Bologna, scuola pubblica, ‘Exit strategy dal referendum: arroganza o suicidio?’

“La scuola pubblica è un bene troppo prezioso per essere lasciato nelle mani di politiche che hanno dimenticato perfino le prescrizioni della nostra Carta Costituzionale.”


Exit strategy dal referendum: arroganza o suicidio?

 

Chissà perché il centrosinistra ha perduto elezioni imperdibili? 

Facciamo un esempio concreto, al di là delle interpretazioni più o meno metafisiche che volteggiano nell’aria in questi giorni.

A Bologna è all’ordine del giorno il referendum consultivo sui finanziamenti comunali alle scuole paritarie a gestione privata. Il 26 maggio le cittadine e i cittadini bolognesi avranno la possibilità di esprimersi liberamente per orientare in futuro le politiche scolastiche del Comune. Ebbene – ecco un esempio concreto quanto emblematico – è sufficiente leggere le parole del capogruppo in regione del Partito democratico per capire perché il centrosinistra perde le elezioni. Ascoltiamo la proposta per una exit strategy dal referendum sostenuta appunto da Marco Monari:  “per la politica e gli amministratori l’unico referendum che abbia un riscontro sono le urne, e’ il voto. Dopotutto i cittadini meno di due anni fa hanno eletto Merola al primo turno e in quel modo hanno votato un programma e ad un certo punto Merola ha tutto il diritto di decidere e noi abbiamo il dovere di sostenere le decisioni del nostro sindaco. Punto”

Sarebbe come dire che il referendum sull’acqua votato da 27 milioni di persone non ha alcun valore perché solo due anni prima Berlusconi aveva vinto le elezioni e di certo nel suo programma non c’era l’acqua-bene-comune. Facciamo inoltre presente al capogruppo PD in Regione che nei seggi referendari le urne ci sono e servono a raccogliere i voti dei cittadini.

Alla voce di Monari si aggiunge poi in serata quella del Sindaco Merola per criticare ancora una volta i costi della democrazia, vale a dire i costi della partecipazione popolare alla vita politica e culturale della città.

Insomma ci pare che il partito democratico, malauguratamente, abbia perso la bussola e non da oggi. La scuola pubblica è un bene troppo prezioso per essere lasciato nelle mani di politiche che hanno dimenticato perfino le prescrizioni della nostra Carta Costituzionale. Siano i Cittadini e le cittadine di Bologna a indicare la via per difendere “un organo costituzionale” fra i cui banchi le nuove generazioni costruiscono il loro futuro insieme a quello del Paese e di tutti noi.  

Chissà perché il centrosinistra ha perduto elezioni imperdibili?


Gruppo di lavoro dell’ Assemblea genitori insegnanti delle scuole di Bologna e provincia

assembleascuolebo@gmail.com

 

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