Trasporto aereo, ‘5 domande alla RyanAir’

“RyanAir, che dopo averci ricordato che è diventata la prima compagnia aerea per passeggeri trasportati nel nostro Paese, si offre di sostenere Alitalia per farla uscire dalla crisi in cui si trova”.

COMUNICATO STAMPA

 

TRASPORTO AEREO: USB, 5 DOMANDE ALLA NUOVA

“COMPAGNIA DI BANDIERA” ITALIANA RYANAIR

 

Si allunga la lista delle vertenze e dei posti di lavoro persi

 

Alitalia, Meridiana, Sea, Atitech, Ground Care e ATA di Venezia: si continua ad allungare la lista delle vertenze che imperversano nel Trasporto Aereo nazionale e che si aggravano di giorno in giorno. Si calcola che ad oggi non meno di 10.000 persone abbiano perso il lavoro e altrettante stiano per farlo, se le cose non cambieranno nel settore.

In questo scenario arrivano le dichiarazioni di RyanAir, la quale, dopo averci ricordato che è diventata la prima compagnia aerea per passeggeri trasportati nel nostro Paese, si offre di sostenere Alitalia per farla uscire dalla crisi in cui si trova.

Secondo l’USB Lavoro Privato, questo appare come un comportamento degno di una compagnia di bandiera vera e propria, conscia di avere ancora – nel colpevole vuoto di regole che caratterizza questo settore – una vasta prateria dove scorrazzare liberamente.  Grazie anche al fatto che, caso unico in Europa, le vengono spalancate le porte del più grande Hub italiano, l’aeroporto di Fiumicino

Di fronte a questo salto di qualità, l’USB avrebbe cinque semplici domande per RyanAir:

1 – Se è tutto in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi dei propri dipendenti;

2 – Se la stessa RyanAir è intenzionata a continuare ad attingere ai finanziamenti di aeroporti pubblici;

3- Se è disposta ad adeguarsi a regole valide per tutti gli operatori per tutti gli operatori del trasporto aereo;

4 – Se nelle nuove basi che dichiara di aprire assumerà personale qualificato italiano in cassaintegrazione e mobilità oppure continuerà a fare contratti interinali presso le sue agenzie sparse in Europa, applicando il turnover all’80% ;

5 – Se è in grado di confrontarsi con i sindacati che decideranno i propri dipendenti e di firmare un contratto vero e proprio invece di applicare un regolamento aziendale deciso da sola.

Sarebbe inoltre utile che simili domande venissero poste da istituzioni come l’Enac, in grado di pretendere risposte da chi opera nel settore.

Il rinvio al 5 dicembre prossimo del tavolo ministeriale sullo stato del Trasporto Aereo non aiuta nell’urgenza del momento. L’USB Lavoro Privato auspica che questo lasso di tempo sia utilizzato da tutti per accelerare una riforma del settore e dare le risposte necessaria ad una situazione ormai esplosiva.

Roma, 28 novembre 2013

 

Ufficio Stampa USB

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