“Diritto a scuola pubblica viene prima del patto di stabilità”

La Corte dei Conti ha ritenuto legittima l’assunzione di 300 maestre da parte del Comune di Napoli. Un’occasione anche per la città di Bologna per invertire la rotta di 180 gradi, ridare priorità alla scuola di tutti e reinvestire in essa.

Diritto a scuola pubblica viene prima del patto di stabilità

La Corte dei Conti ha ritenuto legittimo il comportamento del Comune di Napoli, la cui delibera di assunzione di 300 maestre a tempo determinato era stata sottoposta a giudizio. Dal capoluogo partenopeo una novità che apre orizzonti di investimento nella scuola pubblica.

La vittoria dell’Amministrazione di Napoli rappresenta una felice notizia per chi crede che i diritti costituzionali non possano essere costretti dentro la “camicia di forza” del patto di stabilità. La delibera è stata ritenuta legittima in quanto il Comune non può esimersi dall’obbligo, previsto dalla Costituzione, di istituire scuole pubbliche, a partire dai tre anni.

Viene così a cadere una delle principali motivazioni dei difensori dello status quo, per i quali, anche se si fosse risparmiato il milione e duecento mila euro che ogni anno il Comune di Bologna destina alle scuole dell’infanzia private paritarie, non lo si sarebbe poi potuto investire per la scuola pubblica, statale e comunale. Viene altresì a cadere la principale motivazione per creare una “Azienda per i Servizi alla Persona”, in cui trasferire scuole materne e maestre.
Questa novità, accompagnata e idealmente unita all’esito del referendum bolognese, rappresenta un’occasione imperdibile per la città di Bologna: ora possiamo invertire la rotta di 180 gradi, ridare priorità alla scuola di tutti e reinvestire in essa.

28 Maggio 2013
Nuovo Comitato Articolo 33

http://referendum.articolo33.org/2013/05/diritto-a-scuola-pubblica/

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