Coop reagisce a sciopero dipendenti rimuovendo bacheche sindacali

L’altissima adesione dei dipendenti Unicoop Tirreno dell’Ipercoop Casilino di Roma e dell’Ipercoop Aprilia 2 allo sciopero indetto per l’intera giornata del 28 marzo dall’USB, contro i circa 75 esuberi annunciati, ha colpito duro.

 

COMUNICATO STAMPA

RITORSIONI A MARCHIO COOP CONTRO L’USB E I LAVORATORI
UNICOOP REAGISCE ALLO SCIOPERO TOGLIENDO LE BACHECHE SINDACALI

L’altissima adesione dei dipendenti Unicoop Tirreno dell’Ipercoop Casilino di Roma e dell’Ipercoop Aprilia 2 allo sciopero indetto per l’intera giornata del 28 marzo dall’USB, contro i circa 75 esuberi annunciati, ha colpito duro.

L’azienda ha subito risposto a modo suo: ha tolto la bacheca sindacale USB dal muro; lo sciopero è riuscito e questo scomposto modo di rispondere è il chiaro segnale della sconfitta di un’azienda che di etico non ha ormai più nemmeno il lontano sentore.

Oltre cento lavoratori in piazza a Roma al corteo regionale organizzato dall’USB, “Giù le mani dai fondi europei”, donne e uomini determinati, sorridenti, coesi, che assaporano la bellezza di lottare per la dignità e per il lavoro, che percorrono le vie di Roma dietro uno striscione eloquente: “I LAVORATORI COOP PER IL SALARIO, LA DIGNITA’ E LA DEMOCRAZIA SINDACALE”. Hanno cantato slogan e stretto legami, quei legami che la cooperativa per anni ha tentato di frantumare, per governare in maniera autoritaria la propria forza lavoro come la peggior azienda di capitale.

L’atto compiuto da Unicoop Tirreno è di gravità assoluta ed è stato preceduto da pressioni, per evitare lo sciopero. Addirittura, come ci hanno riferito delegati e lavoratori, lo sciopero sarebbe stato definito “illegale” e “non riconosciuto dall’azienda”, “meritorio di sanzioni”. Insomma, in linea con le storie di Lucia Di Maio e del suo trasferimento a oltre 400 km da casa, o di Catia Bottoni e i suoi 12 anni di contratti ripetuti illegalmente; in linea con le varie condanne per condotta antisindacale collezionate, con i licenziamenti di decine e decine di precari senza motivo dopo averli sfruttati per anni, in linea con il recente trasferimento ai danni di un nostro delegato Usb dal negozio di Civita Castellana (Viterbo), in linea con la violenza fisica ai danni di un nostro dirigente sindacale da parte di un altro dipendente “filo aziendale”.

Potremmo continuare ancora, ma questo basta a dimostrare che Unicoop Tirreno è a tutti gli effetti un esempio del peggior padronato. Questo ultimo squallido comportamento, che evoca tempi bui, non cancella quella bella foto, la foto della lotta, anzi rafforza la certezza che è proprio la lotta che paga e che la strada intrapresa è quella giusta. Saremmo curiosi di conoscere in merito il pensiero del nuovo ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, espressione dell’universo della Lega delle Cooperative e coinvolto dall’USB in molte delle vertenze sopraccitate.

USB Lavoro privato, anche forte della recente vittoria in tribunale nei confronti di Unicoop Firenze, condannata per condotta antisindacale, ha dato mandato ai suoi legali di adire l’ex art 28 statuto dei lavoratori.

Roma, 30 marzo 2014

USB Lavoro Privato

Per info
Francesco Iacovone

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