Reato clandestinità, ‘norma antiumana e razzista’

“Alla luce dei fatti di Lampedusa, credo che la lotta per la cancellazione del reato di clandestinità e della legge Bossi-Fini sia una battaglia di civiltà”.

COMUNICATO STAMPA

Cancellazione reato clandestinità: norma anti umana e frutto di una cultura razzista

 

“Alla luce dei fatti di Lampedusa, credo che la lotta per la cancellazione del reato di clandestinità e della legge Bossi-Fini sia una battaglia di civiltà. Ecco perché bene hanno fatto i parlamentari in commissione Giustizia che hanno votato a favore della cancellazione” dichiara Soumahoro Aboubakar sindacalista USB e responsabile del dipartimento Migranti

“Pensare che la cancellazione della Bossi-Fini rappresenti un invito esplicito per masse di emigranti e rifugiati significa non avere alcuna idea delle motivazioni che spingono migliaia e migliaia di esseri umani a fuggire da fame guerre e carestie  e rivela un sottofondo culturale  dal sapore razzista e xenofobo.

Proprio quella cultura che è stata trasformata in ideologia da forze politiche che hanno fatto della propaganda dell’odio verso i migranti, i rom e rifugiati il loro cavallo per arrivare alle sedi istituzionali.

Bisogna fare molta attenzione nel trattare certi argomenti se non vogliamo correre  il rischio della legittimazione della caccia al diverso come avvenuto in Grecia” Continua il sindacalista USB

“Ecco perché invitiamo tutti gli antirazzisti, i lavoratori e precari a partecipare alla giornata di sciopero generale con manifestazione nazionale a Roma il prossimo 18 ottobre nella quale vi saranno i rifugiati e migranti per il diritto di asilo e il lavoro” conclude Soumahoro

Roma, 10 ottobre 2013

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