“Dobbiamo fermare i veri estremisti!”

“I rispettabili politici e lobbisti in doppiopetto hanno subito una metamorfosi che li ha trasformati nei veri estremisti, che in un quarantennio hanno compromesso il futuro delle presenti e delle future generazioni”.

Forum Italiano dei Movimenti
per la Terra e il Paesaggio
 08/12/2013

 

 

 

(di Domenico Finiguerra) Quelli che ad ogni assemblea pubblica, consiglio comunale o talkshow televisivo, non perdono occasione per sbeffeggiarci o additarci all’opinione pubblica come i nemici della patria, hanno perduto la natura e lo smalto di moderati. Approvando e finanziando grandi opere, speculazioni edilizie, saccheggi vari del territorio, distruggendo biodiversità e suoli agricoli, i rispettabili politici e lobbisti in doppiopetto hanno subito una metamorfosi che li ha trasformati nei veri estremisti, che in un quarantennio hanno compromesso il futuro delle presenti e delle future generazioni. 
 
 


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Legambiente chiede ai membri del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna un impegno fattivo e tangibile per inserire nella normativa regionale sulla pianificazione territoriale, entro fine mandato amministrativo, alcuni principi fondamentali per fermare il consumo di suolo. La richiesta è supportata dall’invio di cartoline ai consiglieri regionali e da un raccolta di firme online.

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In Piemonte le attività estrattive sono tra le più rilevanti in Italia, così come elevato è il giro d’affari legato al ciclo del cemento. Queste attività interessano fortemente il paesaggio e la qualità dei territori, oltre ad essere caratterizzate da una forte presenza di interessi mafiosi, come testimoniano importanti inchieste della Magistratura. Legambiente e l’associazione Libera hanno presentato le proprie osservazioni al Disegno di Legge Regionale sulle cave, che secondo loro fa l’interesse esclusivo dei cavatori.

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La Settimana Globale sul Suolo
(“Global Soil Week”)




L’edizione 2013 a Berlino ha avuto come titolo “Perdendo terreno?” (“Loosing Ground?”), si è voluto così attirare l’attenzione non esclusivamente sulla perdita fisica di suolo fertile, ma anche sulla percezione che i politici e i media hanno sula gestione di risorse come il suolo e il territorio. 

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In vendita Villa Mirabellino nel parco di Monza, comitati e cittadini si oppongono



Il governo Letta ha inserito Villa Mirabellino nell’elenco dei gioielli da trasformare in hotel de charme, attraverso la formula della concessione. Ben 18 associazioni culturali e ambientaliste a livello locale e nazionale stanno costituendo un fronte comune e trasversale per opporsi all’alienazione di questo bene pubblico, proponendo valide alternative.

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Un esposto per denunciare la deturpazione del torrente Scoltenna, nel Modenese



Presentato un esposto sulla grave deturpazione di un tratto del torrente Scoltenna nel Modenese, da tempo oggetto di discutibili interventi in contrasto con le normative vigenti, dall’effetto dannoso sugli equilibri naturali. La continuità biologico-funzionale del corso d’acqua è stata brutalmente interrotta e una catena di realizzazioni di impianti idroelettrici, di discutibile opportunità, sono stati consentiti lungo il torrente. 

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Salviamo il bosco dell’ex polveriera di Rio Gandore (prov. di Piacenza)




Il Comune di Gazzola ha chiesto al Demanio l’attribuzione dell’ex polveriera di Rio Gandore, un bosco incuneato nelle prime colline fra la val Trebbia e la Val Luretta, non per attuarne la vocazione a parco o ad oasi naturale, ma come “bene da valorizzare in ottica di mercato”; richiesta accompagnata dalla previsione di “interventi volti a cambiarne la destinazione urbanistica”. I cittadini si oppongono con una petizione, che è possibile firmare online.

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Come imparare dai disastri ambientali: l’esempio di Rocchetta di Vara (SP)



A Rocchetta di Vara l’alluvione del 2011, ha colpito duro: oltre 9 milioni di danni. L’analisi delle cause che hanno portato a un tale disastro ha messo in evidenza quanto abbia inciso, in questo senso, lo stato d’abbandono delle campagne. Ma l’amministrazione comunale ha saputo andare oltre, e da quell’episodio è nato il progetto di ridare vita ai campi incolti coinvolgendo i cittadini nella piantumazione di alberi da frutta.

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