Comuni Italiani, ‘se richieste non accolte, rottura rapporti istituzionali’

“Sull’Imu i Comuni non hanno fatto i ‘furbi’: i sindaci che hanno innalzato l’aliquota l’hanno fatto seguendo una previsione di legge, perché si sono trovati nella necessità di far quadrare i bilanci”.

COMUNICATO STAMPA

 

Cosimi: “Se non si accolgono le nostre richieste su Imu, Patto di stabilità e società partecipate si andrà verso una rottura dei rapporti istituzionali”
Il presidente di Anci Toscana parla a conclusione dell’ufficio di presidenza dell’Associazione riunito oggi a Roma

Firenze,  5 dicembre 2013.  “Sull’Imu i Comuni non hanno fatto i ‘furbi’: i sindaci che hanno innalzato l’aliquota l’hanno fatto seguendo una previsione di legge, perché si sono trovati nella necessità di far quadrare i bilanci”. A ribadirlo è il presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno,  a conclusione dell’Ufficio di presidenza di ANCI convocato oggi a Roma per discutere di Imu e Legge di stabilità. Nel corso dell’incontro è stata ribadita con forza la necessità che la piena compensazione della seconda rata IMU 2013 sia coperta integralmente dallo Stato, senza pesare sui cittadini: “Spetta ora al Parlamento – afferma Cosimi – trovare le risorse in modo da non far pagare i contribuenti a gennaio”. Una ‘mini Imu’, che l’Associazione stima in circa 350 milioni.
Rispetto all’altro nodo da sciogliere, quello della service tax (ora Iuc), chiarisce Cosimi, “il provvedimento, così com’è, non garantisce la copertura integrale del gettito derivato in passato da Imu e Tares”. Resta aperta anche le questione del Patto di stabilità, rispetto al quale, spiega Cosimi, “i Comuni chiedono di modificare il riparto di 1 miliardo fra Comuni e Province,anche in vista della riforma Delrio, e di escludere dai vincoli relativi al Patto di stabilità interno i comuni con popolazione compresa tra i 1000 e i 5000 abitanti”. Infine, la questione delle norme riferite alle società partecipate degli enti locali, regolata dall’ex articolo 15 della Legge di stabilità (attualmente comma 370 della stessa): “Quella norma – attacca Cosimi – è in contraddizione con la normativa prevista dal Dl 78/2010. E’ necessario che le società partecipate non finiscano col pesare sull’autonomia dei bilanci comunali. Prevedere un fondo di riserva, dal quale attingere nel caso di bilanci in perdita, finirebbe infatti con lo scaricare sui sindaci e sui bilanci comunali il peso di eventuali debiti”.
“Se non verranno accolte le richieste dell’Associazione su Imu, Patto di stabilità e società partecipate – conclude Cosimi – si andrà inevitabilmente verso un innalzamento del livello di scontro ed una rottura dei rapporti istituzionali”.

 


Ufficio stampa Anci Toscana

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