Roma, “marcia degli elefanti” contro il commercio di avorio

Venerdì 4 ottobre a Roma – Piazza del Pantheon, dalle 14 in poi, si terrà la Marcia per gli Elefanti, un evento mondiale che si terrà in contemporanea in 15 città del mondo per indurre la Cina a “vietare” il commercio di avorio.

A Roma sarà una manifestazione statica per cui resteremo nella piazza ad ascoltare gli interventi dei rappresentati delle associazioni che hanno aderito. E’ importante essere tanti, perché l’evento ha lo scopo di sollecitare il governo cinese a “vietare” il commercio di avorio. Ricordiamo che la Cina è il maggiore importatore di avorio in questo momento! Dobbiamo dimostrare che tutto il mondo ha a cuore il futuro di questi giganti buoni! Li stanno sterminando: notizia di pochi giorni fa l’avvelenamento di una pozza d’acqua nello Zimbawue che è costata la vita ad 81 elefanti (uccisi ovviamente per le zanne) tra cui moltissimi cuccioli!!!

Vi prego di esserci, di girare a tutti i vostri contatti e, comunque di firmare e divulgare la petizione attraverso il link che copio sotto (il modulo da compilare lo trovate un po’ in basso … un po’ dopo le foto dei personaggi famosi sostenitori).

– ogni 15 minuti viene ucciso in modo cruento un elefante per imposessarsi delle sue zanne;

– le vittime restano a giacere sofferenti spesso con il cucciolo della mandria che ha assistito al massacro e che resta lì a vegliare e a piangere finché la fame e la sete non lo spingono ad allontanarsi;

– vittime quindi sono anche gli elefantini cuccioli che diventano orfani e riportano per anni ferite nel corpo e nello spirito: non tutti sopravvivono al dolore, al lutto e allo stato di debilitazione fisica in cui incorrono;

– ci sono ripercussioni dirette anche per l’uomo: il ricavato del commercio illegale di avorio viene investito in favore di gruppi terroristici che, lavorando in rete, possono procacciarsi armi per dare vita ad azioni che destabilizzino gli attuali governi e quindi la rispettiva economia;

– la decimazione di questi animali che sono il simbolo dell’Africa rischia di diminuire il turismo e pertanto di andare ad impoverire la popolazione che su esso si basa per vivere.

OIPA Italia Onlus

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