Mercati illegali nel Lazio, indagini merci contraffatte

Dodici inchieste per traffici illeciti e merci contraffatte riguardano il porto di Civitavecchia e nove altre riguardano gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, su 163 indagini internazionali in Italia una su dieci riguarda il Lazio.

Legambiente Lazio – Comunicato stampa

Roma, 12 febbraio 2013

Mercati illegali, Legambiente: 21 indagini per traffici illeciti e merci contraffatte tra Civitavecchia per mare e Ciampino e Fiumicino per via aerea.

Dodici inchieste per traffici illeciti e merci contraffatte riguardano il porto di Civitavecchia e nove altre riguardano gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, su 163 indagini internazionali in Italia una su dieci riguarda il Lazio, 21 in totale, il 12,9%. E’ questo uno dei dati più importanti della nuova ricerca presentata da Legambiente e Consorzio Polieco sui flussi illeciti tra l’Italia, l’Europa e il resto del mondo.

“ I numeri dei traffici illeciti tra il porto di Civitavecchia e gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino sono molto preoccupanti, richiedono una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, nascondono un mercato a terra che coinvolge la criminalità organizzata -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Servono anche maggiori controlli per andare a fondo e sgominare il fenomeno, attraverso sanzioni specifiche per i reati ambientali secondo la direttiva già introdotta in Europa.”

Il porto di Civitavecchia si presta bene ad essere usato dai trafficanti, in Italia è al secondo posto come porto di destinazione con Venezia e Bari dopo Ancona per numero di inchieste, mentre si piazza al terzo posto come porto di partenza: lontano dai riflettori delle indagine per mafia e situato a due passi dalla Capitale e dal suo immenso mercato (e in genere al centro dello Stivale), è quello dove entrano illegalmente soprattutto merci contraffatte, compresi i prodotti enogastronomici, e specie animali protetti dalla Convenzione Cites, o semplicemente in violazione delle norme italiane ed europee. A settembre, proprio nel porto di Civitavecchia, i funzionari dell’Ufficio delle Dogane hanno sequestrato, ad esempio, 11 mila cartoni di olio di oliva fatto passare per olio extra vergine ed in partenza per Canada e Stati Uniti per un valore complessivo di circa 226.000 euro.

Via aerea viaggia l’alta tecnologia contraffatta, pregiata e poco ingombrante: la scorsa estate, allo scalo di Ciampino i funzionari hanno sequestrato 1.766 articoli contraffatti provenienti dalla Cina, fra accessori e componenti per telefonia. In quegli stessi giorni, gli inquirenti hanno scoperto migliaia di prodotti contraffatti negli scali di Fiumicino e Ciampino. Dalle numerose indagine condotte dai forestali e dalle altre forze di polizia, il nostro paese appare come nodo strategico per l’ingresso fuori legge in Europa dei pesci: arrivano da noi prevalentemente dai mari dello Sri Lanka, di Bali, del Mali nell’aeroporto di Fiumicino in scatoloni, in sacchetti di plastica con poca acqua, per poi commercializzarli dove c’è mercato, anche all’interno dei confine Ue. Uno dei mercati che si è più consolidato negli ultimi anni è quello legato alla cosiddetta medicina tradizionale cinese, che utilizza parti di animali a rischio di estinzione. Per merci di dimensioni minori e purtroppo per animali di piccole dimensioni si scelgono i corrieri e sono 9 le inchieste che riguardano gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino nel Lazio. A Fiumicino arrivano specie protette, pelli, avorio ed altre parti di animali che arrivando in Italia, ripartono per i mercati europei, americani ed asiatici.

L’Ufficio stampa Legambiente Lazio

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