“Caro premier Matteo Renzi, lasci in pace la scuola”

“Caro premier Matteo Renzi, la scuola non ha bisogno della sua riforma. In vari decenni, sotto l’egida di tante proposte e rimaneggiamenti di opzioni ormai obsolete, la scuola ha retto lo stesso, grazie agli insegnanti”.

 NEWSLETTER DI COMUNE-INFO.

RIBELLARSI FACENDO

 

NESSUN PATTO CON ME
“Non”Non è scritto nella buona scuola ma si capisce. Che il merito di un insegnante non sarà il suo ‘vedere’ i bambini così come sono, nel creare tante relazioni d’amore e di conoscenza. Non sarà il suo estenuarsi quotidiano perché nessuno rimanga indietro. Il merito di un insegnante non sarà il suo essere costruttore di comunità, l’educare al senso del noi, all’aiuto reciproco. Il merito di un insegnante non sarà l’esercizio del suo libero pensiero. Il merito dell’insegnante in era renziana sarà la sua capacità di vendersi l’anima, di apparire nella fiera delle vanit&a grave;, di millantare capacità, di comprare competenze certificabili su carta che crollano appena entrati in aula … Custodisco un seme nel profondo del mio mattino. È il seme di una maestra per la ricerca di senso. Non intendo sperderlo in questo patto per un piatto cospicuo di lenticchie … Se quella di Renzi è la buona scuola, io sto con la cattiva. Perché nella mia lunga esperienza ho imparato che il valore non si fa vedere nei luoghi del potere…” L’ARTICOLO COMPLETO DI ROSARIA GASPARRO
 

CARO PREMIER, LASCI IN PACE LA SCUOLA
“Caro premier Matteo Renzi, la scuola non ha bisogno della sua riforma. In vari decenni, sotto l’egida di tante proposte e rimaneggiamenti di opzioni ormai obsolete, la scuola ha retto lo stesso, grazie agli insegnanti. Siamo noi docenti che mandiamo avanti la scuola, nonostante le riforme… La qualità della scuola siamo noi, non i dettati legislativi… Ci umilia solo il pensiero di quei 60 euro mensili a “chi merita”… provveda ad assumere i precari come la Ue obbliga a fare… E ci lasci lavorare serenamente” LA LETTERA COMPLETA DI UNA MAESTRA
 

LA GRECIA CHE RESISTE CHIAMA L’EUROPA
Sulla rilevanza epocale del test europeo per saggiare la capacità di assorbimento di macelleria sociale da parte della gente che vive in Grecia non ci sono mai stati dubbi. Eppure, se non si vota, se Atene non è paralizzata e le immagini non mostrano roghi e violenze varie in piazza Syntagma, della resistenza ellenica non interessa un granché. Una miopia grossolana, soprattutto per chi ha ormai a cuore “solo la dimensione continentale”, magari perché c’è una lista elettorale da compilare. Nei prossimi giorni, arriverà forse perfino in Italia, una flebile eco dell’epica lotta di 595 addette alle pulizie della funzione p ubblica, ma c’è un’altra, straordinaria occasione per farsi un’idea e costruire relazioni con la fondamentale resistenza e creazione di alternative quotidiane che si afferma di là dall’Adriatico. È il terzo festival dell’economia solidale e cooperativa. Si parla di lavoro e informazione televisiva in autogestione, gestione cooperativa dell’acqua e dei consumi, comunità ecologiche, democrazia diretta, monete complementari, farmacie e cliniche solidali. Insomma delle “quisquilie” della resistenza vera, quella della vita ogni giorno. Non sarebbe il caso di dare una mano? L’ARTICOLO COMPLETO DI CATERINA AMICUCCI
 

LA PIANTA DI CANNABIS NON È UN REATO
A fine luglio una sentenza della Cassazione, smentendo la condanna confermata in appello l’anno prima, si è espressa così: coltivare due piante di marijuana nei vasi, per esclusivo autoconsumo, non è un reato. Un pronunciamento di rilievo nell’estenuante cammino verso la libertà che da decenni viene arrestato e sabotato dall’ipocrisia di chi vuole – o ha interesse – a tenere la cannabis e i suoi derivati nel mercato illegale. Una ottima notizia che conforta la tenacia di chi non ha mai smesso di battersi contro le sadiche e assurde persecuzioni, i danni alla salute dovuti al divieto di autoprodurre e controllare la qualit&ag rave; di ciò che si vuole assumere, e quelli causati dall’istituzione di centinaia di procedimenti legali inutili IL COMMENTO DI FRANCO CORLEONE DI FUORI LUOGO
 

UN NUOVO MODO DI FARE POLITICA DAL BASSO
Angelo Mai, marzo. Cinema Volturno, luglio. Teatro Valle Occupato, agosto. E ultimo lo sgombero del Cinema America. Tutti questi spazi culturali si trovano nel centro storico di Roma… Il messaggio arriva forte e chiaro: nell’Italia di Renzi non c’è spazio per il pensiero critico. Tuttavia, un ciclo di lotte diffuse in tutta Italia (che negli ultimi tre anni ha articolato un linguaggio differente, aperto scenari imprevisti, immaginato paesaggi) è ormai avviato. “Adesso si tratta forse di salvare i file su un altro hard disk – scrivono quelli dei Teatro Valle occupato – Interrogarci insieme su come tutelare non soltanto i luoghi fisici, ma il corpo vivo, le relazioni, un nuovo modo di fare politica dal basso” L’ARTICOLO COMPLETO DEL TEATRO VALLE OCCUPATO
 

SOGNO DI PALESTINA: CAMMINA, CAMMINA
Ultimi giorni di un’estate di sangue, tempo di tornare sul cammino già battuto. Magari senza rima né bastone, senza meta né voglia di arrivare, come suggerisce Mahmud Darwish. Le impressioni di un viaggio in settembre L’ARTICOLO COMPLETO DI PATRIZIA CECCONI
 

FRONTEX PLUS E TRITON. LA UE RESTA IN TRINCEA
Il ministro Alfano, a fine agosto, ha annunciato che l’Agenzia Frontex diventa Frontex Plus, un segno evidente – a suo dire – che nel prossimo autunno l’Europa sarà “protagonista” nel Mediterraneo. Nel frattempo Hermes, programma lanciato solo a marzo per controllare ma soprattutto per “combattere” l’immigrazione irregolare, diventerà Triton. Forse, se ci sono i soldi. Susciterebbe perfino un disarmato sorriso, questo valzer di sigle che sembrano detergenti per protesi dentarie, se non sapessimo che tra giugno e agosto, nel Mediterraneo, sono morte o scomparse almeno 1.500 persone. Quasi tutte in fuga da paesi dove ci si diverte poco, come la Siria, per citarne uno. Erano in cerca di protezione internazionale, quelle persone, forse intenzionate a chiedere asilo. Oppure avevano avuto l’ardire di andare altrove sperando di lavorare per poter vivere meglio. Come tutti. Sono state uccise dal rifiuto dell’apertura di un cancello, di un canale legale umanitario che l’Europa “protagonista” continuerà a negare L’ARTICOLO COMPLETO DI CRONACHE DI ORDINARIO RAZZISMO
 

PERSONE CHE VANNO VIA
“Riccioli neri, belli, e una carnagione scura. Girava con delle ingombranti buste, ho parlato con lei qualche volta, voleva sapere di me, era curiosa della vita facessi. Un giorno mi ha detto che non le piaceva cucinare e un altro mi raccontó che aveva bevuto un cappuccino in un bar a Cagliari ma che non era buono. L’espressione triste e scocciata, ultimamente, prevaleva su una faccia che a me è sempre sembrata bella. Le piacevano il mare e il mercatino della domenica. Stava in giro tutto il giorno, quasi fino a stordirsi. Chissà quante persone l’avranno conosciuta e quante non sanno che non c’è più. Una vita difficile …. ” SEGUE QUI

BAMBINI IN CAMMINO
L’arte del camminare può contribuire a cambiare il modo con cui viviamo città e campagne. Camminare costringe a mettere in discussione il mito della velocità e del profitto, abitua a costruire relazioni sociali diverse. E se a farlo sono i più piccoli, con i loro tempi e le loro curiosità, allora camminare significa osare il cambiamento. La Carta dei diritti dei bambini in cammino diffusa dalla Compagnia dei Cammini è un valido sostegno per chi ha voglia di fare un po’ di strada intorno a questi temi LA CARTA DEI DIRITTI DEI BAMBINI IN CAMMINO
 

ECONOMIA A BASSA VELOCITÀ
Ricongiungere etica ed economia, nell’era del trionfo neoliberista, è un’operazione difficile. In Val di Susa ci stanno riuscendo sull’onda del movimento che ha fatto comprendere le conseguenze devastanti per l’economia locale, oltre che per l’ambiente, di una Grande Opera inutile ed incredibilmente costosa qual’é il Treno ad Alta Velocità Torino-Lione. Artigiani, carrozzieri, falegnami, decoratori, parrucchieri; professionisti, consulenti informatici, editori multimediali, imprenditori del settore dell’ospitalità, aziende agricole, vitivinicoli… : nel giro di qualche anno più di cento imprenditori della Valle si sono riun iti attorno ad una associazione che hanno chiamato “Etinomia, imprenditori etici per la difesa dei beni comuni” L’ARTICOLO COMPLETO DI PAOLO CACCIARI
 

L’ACQUA DELLA PALESTINA CHE RESISTE
C’è una campagna che si ostina a documentare e denunciare il ruolo giocato dal controllo delle risorse idriche (grazie a società come Mekorot e Acea) nelle politiche israeliane di occupazione e apartheid, per ribadire che l’acqua è un bene comune e l’accesso a questa deve essere garantito a tutti e tutte L’ARTICOLO COMPLETO
 

LA BP COLPEVOLE DI “GROSS NEGLIGENCE”
Tutti ricordano lo scoppio del pozzo Macondo della BP, nel golfo del Messico, il disastro ambientale più grave della storia americana. Più di quattro anni dopo, il giudice federale Carl Barbier ha emesso la sentenza in cui si parla di “willful misconduct and gross negligence” da parte della BP, cioé dolo volontario e grave negligenza (per cui rischia quasi 20 miliardi di dollari di multa). Un sentenza gravissima e inaspettata per la multinazionale inglese perché afferma che non si è trattato di un incidente imprevedibile o del fato. Il giudice parla di “condotta irresponsabile”, di “disprezzo consapevole di rischi noti& rdquo;. Gli azionisti non se l’aspettavano, la multinazionale ha perso in questi giorni diversi punti percentuale in borsa. E il Golfo? Non fanno piu notizia, ma ogni giorno continuano ad essere ritrovati pezzi di petrolio in mare. Chissà se Matteo Renzi che pianfica di vendere concessioni petrolifere in tutta Italia, dalla Sardegna all’Abruzzo, dalla Calabria all’Emilia Romagna, dalla Sicilia alla Basilicata, ha letto quella sentenza L’ARTICOLO COMPLETO DI MARIA RITA D’ORSOGNA
 

UN CONCERTO A PEDALI
Sabato 13 settembre alle 18 al Parco del Valentino, a Torino, va in scena un inconsueto concerto mobile, a pedali, live e gratuito dei Pagliaccio per lanciare il Bike Pride. Un concerto semovente, in cui il pubblico stesso dovrà seguire i musicisti in bicicletta, sui pattini o correndo LA NOTIZIA COMPLETA

COME PUÒ CRESCERE IL MIO ALBERO?
“Quando la nostra vita è piena di routine non prendiamo in considerazione ciò che ci accade intorno. Non facciamo più domande sul perché usiamo ancora borse di plastica, sul perché parte del pianeta sia interessato da un’ondata di calore mentre l’altra parte è inondata dal diluvio… ma i bambini queste domande le fanno. “Come può crescere il mio albero, se piove solo due volte l’anno?”, mi ha chiesto una delle mie alunne che ha nove anni. In effetti, la bimba ha piantato un albero l’anno scorso, però durante l’estate non è piovuto molto qui in Madagascar …. Questi piccoli non hanno abbastanza conoscenza per spiegare quel che vedono. Tuttavia resistono … Interessarsi del cambiamento climatico e dell’ambiente è anche aver cura dei diritti umani” L’ARTICOLO COMPLETO
 

BIBLIO CABINE
Oltremanica sono note con il nome di “Telephone booth books”, si tratta di un modo utile e originale per riconvertire in mini biblioteche le vecchie cabine telefoniche, ormai inutilizzate. Chiunque può entrare, scegliere un libro, e riconsegnarlo una volta terminato. Nei prossimi giorni le biblio cabine arrivano anche a Roma LA NOTIZIA COMPLETA
 

 

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