“Per una scuola inclusiva, per una qualità per tutti”

Alcune recenti dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione, Carrozza, nel corso di un’audizione parlamentare hanno generato, da alcune parti, contestazioni e reazioni negative. Il tema è quello degli insegnanti di sostegno.

COMUNICATO STAMPA

Per una scuola inclusiva, per una qualità per tutti

Alcune recenti dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione, Carrozza, nel corso di un’audizione parlamentare hanno generato, da alcune parti, contestazioni e reazioni negative. Il tema è quello degli insegnanti di sostegno (con timori di “tagli”) e della futura applicazione delle disposizioni sui BES, i bisogni educativi speciali per affrontare i quali i docenti dovrebbero ricevere una specifica formazione.

Ovvio che questi temi fossero oggetto principale dell’incontro del 20 giugno dell’Osservatorio ministeriale sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Vi partecipano, fra gli altri, anche le maggiori Federazioni nazionali delle persone con disabilità (FAND e FISH) che hanno concordato su non pochi punti, partendo dall’apprezzamento della recente normativa sui BES ispirata alla volontà di porre al centro dell’azione educativa la capacità di inclusione delle istituzioni scolastiche.

Le contestazioni al Ministro derivano da una lettura frettolosa delle sue dichiarazioni. Ma, obiettivamente, vi sono degli elementi di fatto di segno opposto: saranno immessi in ruolo circa 27.000 docenti per il sostegno, sui 38.000 attualmente precari. Saranno poi garantite le nomine dei docenti precari per il sostegno relativamente a tutti gli altri casi di alunni certificati con disabilità. Non potrebbe essere altrimenti: nel 2010 la Corte Costituzionale (Sentenza 80/2010) ha stabilito in modo inequivocabile che il diritto allo studio, e quindi alle azioni di sostegno, non può essere compresso per esigenze di bilancio.

Ma, secondo FAND e FISH, rimangono altre emergenze e priorità.

Proprio sulla normativa BES è necessario che il Ministero precisi meglio le competenze dei Gruppi di lavoro interistituzionali provinciali istituiti e dei Centri territoriali per l’inclusione. Quale ruolo avranno negli interventi a favore degli alunni con bisogni educativi speciali? E come saranno riattivati e potenziati i Gruppi di lavoro per un corretto coordinamento delle politiche locali sull’inclusione scolastica?

Ma bisogna da subito pensare anche al prossimo anno scolastico: è necessaria una stretta vigilanza, sulle direzioni regionali sull’assegnazione del numero di classi alle singole scuole, affinché venga rispettato il tetto massimo di 20, massimo 22 alunni, nelle classi frequentate da alunni con disabilità. In tal senso vanno emanate disposizioni che ribadiscano il rispetto del numero massimo di due alunni con disabilità in ciascuna classe.

E infine la formazione e il miglioramento della qualità inclusiva della scuola. FAND e FISH caldeggiano che sia fissato, d’intesa con i sindacati, l’obbligo di formazione in servizio per tutti i docenti curricolari che hanno alunni con disabilità in classe.

È in via di approvazione una normativa sull’autovalutazione della qualità della scuola: vanno previsti anche indicatori per valutare la qualità inclusiva di classi e scuole e coinvolte le famiglie degli alunni con e senza disabilità in questa importante valutazione.

FAND e FISH, con il consueto spirito collaborativo, hanno ribadito piena disponibilità ad un confronto costruttivo sia con in Ministro Carrozza che con il Sottosegretario Rossi Doria. L’obiettivo è chiaro: l’ulteriore miglioramento delle politiche inclusive nel quadro dell’attuazione piena dell’autonomia scolastica.


 

21 giugno 2013

Il Presidente Nazionale FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
 
Il Presidente Nazionale FAND – Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità
Pietro Vittorio Barbieri Giovanni Pagano
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