“Quattro cortei, una ribellione”

“Il 16 novembre migliaia di donne e di uomini scenderanno in piazza, saranno l’espressione di comunità resistenza…”. Appello congiunto dei movimenti territoriali che non sono più disposti ad aspettare il cambiamento dall’alto.

QUATTRO CORTEI, UNA RIBELLIONE

“Il 16 novembre migliaia di donne e di uomini scenderanno in piazza, saranno un fiume in piena impossibile da fermare, saranno l’espressione di comunità resistenza…”. La protesta e la resistenza questa volta non si esprimono attraverso un corteo nazionale e su un solo tema. L’appello congiunto di quattro straordinari movimenti territoriali (Napoli, Pisa, Gradisca, Val di Susa) che non sono più disposti ad aspettare il cambiamento dall’alto L’APPELLO COMPLETO

LA BUONA ECONOMIA NON ESISTE

[Serge Latouche] La trasformazione profonda della società non si nutre di qualche verniciatura di verde, di sociale o di equo all’economia. Si tratta invece, né più e né meno, di uscire dall’economia, cioè dal capitalismo. Slogan come decrescita e concetti come bio-economia possono aiutarci L’ARTICOLO COMPLETO

DOBBIAMO SMETTERLA DI PREOCCUPARCI DEL LAVORO

PANE COMUNITARIO

Cittadini, Gas, contadini e panificatori del territorio: a Mira, in provincia di Venezia, si sono messi insieme e hanno ricostruito la filiera del pane buono, sano ed equo. Lo hanno chiamato “pane logistico”, l’alternativa al cemento degli insediamenti del Polo logistico industriale che dovrebbe sorgere nel territorio, devastando le attività agricole: “la comunità risponde coltivando la terra, piantando grano, mettendo a disposizione di tutti i frutti prodotti” L’ARTICOLO COMPLETO

DOSSIER/LABORATORIO: FACCIAMO IL PANE INSIEME

HAI MAI PENSATO DI CHIUDERE IL CONTO?

Queste sono le banche armate: BNP-Paribas, Banca Nazionale del Lavoro, Deutsche-Bank, UniCredit….. L’ARTICOLO COMPLETO

LE CITTA’ DELLA CONDIVISIONE

Nicola ha chiesto ai vicini dove trovare un buon gommista per cambiare le ruote della macchina, Antonio si è offerto per fare ripetizioni ai ragazzi della scuola elementare, Federica si è resa disponibile per fa la spesa ad alcuni anziani. C’è anche chi ha messo a disposizione la lavatrice per gli studenti che cercavano una lavasecco a gettoni e chi è pronto a organizzare laboratori musicali per i bambini. In via Fondatezza, a Bologna, hanno cominciato con una cena e un gruppo facebook, poco a poco hanno messo in comune tempo, informazioni, creatività, saperi. Ricomporre le relazioni sociali e condividere sono il loro nuovo pane quotidiano: altre strade di città diverse hanno cominciato a sperimentare questa “banche del tempo” informali. Ribellarsi facendo, con il vicino L’ARTICOLO COMPLETO

LA RIBELLIONE DEL “NOI”

IDRAULICO, SPESA, CURE: IN COMUNE

LA COOPERATIVA DI PAESE

IL MURO DI ACQUA CHIAMATO ADRIATICO

Ogni anno alcune migliaia di migranti e richiedenti asilo affrontano un viaggio drammatico cercando di raggiungere l’Italia dalla Grecia nascosti nei tir su traghetti che solcano l’Adriatico. In 9 casi su 10 coloro che vengono scoperti durante il viaggio o allo sbarco sono respinti – “riammessi” è il termine formale – dalle autorità italiane verso la Grecia, un paese devastato dalla crisi economica e da una violenza xenofoba senza precedenti, dove il diritto d’asilo non viene di fatto garantito e dove migranti e rifugiati sopravvivono in condizioni di vita inumane. Di questa “emergenza democratica” si occupa “Riammessi” (ZaLab), video-reportage realizzato da Paolo Martino a Patrasso GUARDA IL VIDEO-REPORTAGE

SONO USCITO DAL CIMITERO DEI VIVI

Ha trascorso tredici lunghissimi anni nelle carceri di tutto il Messico, accusato da un avversario politico, senza alcuna prova, di aver ucciso sette agenti di polizia. L’ultimo giorno di ottobre, una grande campagna ha finalmente imposto la sua liberazione. Alberto Patishtán, professore indigeno tzotzil, ora si batte per la libertà di tutti gli altri detenuti innocenti. “Cambiare le cose sembra quasi impossibile, eppure bisogna farlo”, dice in una delle prime interviste che ha rilasciato L’ARTICOLO COMPLETO

SUPERARE IL BINOMIO STATO/MERCATO

Contratti di responsabilità sociale, riduzione dell’orario di lavoro, patrimoniale, fiscalità più progressiva e, naturalmente, taglio della spesa militare e alle megaopere. Cominciamo a reinvemtare il lavoro e la qualità della vita L’ARTICOLO COMPLETO

RIPENSARE LA SOCIETAÌ DAL LAVORO. ALCUNE PROPOSTE

OGGI METTIAMO SOTTOSOPRA LA CITTA’. FACCIAMO L’ORTO

Si sono incontrati e hanno detto: creiamo iniziative che smuovano la coscienza comune del quartiere. Si sono ritrovati prima a vendere piante, semi e cassette di frutta e verdura colorate in cambio di un’offerta libera. Poi, grazie a quella raccolta, a pulire un pezzo di verde e a promuovere un’azione di guerrilla gardening. Soltanto dopo, hanno perso un po’ di tempo per parlare con quelli del Comune e per farsi assegnare la cura di alcune aiuole. Intanto pensano all’istallazione di una fontana, alla risistemazione delle panchine e alla creazione di alcuni giochi per bambini. Accade a Milano (e in molte altre città) L’ARTICOLO COMPLETO

IO TI STO ASPETTANDO

“Mia cara, nel momento in cui ti scrivo non so ancora se sopravviverai. Le ultime notizie su di te attestavano solo che versavi in gravi condizioni, dopo esserti lanciata da un balcone. Non hai lasciato dubbi possibili sul perché della tua decisione: nel biglietto indirizzato ai tuoi genitori, dici che eri stanca di essere maltrattata dai tuoi compagni di scuola. Non avevi più un nome, pare: per loro eri semplicemente e ripetutamente e ossessivamente la “cicciona”. I trafiletti che riportano in modo stringato la tua vicenda, aggiungono che il tuo carattere è introverso e che non vai troppo bene negli studi: lo dicono così, come se fosse una spiegazione per il gettarsi nel vuoto a 12 anni… Ti metti addosso qualcosa che ti piace molto, e qualcuno ti dice che è inutile, non puoi essere carina nè per te stessa nè per gli altri: sei grassa, e ciò significa che qualunque vestito tu abbia addosso sei e resti brutta. Vuoi fare scherma o balletto, ma ti dicono che non hai il fisico giusto. Dimagrisci, poi se ne parla. Apri una rivista “femminile” e leggi di diete, diete e diete. Eppure sebbene le industrie della dietetica non abbiano interesse a dirtelo, perché 60/100 miliardi di profitti l’anno sono il prezzo del loro silenzio, la tua salute non dipende dal tuo peso: è una questione multidimensionale. E devi sapere che ci sono altri modelli. Altre bellezze. Troppe cose che non ti hanno detto, troppe cose che non hai visto. C’è un mondo intero che ti aspetta, c’è, credimi…” L’ARTICOLO COMPLETO

LA RIVOLTA NELLA TERRA AVVELENATA

In Campania si muore di tumore a causa dei rifiuti. Ora è un intero popolo a dire “Basta!” e a pretendere bonifiche e riciclo L’ARTICOLO COMPLETO

ACCENDIAMO LE LUCI DI UNA CITTA’ DIVERSA

“San Giovanni, Roma: una coppia di anziani commentano con tristezza la serrande chiuse, la fine di negozi storici. Poco più avanti dei giovani con il sorriso sulle labbra escono dalla biblioteca comunale ancora illuminata. In questo contrasto tra le luci del commercio che si spengono e quelle accese di una biblioteca c’è una linea da tracciare per il futuro che, se ancora non l’ abbiamo capito, non può assomigliare al passato. Non è possibile dare fiato all’occupazione facendo riaccendere le luci del commercio tal quale. Cosa vuol dire rilanciare i consumi? Vogliamo avere il coraggio di cambiare rotta e fare della crisi una grande opportunità?” L’ARTICOLO COMPLETO

COME SI AUTOGESTISCE UNA TV PUBBLICA

I più anziani ripetono che nemmeno sotto la dittatura il servizio pubblico aveva mai sospeso il segnale. Quello che non è riuscito al regime dei colonnelli è stato realizzato dall’austerity greca. Settantacinque anni di servizio pubblico sono stati silenziati in una manciata di ore. Tuttavia, un gran numero di lavoratori e giornalisti hanno scelto di continuare ad andare a lavoro, hanno cominciato a trasmettere via web, con un seguito anche di quattro milioni di spettatori, e a dormire negli uffici. Dopo cinque mesi, il governo ha deciso di mettere fine a questa enorme e assai simbolica autogestione L’ARTICOLO COMPLETO

DA UNO A ZERO A VIRGOLA SETTE

Il fortunato slogan che da Wall Street è rimbalzato nelle più grandi proteste di mezzo mondo era sottostimato. La crema dell’élite mondiale, quella che accumula il 41 per cento del valore che circola nel mondo, non è più costituita dall’uno per cento della popolazione ma è scesa allo 0,7. Il nuovo rapporto del Credit Suisse mostra differenze sempre più grandi L’ARTICOLO COMPLETO

LA CARICA DEI 50 E LA NATO DEI QUATTRINI

Da oggi a venerdì a Bruxelles Europa e Stati uniti provano a creare con il Transatlantic Trade and Investment Partnership un mostro a due teste che rischia di limitare per sempre l’autonomia politica e la qualità della vita di 29 Paesi e 800 milioni di persone. L’ARTICOLO COMPLETO

IDONEE OCCUPAZIONI

E’ stata un’operazione lampo quella degli studenti idonei non vincitori questa mattina in via Cesare De Lollis, a Roma. Sono bastati soli due giorni di pianificazione e discussione sulla situazione disastrosa, ormai cronica, del diritto allo studio universitario nel Lazio e si è dato il via al revival dell’anno scorso: l’occupazione dello studentato L’ARTICOLO COMPLETO

E PER TESTIMONIAL UN MAIALE ARROSTO

Non è facile trovare le parole: straziante è comunque la sensazione che deriva e colpisce allo stomaco, alla mente e al cuore davanti all’immagine: un maiale arrostito, disteso intero su un tavolo, con il muso in primo piano e il corpo legato da una corda che gli gira intorno. Immagine già di per sé insopportabile; ma non basta: un cuoco appoggia una mano sulla sua schiena, ma a farla da padrone con il suo valore aggiunto è un signore in abito scuro e camicia chiara, che gli pizzica la testa con le dita, piegandosi in avanti: sorride e guarda compiaciuto l’obiettivo. Neppure in un safari l’animale ucciso sarebbe proposto al fotografo con maggiore compiacimento per il proprio operato. E’ tutto contenuto in una brillante idea del politico, lì solo per la pubblicità di ritorno. Si, perché di politico si tratta, Roberto Giachetti, deputato in forza Pd, il quale ha deciso di interrompere lo sciopero della fame intrapreso per sollecitare l’abolizione del “Porcellum” in favore di un rivoluzionario ritorno al “Mattarellum”, in un modo davvero originale: una bella mangiata di porchetta allo Store Eataly, cosa che ha spiegato doversi interpretare come iniziativa goliardica L’ARTICOLO COMPLETO

TIFONE HAIYAN, E’ UN’ECATOMBE

Una calamità che pesa anche sulla Framework Convention on Climate Change dell’Onu, in corso a Varsavia. Prevenzione troppo indietro in un arcipelago dove la povertà non fa sconti L’ARTICOLO COMPLETO

IL BUSNESS DEL BIOGAS

Hanno detto che il biogas – ovvero il metano prodotto dalla fermentazione anaerobica di deiezioni animali e da biomasse, trasformabile in energia -, è necessario per ridurre le emissioni di anidride carbonica e per sostituire le fonti fossili con quelle rinnovabili locali. Tuttavia, oggi scopriamo che solo nel Nord Italia sono già 200 mila gli ettari occupati a colture destinate alla produzione di energia da biogas. Per un numero crescente di aziende il biogas non è certo funzionale alla chiusura dei cicli aziendali o alla riconquista di margini di autonomia rispetto ai mercati: a causa dei grandi incentivi, le aziende agricole hanno infatti cominciato a ingrandirsi, ad aumentare gli allevamenti intensivi, ad acquistare sul mercato i mangimi che prima dell’adozione del biogas coltivavano sui propri terreni. Se terra e animali sono considerati prodotti allora la produzione di energia diventa un bel business per molti L’ARTICOLO COMPLETO

IL GRIDO DELLA TERRA DEI FUOCHI

Il grido di rabbia che arriva dalla Terra dei Fuochi, le cui statistiche di incidenza di tumori e altre malattie hanno portato il ricercatore italoamericano Tony Giordano a parlare della Campania come di un “laboratorio di cangerogenesi a cielo aperto”, mostra un’emergenza ambientale e sociale, provocata da decenni di sversamenti di rifiuti urbani, industriali e tossici, di dimensioni enormi. Sotto lo slogan Stop Biocidio un fiume in piena di persone scende in piazza ormai quasi ogni giorno per difendere il diritto alla salute e chiedere l’immediata bonifica del territorio. Quel fiume si ritroverà in piazza, a Napoli, sabato prossimo (#16Nov), per una manifestazione che si preannuncia partecipatissima e che si intreccia con la contemporanea protesta in Val di Susa e a Pisa L’ARTICOLO COMPLETO

LA RIVOLTA DEGLI SPAZZINI

La rivolta dei migranti contro le autorità saudite è finita per il momento con il ritorno al lavoro dei netturbini, quasi tutti migranti, nella capitale Riyadh e a Gedda, e dopo due morti, 68 feriti, veicoli distrutti e centinaia di arresti. La settimana di «caccia all’immigrato» che le autorità avevano lanciato il 4 novembre, allo scadere della proroga di 7 mesi concessa ai lavoratori stranieri “non regolari” (milioni di persone a cui sono destinate le briciole degli immensi proventi del petrolio) per lasciare il Paese, ha avuto il momento più drammatico sabato con gli scontri esplosi a Manfouah, quartiere di Riyadh dove vivono migliaia di etiopi, somali ed eritrei in condizioni durissime, in topaie che i proprietari si ostinano a chiamare appartamenti. Il governo di Addis Abeba accusa la polizia saudita di aver sparato senza motivo mentre le unità speciali penetravano nel quartiere per portare via i migranti con la forza L’ARTICOLO COMPLETO

  

 

 

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