“Resistere, resistere, resistere, ma poi?”

Come avevamo sottolineato in precedenti note, lo scontro tra Bersani e gli ‘altri’ è uno scontro vero in cui si fronteggiamo due ipotesi che al momento rimangono ambedue sul campo.

Resistere, resistere, resistere, ma poi ?

Come avevamo sottolineato in precedenti note, lo scontro tra Bersani e gli ‘altri’ è uno scontro vero in cui si fronteggiamo due ipotesi che al momento rimangono ambedue sul campo. Creare il governissimo con Berlusconi oppure tentare l’avventura di un governo di minoranza?

Per far desistere Bersani dalla sua ipotesi, la seconda, sono state messe in campo tutte le forze disponibili all’inciucio, sia dentro che fuori del PD, sponsor il Quirinale e i ‘saggi’ inventati da Napolitano, allo scopo di realizzare l’obiettivo. Ebbene, alla vigilia della votazione per il nuovo presidente la situazione è ancora aperta e i franchi tiratori sono all’opera.

Forse un po’ di compagni e di compagne danno poco peso a ciò che sta avvenendo, convinti come sono che, comunque vada, non saremmo noi a guadagnarci. Sarebbe però il caso di ragionare, in via preliminare, su questo noi. Se non vogliamo ragionare in termini personali e il noi significa, come dovrebbe, soggettività politica, dobbiamo sottolineare ancora una volta che siamo sempre allo stato di spettatori dal momento che ci trastulliamo tra l’eredità movimentista e le trovate ingroiane, entrambe incapaci di incidere sul quadro generale dei rapporti di forza. Ancora una volta, peraltro, le ‘forze’ rivoluzionarie, comuniste e alternative hanno dovuto ingoiare l’esperienza grillina dimostrando il loro leninismo di cartapesta.

Dunque, quello di cui ci possiamo preoccupare è l’esito dello scontro che abbiamo di fronte e degli scenari che può aprire. Se le forze che prevarranno saranno quelle dell’inciucio, avremo come prospettiva un governo in cui confluiscono la destra e le forze più becere del riformismo piddino. Un governo indecente, pronto ad essere liquidato da un Berlusconi che punta a nuove elezioni e alla vittoria.

Nel caso in cui Berlusconi perda la partita del Quirinale il fuoco di sbarramento si concentrerà ancora di più su Bersani per impedirgli di tagliare il nastro del governo. In questo secondo caso si aprirà una fase di ulteriore instabilità perchè la prospettiva a breve di nuove elezioni scatenerà ancor di più la crisi di cui il PD sarà l’epicentro e la rimonta berlusconiana la prospettiva.

Forse tutto questo potrebbe e dovrebbe indurre a una riflessione sul che fare?

Erregi

15 aprile 2013

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