste ultime in crescita. Sono 600 mila i nuclei utilmente collocati nelle graduatorie per una casa popolare, a cui non è possibile dare una risposta. Non serve, quindi, dismettere il patrimonio pubblico, serve il contrario: incrementarlo a partire da quello in disuso. Serve un grande piano per il recupero urbano ai fini della residenza popolare. Quella sì che sarebbe una “grande opera” per la riconversione dell’economia. Sarebbe un vero intervento pubblico antirecessivo e, insieme, un grande piano per il lavoro. A proposito, di parametri di convergenza europei, per entrare in Europa sulla politica sociale della casa, l’Italia dovrebbe quadruplicare l’offerta di alloggi a canone sociale (abbiamo un misero 4% a fronte di una media del 16%). Dove trovare le risorse? Si può, per una volta, provare a tagliare le unghie alla rendita immobiliare parassitaria? Investigare i movimenti della rendita, significa andare al cuore dei processi di valorizzazione. La rendita immobiliare, cioè, ci parla dei nodi strutturali della crisi e di quella che si chiama finanziarizzazione dell’economia. Nel decennio passato, le operazioni di finanziarizzazione immobiliare, quali strumenti di capitalizzazione di borsa delle imprese, hanno smosso miliardi di euro. Noi dell’Unione Inquilini, abbiamo fatto uno studio, partendo dalle nostre lotte, sulla cartolarizzazione degli immobili pubblici in Italia a cavallo tra la fine degli anni 90 e il primo decennio del nuovo secolo. In un audit sul debito, per verificare come si sia costituito, quale sia la sua struttura e quale parte possa essere legittima e quale no, anche noi avremmo da dire qualcosa di importante. Per tutte queste ragioni, siamo interessati all’assemblea del primo dicembre e, pur nell’autonomia che è propria di una organizzazione sindacale di massa, alla proposta di costruzione di una sinistra di alternativa che proponga l’uscita dalle gabbie dell’ubriacatura neoliberista.

Roma, 28 novembre 2102

Walter De Cesaris – Segretario Nazionale

Vincenzo Simoni – Presidente Nazionale

 Unione Inquilini – Segreteria Nazionale www.unioneinquilini.it

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