Roma, occupato stabile ex sede Acea a Tor De’ Schiavi

Prosegue l’occupazione nello stabile abbandonato dall’ACEA da sette anni di via Tor de Schiavi 101.


COMUNICATO #3

Se sgomberano rioccupiamo.
 

 
Abbiamo appreso che l’Acea ha presentato la denuncia per occupazione abusiva al locale commissariato di polizia, richiedendo lo sgombero. Dopo aver lasciato abbandonato e al degrado per sette anni lo stabile di via Tor de Schiavi, ora l’Acea ha improvvisamente scoperto di averne bisogno per… lasciarlo nuovamente vuoto.
 
L’eventuale intervento delle forze dell’ordine per sgomberare lo stabile sarebbe del tutto ingiustificato, non esistendo nessun motivo di urgenza, e non porterebbe ad altro che a problemi di ordine pubblico e a nuove occupazioni.
Ringraziamo i segretari del PRC e PdCI, Alberti e De Sanctis e il capogruppo capitolino di Sel,  Peciola, per aver preso posizione contro lo sgombero ed invitiamo tutti, in queste ore, a pronunciarsi contro l’intervento delle forze dell’ordine.

Lo si può fare sulla nostra pegina Facebook https://www.facebook.com/profile.php?id=100006974195620
 
Per il resto la giornata di ieri è trascorsa tranquillamente. 
Finalmente è arrivato il gruppo elettrogeno e da ieri sera abbiamo la luce. 
Continua la pulizia delle stanze e si comincia ad arredare. 
Servono coperte e materassi. Facciamo appello alla solidarietà di tutti perché l’inverno si avvicina.
 
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E luce fu!
 
Il servizio pronto intervento sociale del Comune di Roma ha comunicato che la sistemazione nel centro di accoglienza del tiburtino, che in un primo momento era stato offerto e che garantiva almeno di mantenere unite le famiglie, non è più possibile e che la proposta del Comune sarebbe di disperdere gli occupanti in altri centri di accoglienza per profughi. Nella mattinata di ieri, con un fax all’assessorato ai servizi sociali, abbiamo richiesto un incontro urgente con l’assessore al Sostegno sociale e sussidiarietà.
 
 
Domani una delegazione degli occupanti parteciperà alla manifestazione per la casa di fronte a Montecitorio.

 
Venerdì 1 novembre FESTA con assemblea pubblica partire dalle 17:30 nel cortile recuperato per attività sociali nel quartiere.

 
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COMUNICATO

Per l’autorecupero ad uso abitativo dello stabile di via Tor de Schiavi 101 Venerdì 1 novembre 2013 FESTA nel cortile recuperato

Prosegue l’occupazione nello stabile abbandonato dall’ACEA da sette anni di via Tor de Schiavi 101.

E’ stata avviata la pulizia dei locali e completata la pulizia del cortile il cui uso pubblico verrà inaugurato con una FESTA venerdì 1 novembre.
Tutti i cittadini e le cittadine del quartiere sono invitati, insieme a tutti coloro che vogliano manifestare solidarietà con gli occupanti.

Abbiamo valutato positivamente i comunicati di solidarietà delle forze politiche cittadine (Rifondazione, PdCI, Sinistra e Libertà) che hanno chiesto di non procedere allo sgombero. Nei colloqui avuti con l’Acea questa ha affermato di essere in contatto con il gabinetto del sindaco in merito all’eventuale richiesta di sgombero.

L’assemblea degli occupanti riunita nella serata del 28 ottobre ha discusso la proposta del Comune di trasferimento in un centro di accoglienza. Unanimemente è stato ribadito che l’obiettivo dell’occupazione è una casa e non l’assistenza. Si è comunque deciso di chiedere per i prossimi giorni un incontro con l’assessore ai servizi sociali e con il vicesindaco per conoscere meglio la proposta e per una valutazione comune sulle possibili soluzioni.

L’assemblea degli occupanti avanza la proposta di includere lo stabile di via Tor de Schiavi nelle iniziative di autorecupero dichiarandosi disponibile a collaborare con il proprio lavoro per il recupero ad uso abitativo e sociale dello stabile.

L’immobile di via Tor de Schiavi 101 era destinato a contenere l’Unità operativa locale n. 37 dell’ACEA ed è stato dismesso in data 1 dicembre 2006. Nel Piano regolatore vigente l’immobile è destinato a “Infrastrutture tecnologiche” (impianti e attrezzature funzionali all’erogazione di pubblici servizi, quali centrali elettriche, impianti di stoccaggio del gas, impianti di depurazione, ecc). Le norme tecniche di attuazione del Piano regolatore prevedono che in caso di dismissione dei servizi tecnologici il Comune abbia il diritto di prelazione sullo stabile.

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