Civitavecchia, su centrale a carbone autorizzazione rilasciata troppo in fretta

“È scandaloso, dopo quattro anni di lavori con una sola seduta si è chiusa la conferenza dei servizi per uno degli impianti di produzione elettrica tra i più grandi e impattanti nel Paese, e senza tener in nessun conto le osservazioni e richieste dei comitati e delle associazioni”.

 

Legambiente Lazio – Comunicato stampa

Roma, 14 Marzo 2013

Centrale a carbone di Civitavecchia, Legambiente: autorizzazione rilasciata con una sola seduta, senza tenere conto osservazioni comitati e cittadini.

Dopo quattro anni di attesa, la Conferenza dei servizi per il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale della Centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord ha chiuso i lavori con una sola seduta e senza che nessuna delle osservazioni e richieste presentate da Legambiente e dai comitati sia stata valutata positivamente.

Da una prima lettura del verbale, in sintesi, sono stati ampliati i limiti di emissione per il monossido di carbonio (CO), anche in relazione alle ore di funzionamento dell’impianto, non è stato inserito il limite dello 0,3% del tenore di zolfo nel carbone (fissato dal piano regionale qualità aria) né è stata prodotta una descrizione analitica del combustibile rendendo impossibile valutare gli inquinanti emessi (metalli pesanti soprattutto), non è stata disposta la verifica di ottemperanza per le prescrizioni contenute nella valutazione di impatto ambientale per valutarne lo stato di attuazione.

“È scandaloso, dopo quattro anni di lavori, in quattro e quattro otto, con una sola seduta si è chiusa la conferenza dei servizi per uno degli impianti di produzione elettrica tra i più grandi e impattanti nel Paese, e senza tener in nessun conto le osservazioni e richieste dei comitati e delle associazioni -ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. E’ inaccettabile utilizzare il rinnovo dell’autorizzazione AIA per aumentare i limiti di emissione e le ore di lavoro della centrale a carbone di Civitavecchia, significa farsi beffa delle prescrizioni per l’esercizio dettate molti anni fa con la valutazione di impatto ambientale. Altrettanto sconcertante è il parere positivo della Regione Lazio, rilasciato proprio mentre la nuova Amministrazione si sta insediando e non può quindi aver valutato nulla nel merito. Nelle prossime ore, capiremo quali spazi ci siano dal punto di vista amministrativo e legale per fermare questo scempio.”

L’Ufficio stampa Legambiente Lazio

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *