Unicoop Tirreno rifiuta il reintegro di Lucia

 

“Unicoop Tirreno non solo non ha accettato il parere espresso dalla Magistratura, ma ha lasciato la lavoratrice a casa senza stipendio, mettendo Lucia e la sua famiglia in una gravissima condizione”.

COMUNICATO STAMPA

USB Commercio: Unicoop Tirreno rifiuta il reintegro di Lucia,
il Presidente di Legacoop Nazionale Poletti come Ponzio Pilato

 

Il Presidente Nazionale di Legacoop  Giuliano Poletti, lo stesso che tuonava sui vergognosi fatti di Lampedusa e su “Lampedusa Accoglienza”, la cooperativa che ha gestito il centro per migranti sull’isola Siciliana, rifiuta invece il confronto con Lucia De Maio, lavoratrice Coop in gravi difficoltà economiche a causa di un licenziamento che 3 sentenze del Tribunale  hanno ritenuto illegittimo e per il quale è stato disposto il reintegro della lavoratrice e il pagamento delle retribuzioni arretrate.

Unicoop Tirreno non solo non ha accettato il parere espresso dalla Magistratura, ma ha lasciato la lavoratrice a casa senza stipendio, mettendo Lucia e la sua famiglia in una gravissima condizione. Ma cosa hanno in comune una commessa della Coop e la vicenda-choc della ‘disinfezione’ dei migranti? Molto di più di quanto si possa immaginare.

Al centro delle due vicende c’è la dignità umana, che ha una relazione indissolubile ed intima con i diritti umani. Ci preme ricordare a Poletti, che all’Art. 23 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, c’è il Lavoro.

Ovviamente le due vicende hanno una diversa rilevanza e un diverso impatto emotivo, ma le dichiarazioni del Dott. Poletti dopo il video choc del “lager” di Lampedusa hanno lasciati aperti diversi interrogativi ed una fastidiosa presa di distanza: “Lega coop è un’associazione che rappresenta le cooperative e quindi non è titolare di alcuna attività di gestione”, a nostro avviso ciò non esime l’associazione da obblighi di controllo e vigilanza.

Ancor più fastidioso appare l’accorato invito del Dott. Poletti agli operatori “a denunciare con forza situazioni che impediscono un adeguato svolgimento della loro attività e ad interromperla quando ci sia anche solo il rischio di ledere la dignità umana”, se poi quegli stessi operatori non trovano nessuno che li voglia ascoltare.

Lucia è pronta a denunciare questo ennesimo episodio contrario all’etica cooperativa, il Dott. Poletti invece di far seguire alle parole i fatti prosegue a recitare la parte del “Ponzio Pilato”.

 

USB Lavoro Privato

Roma 31 gennaio 2014



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COMUNICATO STAMPA 

COOP RIFIUTA REINTEGRO A LAVORATRICE LASCIANDOLA SENZA STIPENDIO

USB, PEGGIO DI MARCHIONE

Nonostante la Magistratura del Lavoro di Avellino si sia espressa più volte per il reintegro di Lucia De Maio, iscritta all’USB, il datore di lavoro non ottempera alle 3 sentenze del Tribunale che hanno disposto il reintegro della lavoratrice e il pagamento delle retribuzioni arretrate.

Tutto questo alla Fiat di Melfi? No, in un supermercato campano di Solofra, provincia di Avellino, che fino a qualche anno fa era a marchio Coop. Le motivazioni dell’ultima sentenza descrivono in maniera dettagliata l’illegittimità del licenziamento, “perché privo di giustificato motivo soggettivo”, in quanto derivante da dubbia una cessione di ramo d’azienda.

A differenza della Fiat, la Unicoop Tirreno non solo non ha accettato il parere espresso dalla Magistratura, ma ha lasciato la lavoratrice a casa senza stipendio, mettendo Lucia e la sua famiglia in una gravissima condizione.

L’USB ha sottoposto il caso alle forze politiche, trovando sensibilità da parte dei deputati M5S in commissione Lavoro.  Al contempo ha aperto una sottoscrizione in favore di Lucia,  tramite conto corrente intestato a USB Lavoro Privato di Roma, IBAN: IT93D0312705074000000001348, causale ANCHE IO SOSTENGO LUCIA DE MAIO.

Intanto sul web è nato un gruppo dal nome “Anche io sostengo Lucia De Maio” https://www.facebook.com/groups/442481002545341/

L’USB, nel sostenere incondizionatamente la lotta di Lucia, rivolge un appello a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici, alle associazioni e a tutti quanti lottano nel nostro Paese per il diritto ad una vita ed un lavoro sicuri e dignitosi, affinché non facciano mancare la loro solidarietà. 

Roma,  29 gennaio 2013

Ufficio Stampa USB

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