Stadio AS Roma, preoccupazione per concreto rischio speculazione

“Sembra sempre più evidente il rischio di speculazione edilizia sul progetto del nuovo stadio di calcio della Roma ora che si conferma essere un costruttore il perno dell’operazione”.

 

Legambiente Lazio – Comunicato Stampa

Roma, 3 luglio 2013

Stadio AS Roma, Legambiente: sondaggio strumentalizza passione tifosi

“Altro che hotel, suites, museo e parcheggio vip, il sondaggio della AS Roma sul nuovo stadio a Tor di Valle strumentalizza la passione dei tifosi per una bella speculazione edilizia -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Pochi giorni fa è arrivata la conferma che un costruttore è il perno dell’operazione, ma in assenza del progetto, delle cubature previste, del piano economico è impossibile valutare di cosa si stia parlando. Chiare sono invece le innumerevoli problematiche per l’area di Tor di Valle, che comprende aree agricole e vincolate non suscettibili di trasformazione urbanistica, se non con un’importante modifica dell’attuale piano regolatore che dovrà passare al vaglio degli organi comunali, provinciali e regionali oltre che delle Sovrintendenze prima di essere approvato. Non si può continuare a giocare con le passioni dei tifosi, realizzare stadi di proprietà delle società del pallone nella Capitale non ha alcun interesse pubblico, serve solo a provare a cambiare destinazione d’uso a terreni non edificabili raggranellando un bel mucchio di soldi.”

Legambiente ricorda la situazione di Tor di Valle, per come è negli strumenti urbanistici vigenti: 61 ettari, dove insistono il depuratore e l’impianto di cogenerazione e teleriscaldamento, sono disciplinati quali “Infrastrutture Tecnologiche”; 31 ettari, componenti le aree di sedime dell’Ippodromo di Tor di Valle sono disciplinate quale “Verde Privato Attrezzato”; 97 ettari, costituiscono le aree libere/spazi aperti prospicienti l’Ippodromo e sono invece disciplinati quali Agro Romano/Aree Agricole.

E peraltro, non essendo per fortuna stata approvata la sciagurata legge sugli stadi, l’iter previsto per la trasformazione, secondo le norme vigenti prevede: a) invio del progetto agli uffici tecnici competenti per ambiente e urbanistica; b) approvazione del progetto nelle competenti commissioni consiliari; c) approvazione in Giunta Comunale e successiva calendarizzazione nel Consiglio Comunale; d) voto del Consiglio Comunale per il mandato al Sindaco per l’apertura della conferenza dei servizi; e) invio alla Provincia – come prevede la Legge Urbanistica Regionale vigente – e alla Regione per l’adeguamento del Piano Territoriale Paesistico Regionale e del Piano Territoriale di Coordinamento alle nuove previsioni; e) Conferenza dei servizi in accordo di programma tra Comune, Regione, Provincia, Sovrintendenze per la ratifica dell’adeguamento del PTPR alle nuove previsioni urbanistiche; f) Voto del Consiglio Regionale per le modifiche al PTPR; g) voto del Consiglio Provinciale per le modifiche al PTC.

L’Ufficio stampa Legambiente Lazio

 

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Legambiente Lazio – Comunicato Stampa

Roma, 28 giugno 2013

Stadio AS Roma, preoccupazione per concreto rischio speculazione

“Sembra sempre più evidente il rischio di speculazione edilizia sul progetto del nuovo stadio di calcio della Roma ora che si conferma essere un costruttore il perno dell’operazione – ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Da tempo chiediamo quale sia il motivo per realizzare stadi di proprietà delle società del pallone nella capitale. Lontano da qualsiasi interesse pubblico, soprattutto se a realizzarlo è un gruppo imprenditoriale privato a braccetto con una società sportiva quotata in borsa, gli unici interessi da perseguire sembrano il patrimonio della squadra e le mire speculative del costruttore. Per quanto è noto, il disegno prevede l’abbattimento dell’ippodromo e una colata di nuovo cemento per nuove case e centri commerciali forse addirittura in un altro territorio, facendo divenire lo stadio solo un pretesto per un progetto speculativo. Le problematiche sono chiare, Tor di Valle comprende aree agricole e vincolate che al momento non sono suscettibili di trasformazione urbanistica se non con un’importante modifica dell’attuale piano regolatore. Vogliamo conoscere i dettagli di un progetto da sempre avvolto da un alone di mistero e capire, per esempio, che ne sarebbe del meraviglioso Stadio Olimpico.”

L’Ufficio stampa Legambiente Lazio

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