“Città e decrescita”

Il coraggio di sognare una città socialmente ed ecologicamente giusta. Basterebbe ridurre l’impronta ecologica e l’espansione urbana, riciclare gli edifici non utilizzati, ri-localizzare le attività e favorire una mobilità diversa…

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CITTA’ E DECRESCITA
Il coraggio di sognare una città socialmente ed ecologicamente giusta. Il coraggio di costruire una città nella quale siamo in grado di vivere bene ed essere felici entro i limiti ecologici del pianeta e in un contesto di democrazia profonda e di solidarietà. Quali misure bisognerebbe applicare, qui e ora, per realizzare questi sogni? Alcune linee guida sperimentate dai movimenti nei territori cominciano a essere note: ridurre l’impronta ecologica e l’espansione urbana, riciclare gli edifici non utilizzati, ri-localizzare le attività e favorire una mobilità diversa (cioè che mette al centro pedoni e ciclisti), ri-equilibrare la relazione tra città e campagna (con gli orti urbani e con la riconversione delle terre abbandonate o dedicate a monocolture), condividere beni (i mezzi di trasporto privati, alcuni elettrodomestici) e servizi…. http://comune-info.net/2013/11/citta-decrescita/

La città inedita Nella città decrescente con Baudelaire e Walter Benjamin. Incontro con Serge Latouche

 REDDITI COMUNITARI
Non ci sono scorciatoie. Cittadini e movimenti sono chiamati a obiettivi ambiziosi quanto urgenti, che riguardano la vita di ogni giorno, a cominciare dallo sperimentare forme di liberazione del lavoro dalla gabbia della produzione di plusvalore. Occorrono teorie e pratiche diverse per pensare al lavoro finalmente “fuori dalla produzione di merci”, dice Paolo Cacciari. Si tratta quindi di capovolgere e riconcettualizzare il lavoro stesso, “non più come ‘lavoro astratto’, impersonale e indifferente tanto al soggetto che compie l’attività quanto all’oggetto dell’azione trasformativa”. Creare redditi di comunità, ovvero mercati complementari e supplementari a quelli tradizionali, è un buon modo per iniziare http://comune-info.net/2013/11/ripensando-al-lavoro-fuori-dalla-produzione/

– L’articolo che trovate in questa pagina segue il dibattito proposto da Alberto Castagnola in Ripensare la società dal lavoro. Alcune proposte, sul quale sono intervenuti anche Francesco Gesualdi (con Smettiamola di preoccuparci del lavoro) e Tonino Perna (Superare il binomio Stato/Mercato).

 

IL TEATRO DEL RIUSO
Se in Francia c’è chi distribuisce galline invece di compostiere per ridurre i rifiuti, al Teatro del Riuso di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) i biglietti si pagano con bottiglie di plastica o lattine in alluminio. Il primo spettacolo dopo l’inaugurazione avvenuta sabato scorso sarà il prossimo 30 novembre con il concerto live di Capone & BungtBangt, la band che usa strumenti musicali da riciclo creativo. Il Teatro del riuso, dunque, attraverso spettacoli e iniziative culturali vuole fare del capannone un luogo di raccolta e di ridistribuzione di tutti quei materiali che solitamente non trovano una seconda vita. Un articolo sulle galline che favoriscono lo smaltimento dei rifiuti, nei commenti la notizia sul teatro del riuso: http://comune-info.net/2013/07/la-uova-fresche-del-sindaco/

MORIRE DI FAME A 16 ANNI NEL CENTRO DI ATENE
Nel centro di Atene un ragazzo di sedici anni ha fame e si avvicina a un panificio. Entra e chiede educatamente al fornaio qualcosa da mangiare perché è digiuno da diversi giorni. Il fornaio è pronto a dargli due pezzi di pane. Il ragazzo si siede sulla soglia e li mangia entrambi voracemente. Poco dopo resta esanime lì, sulla soglia del forno. Ha avuto finalmente da mangiare dopo giorni, ma l’organismo è troppo indebolito e non ha potuto resistere. Così un sedicenne muore di fame in Grecia. Ma probabilmente non troverete questa storia sulle prime pagine dei “grandi” media. Come non leggerete le storie tragiche di centinaia di migliaia di greci devastati dalle poliche di austerity http://comune-info.net/2013/11/morire-di-fame-16-anni-ad-atene/

ROMA CITTA’ RIBELLE
“Guida alla Roma Ribelle” (Voland) è un libro appena uscito di cui ci occuperemo molto. Perché? Prima di tutto perché facciamo “Comune – Ribellarsi facendo”, e poi ci convincono e incuriosiscono il titolo e i temi che vengono indagati, ma anche gli autori e le autrici, e pure il modo con il quale la guida è nata. Come ce ne occupiamo? Intanto, promuoviamo insieme a Scup e Reset un incontro di presentazione domenica primo dicembre presso lo spazio occupato di Scup (via Nola 5, zona San Giovanni, Roma, alle 16), pubblichiamo qui di seguito un breve articolo che racconta perché è un libro davvero collettivo, segnaliamo altre date di presentazione in programma e, naturalmente, appena letto lo recensiremo http://comune-info.net/2013/11/roma-citta-ribelle-2/

TENERE IN MANO FARINA E UOVA
Domenica primo dicembre, durante il mercato-non-mercato promosso da Reset e Scup, a Roma, nello spazio occupato di via Nola 5 , il pranzo si prepara con un grande laboratorio popolare di autoproduzione della pasta, i maltagliati. Un vero esperimento collettivo di fare insieme, farina e uova per rompere il dominio del consumo. Sui temi dell’autoproduzione interviene con questo articolo Daniela Degan del Laboratorio itinerante della decrescita, che coordina il laboratorio del primo dicembre, e mostra qui alcuni nessi tra autoproduzione, convivialità e gilania. Per partecipare al laboratorio (appuntamento alle 10), scrivete subito a degadan@hotmail.com oppure chiamate il numero 340 3460664. E non dimenticate di portare mattarello, spianatoia, grembiule e un qualche dose di ribellarsi facendo http://comune-info.net/2013/11/tenere-mano-farina-e-uova/

UN’OCCASIONE PERSA
L’incontro tra Serge Latouche, il più noto esponente del pensiero della decrescita, e Maurizio Landini, segretario della Fiom, ha mostrato la mancanza di coraggio di molti. Eppure non ci sono alternative: è tempo per ripensare il lavoro fuori dalle logiche produttive http://comune-info.net/2013/11/unoccasione-persa/

A SCUOLA CON VIK
Che il teatro a scuola offra ai bambini e alle bambini strumenti preziosi per esprimersi è cosa nota. Ma quando sul palco arrivano le parole di Vittorio Arrigoni allora il teatro diventa uno straordinario laboratorio per ragionare di diritti, per scoprire storie e punti di vista che non sono sui libri, per gridare speranza e fraternità http://comune-info.net/2013/11/palestinascuola/

DONNA MIA, SONO STATO IO
Il 4 dicembre all’Auditorium di Roma artiste e artisti si esibiscono per far aprire a Roma il primo Cam, il Centro d’ascolto che fa cambiare vita agli uomini che maltrattano le donne. Un pezzo di società – ci siamo anche noi che facciamo Comune – non resta in silenzio http://comune-info.net/2013/11/donna-mia-sono-stato-io/

A SCUP E’ RIMASTO UN CAFFE’
Via Nola 5, quartiere San Giovanni di Roma. Tre settimane fa l’ufficiale giudiziario aveva detto che sarebbe passato oggi per riprendersi lo spazio abbandonato e ora restituito ai cittadini da Scup. In molti e molte si sono preparati ad accoglierlo con una bella colazione, ma l’ufficiale ha fatto sapere che passerà il 14 gennaio. Naturalmente la colazione il 28 novembre è offerta da Scup. Per festeggiare il mancato arrivo dell’uffiociale domenica 1 dicembre tutti e tutte al mercato-non-mercato Ecosolpop.
http://comune-info.net/2013/11/scup-e-rimasto-un-caffe/

BOMBE D’ACQUA E CAMPI DA GOLF
Ascanio Celestini è stato in questi giorni in Sardegna e scrive: “…Riprendendo la nave per tornare a Civitavecchia ho pensato che ci sono molti modi di fare politica. Si può fare attraverso dichiarazioni roboanti, grandi convention all’americana con personaggi sportivi in manica di camicia che parlano come intrattenitori televisivi, si può fare standosene nei palazzi a scrivere norme che servono per elargire cubature di cemento ai palazzinari o fondi per grandi opere devastatrici. Si può fare politica in molti modi, anche pensando che la democrazia diretta sia una buona soluzione, che la Rete può essere un modo veloce per comunicare e condividere, una sponda per azioni concrete. Questo non significa che la politica tradizionale non sia altrettanto efficiente. Per esempio Cappellacci, il presidente della regione Sardegna, nel piano paesaggistico ha previsto 25 indispensabili campi da golf…” http://comune-info.net/2013/11/bombe-dacqua-e-campi-da-golf/

GLI ORTI MAGICI
Viaggio nelle fattorie sociali e nei loro orti, dove i ragazzi con disabilità psichiche imparano a comunicare, a condividere e a costruire relazioni senza etichette http://comune-info.net/2013/11/gli-orti-magici-che-seminano-relazioni/

E’ IL TEMPO CHE MANCA
Come si fa nella società della velocità e del profitto a riprendersi il tempo? Ad esempio fermandosi e bevendo una tazza di tè. Una tazza di tè per fermarsi qualche attimo, una storia da ascoltare, una tazza di tè da assaporare e condividere, una storia per dire le cose come stanno, una tazza di tè per non andare di fretta, una storia e una tazza di tè per immaginare un mondo diverso, una storia una tazza di tè per stare insieme. Una storia e una tazza di tè. A Torino lo faranno quelli di Atti O Scene in Luogo Pubblico: porteranno per le strade della città storie e tazze di tè caldo (e principi eco-sostenibili assortiti) per creare luoghi accoglienti e di arte in città durante le vancanze natalizie. Per riprendersi il tempo e gli spazi pubblici http://comune-info.net/2013/11/e-il-tempo-che-manca/

SIAMO IL CANCRO DELLA TERRA
Ci sono i negazionisti della Shoah, l’eliminazione di milioni di ebrei nei campi di sterminio nazisti, e i negazionisti del cambiamento climatico sulla Terra. I primi ricevono il disprezzo di tutta l’umanità. I secondi, che fino a poco fa sorridevano cinicamente, ora vedono quotidianamente le loro convinzioni confutate dai fatti innegabili… Yeb Sano delle Filippine durante la Coferenza sul clima a Varsavia, qualche giorno fa, ha pianto davanti ai rappresentanti di 190 paesi, raccontando l’orrore del tifone che ha decimato il suo paese, colpendo anche la sua famiglia. La maggior parte dei presenti non è riuscita a trattenere le lacrime. Ma per molti erano lacrime di coccodrillo http://comune-info.net/2013/11/ck-una-cellula-cancerosa-che-deve-essere-eliminata/

MI SONO INNAMORATO DELLE MUCCHE E DEI LORO CUCCIOLI
Ci sono storie e vicende personali che, più di altre, dimostrano la crescita di movimenti e la profondità di alcuni cambiamenti in corso. Cambiamenti che riguardano la vita delle persone di ogni giorno. Come nel caso di John Robbins, figlio unico del più grosso produttore di carne degli Usa: John è noto in tutto il mondo per le sue battaglie sui temi del vaganismo e per l’ambiente. Naturalmente, John fa di tutto per fermare la Baskin Robbins Corporation, la multinazionale del padre http://comune-info.net/2013/11/mi-sono-innamorato-delle-mucche-e-dei-loro-cuccioli/

LA CITTA’ VISTA CON GLI OCCHI DI UNA DONNA
“Se ogni strada in ogni quartiere fosse vista attraverso gli occhi di una donna, avremmo differenti parametri da usare nel design. Nelle città indiane, ad esempio, il nostro design per le strade riguarda solo il muovere automobili e il fornire accesso a proprietà private. Ma in effetti, la strada ha con sé l’immagine di una città. La sensibilità mostrata nel suo design ci dice a chi e a che cosa diamo valore come società” http://comune-info.net/2013/11/la-citta-vista-con-gli-occhi-di-una-donna/

DAI LOMBRICHI NASCONO I FIOR
Federico è un agronomo, promuove un progetto per la creazione di hummus, prodotto da lombrichi in allevamento. I lombrichi si nutrono di materiale in decomposizione e il fortunato incontro con l’azienda bio di Antonio, ha permesso di reperire gli alimenti necessari per l’allevamento. Poi Federico e Antonio si sono accorti che tra gli “scarti” c’era tanto cibo in ottimo stato e hanno deciso di preparare aperitivi, cene, mercatini, occasioni per ragionarte di alimentazione e sprechi. Ma non è finita: ci sono anche quegli scarti non perfetti per essere mangiati ma nemmeno troppo rovinati per essere dati ai lombrichi, che finiscono ai contadini che hanno animali da nutrire e barattati con prodotti naturali e cibo per animali. Sui cumuli di terra dell’allevamento di Federico quest’anno sono cresciute piante di ogni tipo, grazie ai prodotti scartati. Il cerchio si chiude. La terra respira
http://comune-info.net/2013/11/lombrico/

ALTOLA’ PER LE EX CASERME
Molta parte delle caserme dismesse è costituita da tipologie non abitative: vecchie officine, depositi e laboratori. Dentro quegli immensi contenitori potrebbero trovare ospitalità un numero immenso di attività per ricostruire il tessuto sociale, produrre arte, cultura e formazione, stimolare l’artigianato e le nuove forme di autorganizzazione del lavoro, promuovere un altro modello di agricoltura. http://comune-info.net/2013/11/altola-per-le-ex-casereme/

CENTO PASSI DAL MUOS
Mostra contro il mostro. L’autrice, Eleonora Pedilarco, è una pittrice bravissima del Comitato Mamme No-Muos di Niscemi
http://comune-info.net/2013/11/cento-passi-dal-muos/

MAREA ANOMALA A VENEZIA
Sabato 30 Venezia accoglie il più grande corteo di protesta degli ultimi vent’anni: oltre 150 tra comitati, movimenti, associazioni, organizzazioni politiche e singoli cittadini convergeranno dai quattro angoli della regione, ciascuno portando con sé il proprio bagaglio di lotta, insieme nell’affermare il più corale “basta” alla devastazione dei territori http://comune-info.net/2013/11/marea-anomala-venezia/

IO NON SONO UN MEZZO DI TRASPORTO
Della Fiat occorre occuparsi non solo per come gioca a birilli con i lavoratori, per come ha intascato quantità enormi di soldi pubblici, per l’impatto ambientale e sociale (vittime della strada) delle sue creature o per i colpi di genio del suo amministratore delegato, ma anche per le campagne pubblicitarie. Da anni l’azienda del “noi creiamo posti di lavoro” diffonde spot a base di donne oggetti. Di quest’anno è la réclame della Lancia dove aleggiano leggiadre donne-animali. Il claim è “seducente per natura”. In rete cresce, finalmente, la protesta http://comune-info.net/2013/11/io-non-sono-un-mezzo-di-trasporto/

SVUOTIAMO I BANCOMAT. FACCIAMO UNA MAG
La ricetta è antichissima ma non sono in molti a conoscerla. C’è una strana medicina che al dominio della finanza sulla vita delle persone fa molto più male di una bastonata allo sportello del bancomat. Si chiama Mutua Autogestione, noi abbiamo fatto il pane con quella di Roma. Perché il pane? Ma è ovvio: per divertirci insieme e per capire come colpire al cuore il sistema che umilia la dignità delle persone e la sottomette all’astrazione delle relazioni sociali dentro le cose, cose così come il denaro http://comune-info.net/2013/11/mag/
 

 

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