Prosegue l’occupazione nello stabile abbandonato dall’ACEA da sette anni di via Tor de Schiavi 101.
COMUNICATO #3
Se sgomberano rioccupiamo.
COMUNICATO
Per l’autorecupero ad uso abitativo dello stabile di via Tor de Schiavi 101 Venerdì 1 novembre 2013 FESTA nel cortile recuperato
Prosegue l’occupazione nello stabile abbandonato dall’ACEA da sette anni di via Tor de Schiavi 101.
E’ stata avviata la pulizia dei locali e completata la pulizia del cortile il cui uso pubblico verrà inaugurato con una FESTA venerdì 1 novembre.
Tutti i cittadini e le cittadine del quartiere sono invitati, insieme a tutti coloro che vogliano manifestare solidarietà con gli occupanti.
Abbiamo valutato positivamente i comunicati di solidarietà delle forze politiche cittadine (Rifondazione, PdCI, Sinistra e Libertà) che hanno chiesto di non procedere allo sgombero. Nei colloqui avuti con l’Acea questa ha affermato di essere in contatto con il gabinetto del sindaco in merito all’eventuale richiesta di sgombero.
L’assemblea degli occupanti riunita nella serata del 28 ottobre ha discusso la proposta del Comune di trasferimento in un centro di accoglienza. Unanimemente è stato ribadito che l’obiettivo dell’occupazione è una casa e non l’assistenza. Si è comunque deciso di chiedere per i prossimi giorni un incontro con l’assessore ai servizi sociali e con il vicesindaco per conoscere meglio la proposta e per una valutazione comune sulle possibili soluzioni.
L’assemblea degli occupanti avanza la proposta di includere lo stabile di via Tor de Schiavi nelle iniziative di autorecupero dichiarandosi disponibile a collaborare con il proprio lavoro per il recupero ad uso abitativo e sociale dello stabile.
L’immobile di via Tor de Schiavi 101 era destinato a contenere l’Unità operativa locale n. 37 dell’ACEA ed è stato dismesso in data 1 dicembre 2006. Nel Piano regolatore vigente l’immobile è destinato a “Infrastrutture tecnologiche” (impianti e attrezzature funzionali all’erogazione di pubblici servizi, quali centrali elettriche, impianti di stoccaggio del gas, impianti di depurazione, ecc). Le norme tecniche di attuazione del Piano regolatore prevedono che in caso di dismissione dei servizi tecnologici il Comune abbia il diritto di prelazione sullo stabile.