Afgnanistan, il risultato di 13 anni di guerra

“La guerra non ha portato né pace, né democrazia in questo Paese: feriti e morti, invece, sì, e in abbondanza”.

IL RISULTATO DI 13 ANNI
DI GUERRA IN AFGHANISTAN

Nell'ospedale di EMERGENCY a Kabul

 

Bashir, 4 anni, ferita da pallottola all’addome, da Tagab.
Sohalia, 8 anni, ferita da scheggia di una bomba alla gamba, da Wardak.
Akbar, 9 anni, ferita da scheggia di una bomba al collo, da Wardak.
Shirshad, 15 anni, ferita da scheggia di una bomba all’addome, da Tagab.
Mohammed Wali, 10 anni, ferita da scheggia in un occhio, da Ghazni.
Khoja Rafi, 14 anni, ferita da mina a un piede, da Shakerdara.
Mohammed, 15 anni, ferita da scheggia alla schiena, da Ghazni.
Rozi, 10 anni, ferita da scheggia a un fianco, da Ghazni.
Jamudullah, 11 anni, ferita da scheggia alla testa, da Paktya.
Farid, 11 anni, ferita da pallottola alla gamba, da Faryab.
Obaidullah, 5 anni, ferita da scheggia di una bomba al viso, da Ghazni.
Abdul, 13 anni, ferita da una mina alle gambe, da Ghazni.
Reshad, 9 anni, ferita alle mani, da Mirbachakot.

Questi tredici bambini e ragazzi – tutti vittime di guerra – sono arrivati in meno di 72 ore, tra giovedì e sabato della scorsa settimana, al nostro ospedale di Kabul.

In quel fine settimana, in Afghanistan, si è votato per eleggere il nuovo presidente. Ancora non si conoscono i risultati, ma una cosa la sappiamo per certa: i nostri ospedali continuano a essere pieni, a Kabul come a Lashkar-gah. Tutti i letti sono occupati, la corsia delle donne e dei bambini è affollatissima e i feriti di guerra continuano ad aumentare.

La guerra non ha portato né pace, né democrazia in questo Paese: feriti e morti, invece, sì, e in abbondanza.

www.emergency.it

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