“L’Italia che ci aspetta a proposito di elezioni politiche”

Le elezioni del prossimo febbraio stanno diventando la famosa cartina di tornasole che catalizza l’essenza vera dei giochi in atto sul palcoscenico della politica dove si agitano attori veri, giullari e comparse.

 

 

L’Italia che ci aspetta a proposito di elezioni politiche 

 

Aginform logoLe elezioni del prossimo febbraio stanno diventando la famosa cartina di tornasole che catalizza l’essenza vera dei giochi in atto sul palcoscenico della politica dove si agitano attori veri, giullari e comparse.

Intanto la farsa. Essendo l’Italia il paese di Pulcinella, quello che ha visto una maggioranza parlamentare giurare sul fatto che Ruby rubacuore fosse la nipote di Mubarak, dobbiamo assistere alle contorsioni grottesche di un personaggio come Berlusconi che tiene in sospeso un Paese che le registra come importanti passaggi di questa crisi. Come si fa a prendere sul serio un uomo ‘politico’ che fa cadere il governo di Monti salvo poi riproporlo come leader dei moderati? Eppure la cosa non mena scandalo e appare solo una proposta tra le altre.

Intanto i media imperversano con le dichiarazioni e le offerte politiche degli esponenti del centrodestra in disfacimento che tentano la carta della sopravvivenza con alchimie elettoralistiche per rimanere a galla. Sullo sfondo si agita Beppe Grillo, questo nuovo Pannella che pesca voti tra gli elettori al limite dell’astensionismo che votando cinque stelle cercano di uscire dall’anonimato del non voto per tentare un protagonismo senza impegno.

Sul fronte della sinistra le cose non vanno meglio. La novità arancione di De Magistris si sta riducendo a poca cosa e si presenta come richiamo ad un ceto politico che vuole sfuggire alla mannaia dello sbarramento del 4% e come funerale di terza classe per la defunta Federazione della Sinistra.

Ma dalle le macerie del vecchio sistema politico quelli che contano stanno definendo la nuova strategia di potere in continuità con l’azione del governo Monti. Il gioco si sta svolgendo tra il Quirinale, il Monti delegato della Merkel, i centristi vecchi e nuovi e il PD, il partito che dovrebbe incarnare gli europeisti del rigore. Sono costoro che, attraverso mediazioni di vario genere in cui interviene anche il Vaticano, stanno cercando di serrare le fila per gestire gli equilibri post elettorali. Ed è questo il vero pericolo che stiamo correndo, aldilà delle sceneggiate. Insomma, il dopo Monti con Monti definisce uno scenario in cui il massacro sociale e la repressione delle lotte continuano.

Erregi

16 dicembre 2012


 

http://www.aginform.org/gabri242.html

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