Casa Roma, “Le case ci sono!”

L’emergenza casa morde a Roma ogni giorno che passa. L’Unione Inquilini nel corso di una conferenza stampa ha snocciolato dati e proposto soluzioni.

Comunicato stampa – Roma 19 giugno 2013

Casa: “Le case ci sono!!” la conferenza stampa dell’Unione Inquilini di Roma

Oggi si è svolta presso la sede di via Cavour 101 la conferenza stampa dell’Unione Inquilini di Roma

CASA. UNIONE INQUILINI: ALLOGGI SFITTI ENTI CONTRO EMERGENZA

NEL 2012 A ROMA CI SONO STATI OLTRE 7.000 SFRATTI. Roma, 19 giu. – L’emergenza
casa morde a Roma ogni giorno che passa. L’Unione Inquilini nel corso di una
conferenza stampa ha snocciolato dati e proposto soluzioni. Nel 2012 sono stati
emessi “oltre 7.000 SFRATTI, di cui quasi 5.500 per morosità e quasi 2.500
famiglie sono state costrette ad abbandonare l’alloggio attraverso l’impiego
della forza pubblica- ha detto il segretario romano, Guido Lanciano – In 10
anni gli SFRATTI per morosità nella Capitale sono aumentati del 300%, uno ogni
quarantaquattro famiglie: uno degli indici di sofferenza abitativa più
pesanti in Italia”. A fronte di tutto ciò “da un’analisi dei siti di enti
pubblici e privati, ad oggi abbiamo trovato oltre 100 appartamenti che, solo in
questo
mese, sono offerti in locazione. Questo vuol dire che ogni anno possono essere
trovati oltre 1.000 alloggi per gli sfrattati- ha aggiunto Lanciano- Il loro
canone oscilla tra i 700 e i 1.200 euro ma molti di questi resteranno senza
richieste perché chi cerca casa non può dare garanzie”. Lanciano ha riportato
il “caso eclatante delle case Ater di via Colli Portuensi, messe a bando lo
scorso mese in affitto ma nessuno ha presentato domanda perché i canoni (820
euro per 95 mq e 1.160 euro per 125 mq) erano troppo alti. Anche la Cassa
avvocati ha appartamenti messi in affitto da un anno che nessuno chiede di
affittare”. Lo “spreco” riguarda anche gli enti pubblici, pure loro in possesso
di alloggi messi in affitto: “Ci sono le ex Ipab, ma anche il Comune e la
Regione. Le regole del bando possono cambiare ma tutti si richiamano a un
principio ‘il valore del mercato” che evidentemente non funziona e che ha
prodotto solo guasti. In sostanza, secondo l’Unione Inquilini, la prima mossa
per affrontare subito il problema di chi, sfrattato, resta senza una casa e’
puntare sulle case sfitte degli enti previdenziali, con gli enti locali con il
ruolo di “fare capire che se si continua a mettere sul mercato immobili a
prezzi che gli inquilini non possono pagare si crea una forzatura del mercato
che va soprattutto a scapito di chi affitta. Noi per ora vogliamo costringere
le parti a una trattativa per poi arrivare, nel caso, anche alla richiesta di
requisizione al prefetto o al sindaco stesso”. La richiesta al “nuovo sindaco é
la convocazione immediata della commissione prefettizia di graduazione degli
sfratti prevista dalla legge regionale, che il precedente sindaco non ha mai
convocato, per fermare tutte le esecuzioni forzate e obbligare gli enti
pubblici e privatizzati ad affittare le case vuote agli sfrattati con canoni
sopportabili. A Comune e Regione “chiediamo di rimettere a bando gli immobili
pubblici per l’autorecupero (caserme, forti, ex scuole etc.), la sospensione di
ogni vendita di patrimonio immobiliare pubblico e un nuovo piano di
acquisizione o realizzazione di case popolari”.
A queste proposte l’Unione Inquilini di Roma ha aggiunto le proposte di
chiusura dei residence e di passaggio delle 5000 famiglie assegnatarie di case
popolari, con redditi superiori alla decadenza dall’assegnazione , nelle case
di social housing allo stesso canone di locazione e, anche, con la possibilità
eventuale di acquistarle e cosi liberare 5000 case popolari da assegnare a
famiglie in graduatoria.

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