“La riforma della scuola è un fantasma”

“Renzi è riuscito a stupire tutti. Non c’è stato l’annunciatissimo «pacchetto scuola». «È slittato, non è stato ritirato», precisano a Palazzo Chigi. In realtà non ci sono i soldi per le assunzioni”.

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RIBELLARSI FACENDO

 

DODICI TESI PER UNA SCUOLA CONVIVIALE
Abbiamo bisogno di ripensare la scuola come una comunità che apprende insieme, aperta a saperi tradizionalmente esclusi, in cui si impara a gestire i conflitti e dove ogni giorno si incontrano contadini, operai, casalinghe, migranti. Una scuola non eurocentrica, che si rifiuta di essere una delle tante agenzie pubblicitarie del capitalismo. Una scuola, per dirla con Ivan Illich, conviviale, un grande laboratorio di critica sociale L’ARTICOLO COMPLETO
 

LA RIFORMA DELLA SCUOLA E’ UN FANTASMA
Come promesso, Renzi è riuscito a stupire tutti. Anche chi gli crede. Nel Consiglio dei ministri del 28 agosto non c’è stato l’annunciatissimo «pacchetto scuola». «È slittato, non è stato ritirato», precisano a Palazzo Chigi. In realtà non ci sono i soldi per le assunzioni. Il ritorno alla realtà dopo l’incontro con Napolitano. La figuraccia del governo: «C’era troppa carne al fuoco» L’ARTICOLO COMPLETO
 

UNO SCRITTORE E UN LUOGO: PASOLINI E IL PIGNETO
Nella borgata romana girò Accattone. In quelle strade street art in omaggio a PPP. Il bar Necci è il luogo della memoria L’ARTICOLO COMPLETO
 

L’ARTE MILLENARIA DELLA SETA DEL MARE
Facoltosi acquirenti giapponesi le offrirono due miliardi e mezzo (di lire) per il Leone delle donne, un arazzo ricamato con il filo pescato da sua nonna nel 1938. Chiara Vigo non ebbe esitazioni: “Il bisso non si può vendere né comprare, non soggiace alle leggi del mercato, perché è un ben collettivo: si può solo ricevere o regalare”. Si dice che questa straordinaria artista sia il solo Maestro in Europa, forse nel mondo, capace di lavorare l’incredibile fibra ricavata dalla Pinna Nobilis, la più grande conchiglia del Mediterraneo, dichiarata a rischio di estinzione dal 1992. Una fibra che si mostra color bronzo in penombra, oro se il luminata ed è quasi invisibile in controluce. I lavori di Chiara Vigo sono esposti al Louvre e al British Museum. Eppure, come un pescatore di perle della Polinesia, con la luna nuova del mese di maggio, lei si immerge decine e decine di volte nelle acque dell’isola di Sant’Antioco, nel Sulcis Iglesiente della Sardegna. Senza la sua sapienza, quello che porta in superficie sarebbe solo un piccolo grumo di filamenti, la bava aggrovigliata del mollusco. Sul suo telaio diventa un tessuto più sottile di un capello umano e mille volte più resistente. Un tessuto che nell’antichità era riservato ai capi e agli ornamenti di re, imperatori e grandi sacerdoti, come gli abiti di re Salomone e della regina Ecuba o il leggendaro vello d’oro cercato da Giasone L’ARTICOLO COMPLETO
 

QUANDO L’AGROBUSSINES HA IL DOMINIO
Siamo arrivati attraversando la zona de los Bañados, dove le case tirate su dai contadini colpiti dalle inondazioni potrebbero essere spazzate da una nuova speculazione. Ci hanno ricevuto nella cantina del penitenziario di Tacumbú, ad Asunción, dove venivano torturati i prigionieri politici durante la dittatura di Alfredo Stroessner. Sono tutti contadini. In Paraguay, secondo le organizzazioni per la difesa dei diritti umani, c’è un piano sistematico di esecuzioni: in quasi 25 anni di “democrazia”, sono stati assassinati – o fatti sparire – 115 dirigenti delle lotte contro il business agricolo. L’impunità &e grave; garantita da un terrorismo di Stato che mira ad allontanare la gente dalla sua terra per favorire le speculazioni di un modello di accumulazione che bisogno della violenza per poter prosperare L’ARTICOLO COMPLETO

I BENI COMUNI QUOTATI IN BORSA
Con il “pacchetto 12” contenuto nello “Sblocca Italia”, il governo non si limita più “solo” a privatizzare, ma impone l’obbligo alla quotazione in Borsa: entro un anno dall’entrata in vigore della legge, gli enti locali che gestiscono il trasporto pubblico locale o il servizio rifiuti dovranno dunque collocare in Borsa o direttamente il 60 per cento, oppure una quota ridotta, a patto che privatizzino la parte eccedente fino alla cessione del 49,9 per cento. Insomma, non più l’obsoleta privatizzazione dei servizi pubblici locali, ma la loro diretta consegna agli interessi dei grandi capitali finanziari. Il disegno di espropriazione dei servizi pubblici locali viene portato avanti con il p ieno consenso dell’Anci. “Una domanda sorge allora  spontanea – scrive Marco Bersani di Attac -: non è il momento per i molti sindaci che ancora non hanno abdicato al proprio ruolo di primi garanti della democrazia di prossimità per le comunità locali, di iniziare a ragionare su un’aggregazione alternativa degli enti locali, fuori e contro un Anci al servizio dei poteri forti?” L’ARTICOLO COMPLETO

SOTTO LA TORRE, ASPETTANDO GODOT
A Pisa, negli ultimi dieci mesi, c’è stato uno sgombero ogni sessanta giorni, perfino in agosto. “Si tratta di una media da primato nazionale”, commentano quelli del Progetto Rebeldìa, che ricordano come in città è presente “una rete di cittadinanza ampia, vivace e plurale” che ha deciso di affrontare in modo diretto il problema dell’abbandono del patrimonio immobiliare pubblico e privato, tema sul quale l’inerzia dell’amministrazione sembra quella della famosa opera di Samuel Beckett L’ARTICOLO COMPLETO
 

L’UCRAINA DILANIATA DA LOGICHE IMPERIALI
La globalizzazione avanza verso un caos che sfugge a ogni controllo. La nota affermazione di Carlos Taibo, docente di scienze politiche a Madrid, appassionato sostenitore di movimenti anticapitalisti e anarchici, della critica all’economia e della decrescita, calza a pennello nella tragedia che dall’autunno scorso ha investito l’Ucraina: oltre duemila morti e un’escalation impressionante nel mese di agosto, secondo l’Onu. Taibo, che in passato ha scritto diversi libri sull’Europa centrale e orientale, ha pubblicato un nuovo prezioso volume sulla situazione geopolitica che fa da contesto a un conflitto difficile da spiegare come da compren dere, se si vuole sfuggire alla propaganda e alle frettolose semplificazioni da Guerra fredda degli anni Duemila. Questa recensione al libro di Taibo spiega come possono aiutare le conoscenze storiche, quella dell’oligarchia ucraina contemporanea e una visione non manichea delle cause scatenanti e delle forze in campo che rifugga dall’urgenza di prendere posizione per qualcuno degli interessi nazionali o continentali coinvolti L’ARTICOLO COMPLETO
 

NELLA VALLE DEGLI DEI SI PAGA ALLA CASSA
Sono ormai diversi anni che la fabbrica non è più il luogo maggiormente simbolico dell’economia di mercato. Certo ci sono le banche, ma volete mettere la sensazione di ubriacante appagamento che dà una bella cavalcata tra sontuosi scaffali con il carrello della spesa? Volete mettere la libertà di movimento e d’iniziativa individuale che consente un pomeriggio all’ipermercato prima di arrivare alle casse? Un breve viaggio nella storia della grande distribuzione commerciale in Spagna ci aiuta a comprendere quanto il modello base del paese dei balocchi dei consumatori abbia cambiato in pochi decenni il modo di alimentarsi e di acquistare merci dell’intera popolazione mondiale. Si produce, si distribuisce e si mangia ciò che le grandi aziende, molto poche e molto potenti, considerano redditizio. Intanto, i contadini ricavano sempre meno dalle loro fatiche e i consumatori pagano sempre più prodotti la cui qualità si immiserisce col tempo L’ARTICOLO COMPLETO
 

LA LAVAPIATTI E’ MOBILE, QUAL PIUMA AL VENTO
L’immagine di una piazza italiana di paese dopo la chiusura della più classica delle sagre, quella della salsiccia, è in genere uno spettacolo triste e poco edificante. La superficie brulica di piatti, posate e bicchieri di plastica, poi, in numero molto minore, si notano involti unti, lattine, tovaglioli, cicche e ogni altro ben di Dio. Questa tremenda istantanea potrebbe però presto diventare solo un ricordo. L’idea è semplice, arguta e leggera come una piuma al vento, e segnata dal “movimento”. Per questo è già un vero e proprio fiore all’occhiello per Ecofesta Basilicata e i promotori locali. Si prendono tre lavastovig lie industriali, le si monta su un rimorchio furgonato e si fa la festa sul serio alle stoviglie e ai piatti usa-inquina-e-getta. L’era della Lavapiatti Mobile è cominciata, l’impatto ambientale di sagre e fiere scende notevolmente e anche l’occhio si gode finalmente la sua parte L’ARTICOLO COMPLETO
 

NON VOGLIAMO LA VOSTRA COMPASSIONE
E’ una lettera di eccezionale rilevanza quella che ha scritto un ragazzo della “nuova generazione di mediorientali immigrati in Europa” agli attivisti autoctoni. Mohammad Abu Hajar ha partecipato “alla rivoluzione in Siria”, dove la gente comune “ha mostrato un’incredibile fermezza” ma è venuto in Italia per frequentare un master in economia. Un ragazzo “normale”, non un eroe. Il primo anno l’entusiasmo va alle stelle: il continente dei diritti e delle libertà lo accoglie alla grande. Simpatia e comunanza d’interessi ed esperienze, anche politiche, alimentano la sua idea di “un’umanità condivisa universalme nte”. Un’idea importante, forse perfino più dell’enorme diversità di prospettiva con cui si guarda alla guerra. Poi però, quasi a tradimento, si affaccia il fastidio verso una pietà paternalistica che rivela (quando non accenti razzisti: oh, guarda, un arabo che prova a fare il rap!) almeno un latente sentimento eurocentrico di superiorità. Non manca, infine, la perfida, inossidabile presunzione di poter (o, peggio, dover) parlare in nome di chi non sarebbe capace di farlo L’ARTICOLO COMPLETO
 

ADORO MANGIARE MA NON SO COSA MANGIO
Mangiare con gusto, liberi dall’ignoranza che fa comodo all’industria alimentare, è forse la più profonda rappresentazione del nostro legame col mondo. Chi conosce l’orto in cui la sua verdura è cresciuta, ricorderà anche la bellezza delle piante che crescono nella prima luce del mattino fra la rugiada. Una memoria simile è molto legata al cibo ed è uno dei piaceri del mangiare. Gli industriali dell’alimentazione sono riusciti a persuadere milioni di persone del vantaggio di preferire alimenti già pronti. Coltivano, cucinano, ci portano i pasti. Non ci hanno offerto cibi premasticati solo perché non hanno anco ra scoperto come questo possa far aumentare i profitti. Per decenni l’intera economia alimentare dell’industria, dalle grandi aziende agricole e dai grandi allevamenti alle catene dei supermercati e dei fast-food, è stata ossessionata dai volumi. Ha ingigantito la scala per aumentare il volume della produzione allo scopo di ridurre i costi. Con l’aumento della scala, diminuiscono la varietà e la salute ma questo, per l’industria, non è un problema L’ARTICOLO COMPLETO
 

THOMAS PIKETTY, L’ANTIDOTO LIGHT ALLA MISERIA
Il libro di Tho­mas Piketty, Le Capi­tal au XXIe siè­cle, uscirà in Italia nelle prossime settimane. Negli Stati Uniti, il saggio dell’economista francese è stato un clamoroso e per molti versi sorprendente successo editoriale, furiosamente attaccato dall’ortodossia di destra e molto elogiato dai Nobel “progressisti” – Krugman, Stiglitz, etc. La sua critica è utile alla denuncia impietosa delle disuguaglianze ma non arriva a toccarne la radice, il regime di accumulazione dominante L’ARTICOLO COMPLETO< /a>
 

OGGI C’E PASTA E FAGIOLI. UNA RICETTA MAPUCHE
Mentre in Argentina il razzismo e la negazione dei diritti dei Mapuche hanno il volto più sofisticato dei Benetton – una civiltà molto interessante, i Mapuche sono gente da museo – in Cile la repressione dello Stato e dei carabineros è sempre stata più diretta e violenta. Dalla strenua difesa sul campo degli interessi di imprese forestali con grandi capitali europei o nordamericani alle tremende leggi anti-terrorismo, varate per provare a spezzare la tenace resistenza dei discendenti di Lautaro, un popolo che non riuscirono a piegare neanche i conquistadores. E’ questo il clima pesante che incontrano, a nord di Temuc o, Marco e Irene, piemontesi alla ricerca dell’América ribelle. Anche in questa tappa di un viaggio che ci ha raccontato belle Storie dell’altro mondo fin dall’esordio, i fratelli Bertana si calano con naturalezza e creatività nelle lotte che attraversano. Così Marco dà una mano alla costruzione illegale, sul territorio indigeno recuperato, di una casa per chi non ce l’ha e Irene diventa aiutante di Griselda in cucina per la preparazione di una tipica ricetta mapuche: porotos con tallarines. No, non è mapudungun, la lingua dei Mapuche, è l’odiato castigliano dei conquistadores iberici e di Santiago del Cile ma sempre di un’ottima pasta e fagioli si tratta L’ARTICOLO COMPLETO

 

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