Blitz di Legambiente a Paglian Casale contro consumo di suolo

Volontari di Legambiente Lazio dicono no ad una nuova colata di cemento nel territorio di Paglian Casale che porterà quasi 8.000 nuovi residenti nel pieno della campagna laziale.


Legambiente Lazio – Comunicato stampa

Roma, 13 maggio 2014

In occasione del lancio di stopalconsumodisuolo.crowdmap.com i Volontari di Legambiente Lazio dicono no ad una nuova colata di cemento nel territorio di Paglian Casale che porterà quasi 8.000 nuovi residenti nel pieno della campagna laziale regalando denaro ai costruttori in cambio di un territorio romano deturpato e con un maggior rischio idrogeologico.

Con lo slogan “Basta case vuote, fragili, dispendiose e insicure come castelli di carta” Legambiente ha presentato oggi la nuova piattaforma open data stopalconsumodisuolo.crowdmap.com con la quale tutti gli utenti potranno segnalare un territorio minacciato da progetti edilizi, lottizzazioni, autostrade. Nel Lazio sono già state contrassegnate ben 10 località a rischio di cui una, quella di Paglian Casale, è stata teatro questa mattina di un blitz di volontari dell’associazione.  

Al 2012 il consumo di suolo nel Lazio era pari all’8,8% corrispondenti a 1.517 chilometri quadrati; una percentuale destinata a crescere che colloca la regione al quarto posto in Italia per la cementificazione del territorio. L’area in questione, di 870.081 metri quadri, è delimitata dal medio corso del Fosso della Falcognana, del Fosso dei Radicelli, e del Fosso della Solforata e dai tre ampi altopiani ondulati tra essi interclusi determinando  “quel caratteristico paesaggio della Campagna Romana caratterizzato dal distendersi di amplissime estensioni ondulate, punteggiate da radi insediamenti rurali e scenograficamente dominate dal profilo dei Colli Albani”. Le parole sono del Decreto di Vincolo del Mibac/Direzione Regionale per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Lazio/Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma, con le quali veniva motivato nel 2004 la Dichiarazione di area di notevole interesse pubblico. La dichiarazione sembra ora caduta nel dimenticatoio e sono previsti ben 922.012 metri cubi di cemento, per una totale di nuovi insediati pari a 7.683.

“Un’area quindi di interesse pubblico e paesaggistico che ora, secondo il Piano Regolatore, potrebbe essere invasa da quasi 8.000 nuove abitanti ed un milione di metri cubi di costruzioni in una regione già soffocata dal cemento e ad alto rischio idrogeologico. – ha dichiarato Roberto Scacchi Direttore di Legambiente Lazio- Una zona, quella di Paglian Casale, lontana, enorme, assurda, in pieno agro romano e che avrebbe, come unica via di comunicazione un’Ardeatina inadeguata a sopportare un carico di traffico superiore all’attuale. Il sindaco Marino ha proprio oggi dichiarato di non volere altro cemento nell’agro romano, che quindi fermi anche questo consumo di suolo a danno del verde storico della campagna laziale. “

Per porre un freno a questo scellerato consumo di suolo è importante rivalorizzare il patrimonio immobiliare sfitto della regione che nella sola capitale ammonta a 245.000 abitazioni e aumentare l’irrisoria tassazione sull’estrazione degli inerti che fa risultare  più economica la costruzione di nuovi edifici piuttosto che il riutilizzo o la messa a norma del già esistente.

 

Ufficio stampa Legambiente Lazio
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