Protezione personale medico da virus Ebola

Si celebra oggi 19 agosto la Giornata Mondiale del Volontariato. Nel contrasto alla diffusione dell’epidemia di Ebola, medici ed infermieri sono particolarmente esposti al virus per la facile esposizione a liquidi biologici dei pazienti.

 

COMUNICATO STAMPA

Si celebra oggi 19 agosto la Giornata Mondiale del Volontariato. Nel contrasto alla diffusione dell’epidemia di Ebola, medici ed infermieri sono particolarmente esposti al virus per la facile esposizione a liquidi biologici dei pazienti affetti dalla malattia (sangue, vomito, feci) e pagano un grande tributo in termini di mortalità per assistere i malati e fornire loro cure adeguate. Nelle strutture sanitarie di Liberia, Sierra Leone o Nigeria non sempre essi possono proteggersi con mascherine e vestiario protettivo e possono facilmente essere esposti al virus quando si trovano a contatto con soggetti infetti, ma che non hanno ancora evidenziato i segni ed i sintomi della malattia.
In occasione di conflitti bellici, quali si verificano in Iraq, Siria e Palestina, il personale sanitario di organizzazioni internazionali e le strutture sanitarie vengono spesso attaccati, senza alcun rispetto per la missione umanitaria da essi svolta.
In Nigeria e in Afghanistan numerosi volontari che vaccinavano la popolazione infantile contro la polio sono stati attaccati ed uccisi da terroristi islamici e la campagna di vaccinazione contro la polio ha subito per questo un grave arresto impedendo di giungere all’eradicazione della malattia nel mondo, obiettivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e causando anzi una propagazione della polio in altri paesi africani.
Il personale sanitario, sia che appartenga ad organizzazioni umanitarie o alla sanità dei diversi paesi, deve essere protetto in ogni modo dai Governi e dagli organismi sovranazionali in quanto rappresenta una barriera fondamentale contro le epidemie. In numerose epidemie del passato, ma anche recenti, il dilagare esplosivo di epidemie con il relativo rischio di contagio aveva portato il personale sanitario a dover compiere atti di eroismo o al contrario scegliere la fuga. Nel contrasto alle epidemie, le Autorità sanitarie possono proteggere il lavoro dei medici non solo fornendo loro scorte armate, ma informando correttamente la popolazione sulle caratteristiche della malattia, sulle modalità del contagio e sulle forme di prevenzione.

WALTER PASINI
Direttore Centro di Travel Medicine and Global Health

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