Casa Roma, ‘necessari atti forti contro cementificazione’

“Accogliamo con soddisfazione le dichiarazioni rese dal Sindaco di Roma all’assemblea dei costruttori, che ha proposto ai costruttori un patto per la rigenerazione urbana che eviti l’ulteriore cementificazione di Roma”.

 

 

24 ottobre 2013

Comunicato Stampa

 

CASA, ROMA: ” BENE SINDACO MARINO SU SCELTA STRATEGICA SULLA RIGENERAZIONE URBANA E NON SULLA CEMENTIFICAZIONE MA ORA NECESSARIE DECISIONI FORTI E COERENTI:

1) SOSPENSIONE PER 10 ANNI DELLE AUTORIZZAZIONI ALLE CUBATURE PREVISTE DAL PIANO REGOLATORE;

2) APPROVARE IL PIANO REGOLATORE SULL’UTILIZZO E RECUPERO DELL’ESISTENTE ED IN PARTICOLARE PER RISPONDERE ALLA PRECARIETA’ ABITATIVA”

 

Dichiarazione Massimo Pasquini, Segreteria Unione Inquilini Roma

 

In merito alle dichiarazioni rese all’assemblea dei costruttori da parte del Sindaco di Roma, Marino, Massimo Pasquini della Segreteria Unione Inquilini di Roma, ha dichiarato:

 

” Accogliamo con soddisfazione le dichiarazioni rese dal Sindaco di Roma all’assemblea dei costruttori, che ha proposto ai costruttori un patto per la rigenerazione urbana che eviti l’ulteriore cementificazione di Roma e rilanci l’economia e l’occupazione a Roma. Sono anni che l’Unione Inquilini chiede di dare uno stop alla cementificazione senza freno che non ha prodotto nessun ritorno positivo alla città ne in termini di risposta al fabbisogno abitativo reale, visto l’enorme invenduto esistente frutto della ricerca spasmodica di una domanda alloggiativa per quel segmento inesistente. La cementificazione ha solo prodotto ulteriore precarietà abitativa e speculazione edilizia. Il Sindaco Marino ha se darà seguito a quanto affermato avrà il nostro sostegno, ma quanto detto dal Sindaco ha un senso solo se l’Amministrazione comunale compie atti e scelte che siano di reale discontinuità con il passato. L’Unione Inquilini da tempo chiede tre cose:

1) la moratoria decennale delle cubature previste dal piano regolatore, relativo alla aree, che si è dimostrato essere in realtà un piano regalatorio agli appetiti della rendita immobiliare e della speculazione;

2) che si proceda a definire un vero e proprio Piano Regolatore sull’Esistente, ovvero su gli immobili, a partire da quelli sfitti e in degrado,  che oggi insistono nel comune di Roma, indicando non solo la rigenerazione urbana, ma anche gli immobili da recuperare, indirizzando la parte del recupero, che non può partire che dall’utilizzo delle caserme, ma anche del demanio civile, degli immobili di Regione, Asl, Ipab, enti pubblici e privatizzati, destinandoli in larga parte alla precarietà abitativa, rispondendo al fabbisogno delle famiglie in graduatoria, quelle con sfratto esecutivo assicurando loro il passaggio da casa a casa, quelle in grave emergenza. In sintesi un grande piano strutturale che sia anche volano occupazionale.

3) un patto solidale da stipulare entro tre mesi tra amministrazione comunale, municipi, sindacati inquilini e dei lavoratori, enti pubblici e privati che determini tempi e certezza di finanziamenti per la rigenerazione e il recupero della città.

Invitiamo il Sindaco a valutare le nostre richieste che sono finalizzate a dare concretezza alle sue dichiarazioni, vogliamo augurarci che siano prese in seria considerazione.

 

 

Unione Inquilini

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