“Orti in festa” il 20 e 21 aprile in tutta Italia

Orti aperti alle visite dei cittadini e delle scuole, percorsi di educazione ambientale, una zappata negli “orti di guerra” e anche una visita in bici tra diversi orti. Italia, 20 e 21 aprile 2013.

Legambiente Lazio – Comunicato stampa

Roma, 18 Aprile 2013

Orti in festa il 20 e 21 aprile con Legambiente

Orti aperti alle visite dei cittadini e delle scuole, percorsi di educazione ambientale, una zappata negli “orti di guerra” e anche una visita in bici tra diversi orti. Anche a Roma è ricco il programma della prima edizione di Orti in festa, che nel week-end del 20 e 21 aprile in tutta Italia, vedrà molte iniziative organizzate dai volontari di Legambiente e di altre associazioni. Obiettivo coinvolgere cittadini, studenti e amministrazioni nella diffusione dell’orticultura urbana dedicandosi ad un orto e alla rinaturalizzazione degli spazi verdi abbandonati.

Sabato 20 aprile gli ortisti di Legambiente già attivi in città contribuiranno insieme ai volontari del “circolo Legambiente Aniene” e al Coordinamento per la Rete Ecologica del IV Municipio a una zappata negli ex “orti di guerra” limitrofi al Fosso di Sant’Agnese gestiti dall’associazione Fronte dell’Orto, cogliendo l’occasione per realizzare anche una pulizia dell’area circostante (appuntamento sulla Via Francigena, lungo la pista ciclabile tra via Salaria e via delle Valli dalle ore 10.00, in collaborazione con AMA). Domenica 21 aprile una speciale biciclettata a cura del “circolo Legambiente Garbatella” porterà a visitare i quattro orti più importanti del Municipio XI: con appuntamento agli Orti Urbani Garbatella in Via Rosa Raimondi Garibaldi alle ore 9,00 seguendo un percorso verso gli Orti delle Tre Fontane, quelli di EutOrto, che si concluderà alle 12,30 all’Hortus Urbis nell’Ecogreen Festival presso la sede dell’Ente Parco dell’Appia Antica. Sono già in corso, invece, gli incontri con le scuole con percorsi di educazione ambientale negli Orti del Parco della Cellulosa in zona Casalotti, dove le classi prendendo parte a percorsi di educazione ambientale su orti e specie arboree e partecipano a laboratori sulla macerazione e fabbricazione della carta.

“ Anche nella Capitale gli orti stanno riscuotendo un successo sempre maggiore, una bella occasione per curare aree verdi, rilanciare un’agricoltura gestita direttamente dal cittadino e rispondere anche al desiderio sempre più diffuso di sapere cosa si mangia -ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Nei prossimi anni sarà fondamentale finalmente riconoscere e sostenere queste realtà di volontariato, che da sole ottengono enormi risultati, compiono sforzi educativi, inventano nuovi modi di recuperare e utilizzare spazi pubblici altrimenti abbandonati. Nella campagna romana ci sono immensi spazi agricoli, ad esempio all’interno delle aree protette, che vanno utilizzati meglio, anche con idee nuove come gli orti o avviando imprese di giovani su terre pubbliche per favorire l’agricoltura e combattere l’abbandono dei campi e il rischio del cemento.”

Legambiente da tempo ha analizzato le aree protette di Roma e del Lazio, scoprendo numeri da primato, di grandissimo interesse: 56mila ettari su 286.898, ossia il 9,12% dei parchi laziali, sono destinati alle coltivazioni, un territorio immenso e per larga parte utilizzato solo per colture seminative, sul quale avviare un lavori di censimento e valorizzazione. Dagli orti nei giardini reali agli orti anti-recessione, dai city farmer agli orti sociali, dagli orti per il tempo libero agli orti familiari fino agli orti per gli anziani sono decine e decine le iniziative di orti urbani avviate in città italiane ed europee, ma anche spesso oltre Oceano, che stanno riscuotendo un successo sempre maggiore e avanzano e s’accrescono di giorno in giorno. Obiettivi degli orti urbani non sono quasi mai solo legati alla produzione, ma anche al miglioramento delle interrelazioni tra le persone, delle risorse naturali e del territorio, azioni per ridurre la quota personale di inquinamento e diminuire il senso di dipendenza dall’industria del cibo cambiando il nostro modo di pensare risparmi energetici.

L’Ufficio stampa Legambiente Lazio

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