Roma, su nuovo stadio si ‘apra dibattito pubbblico’

“Sullo Stadio della Roma chiediamo al Comune di aprire un dibattito pubblico per permettere a cittadini e associazioni di partecipare e presentare osservazioni nei primi trenta giorni dalla consegna del progetto”.

 

Legambiente Lazio – Comunicato stampa

Roma, 26 Marzo 2014

Stadio Roma, Legambiente: Comune apra dibattito pubblico dopo presentazione progetto

“Sullo Stadio della Roma chiediamo al Comune di aprire un dibattito pubblico per permettere a cittadini e associazioni di partecipare e presentare osservazioni nei primi trenta giorni dalla consegna del progetto -dichiara Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente-. È una procedura non prevista dalla nuova legge sugli stadi, ma indispensabile rispetto a un progetto di questa dimensione, con queste caratteristiche rispetto all’area e alla realizzazione. Non esiste infatti un intervento paragonabile, per un’opera che sarà di interesse pubblico anche se di proprietà privata, se passerà al vaglio del Comune. Sull’accessibilità allo stadio, poi, chiediamo subito chiarezza riguardo alla presenza di una nuova stazione con il prolungamento della Metro B e sulla vincolante copertura dei costi da parte del privato.”

Per esprimere le proprie osservazioni Legambiente attende la consegna del progetto a Roma Capitale, che dovrebbe avvenire nei prossimi 15 giorni secondo quanto annunciato, ma presenta subito una richiesta chiara e precisa per riconsegnare al dibattito in città la realizzazione del nuovo stadio, altrimenti preclusa da qualsiasi fase di consultazione dei cittadini, visto l’utilizzo delle procedure della nuova legge sugli stadi che supereranno molte norme in vigore con deroghe e procedure semplificate e accelerate, senza le quali sarebbe in pratica impossibile realizzare l’opera.

“Sullo stadio serve la massima chiarezza e trasparenza, ci sono vincoli e condizioni importanti e costi da sostenere che vanno discussi con la città, tanto più che si sta programmando di fatto una nuova centralità fuori dal piano regolatore -aggiunge Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Nell’area di Tor di Valle ci sono diversi elementi di delicatezza, la presenza del Tevere a pochi metri e i vincoli paesaggistici e idraulici che ne derivano, le destinazioni e gli indici di piano regolatore, l’impianto di depurazione e teleriscaldamento da interrare, le questioni infrastrutturali legate alle ferrovie e metropolitane e al vincolo autostradale. Attendiamo la presentazione formale del progetto al Comune, invece, per capire quantità e funzioni commerciali e di uffici che saranno previste, mentre la legge è chiara rispetto all’impossibilità di realizzare cubature residenziali, nell’area o altrove a copertura dei fabbisogni economico finanziari.”

L’Ufficio stampa Legambiente Lazio

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