Nuovo Isee, associazioni di disabili sul piede di guerra: ‘Bloccheremo Roma’

Associazioni di disabili sul piede di guerra contro il governo sul nuovo Isee, si pensa a manifestazioni di piazza per sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo politico.

L’Agenzia di Redattore Sociale del 01-10-2014

 

Nuovo Isee, associazioni di disabili sul piede di guerra: “Bloccheremo Roma”


Associazioni di disabili sul piede di guerra contro il governo sul nuovo Isee, accolto o respinto che sia il ricorso al Tar del Lazio che verrà discusso il 19 novembre, si pensa a manifestazioni di piazza per sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo politico. È quanto è emerso oggi durante la conferenza stampa del “Coordinamento disabili Isee No Grazie” tenutasi presso il comune di Roma. Presenti tutti i promotori e sostenitori dell’iniziativa: un cartello di oltre 25 associazioni determinate a portare avanti la questione ben oltre la data fissata dal Tar del Lazio e la sua successiva sentenza. “E’ un’occasione per rimettersi in cammino – spiega Mario Dany De Luca, referente del coordinamento disabili Isee No Grazie -. Questa è un’occasione per ripartire, ridare voce e forza a quella miriade di associazioni sul territorio che tutti i giorni intercettano i bisogni a cui non solo non viene data una risposta positiva, ma subisce a nche un arretramento culturale”.

Le richieste delle associazioni. Tre le questioni fondamentali su cui ruota il ricorso al Tar del Lazio, il tribunale competente ad esprimersi su di un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, cioè quello che ha introdotto il Nuovo Isee. “Il ricorso chiede che sia annullato il conteggio come reddito di qualunque contributo in senso lato ricevuto dagli enti pubblici per gli invalidi per la loro condizione di invalidità – ha spiegato Liliana Farronato, l’avvocato che ha curato il ricorso -. Poi chiede che non ci sia un tetto per le spese sanitarie detraibili dall’Isee, perché se spendo 7 mila euro l’anno ho diritto che tutta questa spesa venga detratta ai fini Isee e non solo 5 mila euro. Infine, l’invalido deve essere considerato autonomamente senza unire il suo reddito a quello della famiglia di cui fa parte”.

I tempi del ricorso. Nonostante manchi poco più di un mese e mezzo dalla data fissata dal Tribunale amministrativo del Lazio, i tempi di una possibile vittoria delle associazioni potrebbero essere più lunghi. “Il 19 novembre il Tar deciderà se accogliere o respingere tutti i motivi di ricorso – ha aggiunto Farronato -. La sentenza, proprio perché è l’udienza definitiva, non verrà pubblicata immediatamente. Passerà circa un mese e mezzo. Per la fine dell’anno sapremo se i nostri motivi di ricorso sono stati accolti o respinti”. Nel caso in cui il ricorso venisse accolto, ha aggiunto Farronato, gli atti in questione dovranno essere necessariamente rinnovati. “La sentenza può annullare il Dpcm nelle parti che abbiamo impugnato – ha aggiunto -, poi dovrà essere rinnovato e sanato dal Presidente del Consiglio dai vizi che il giudice riterrà esistenti”. Tuttavia, il governo potrà, in caso di accoglimento del ricorso, appellarsi nuovamente. “Le sentenze di primo grado sono tutte impugnabili al Consiglio di Stato e il governo potrebbe farlo – ha spiegato Farronato -. Tuttavia le sentenze sono immediatamente esecutive, quindi intanto verrebbe annullato e quindi occorrerà rinnovare l’atto. Il governo, in questo caso, dovrà chiedere la sospensiva della sentenza e poi bisognerà attendere la sentenza del Consiglio di Stato”.

“Bloccheremo Roma”. Le associazioni, intanto, sono già pronte a manifestazioni di piazza, anche se al momento non c’è ancora nulla di organizzato. “Se il Tar dovesse respingere il ricorso a quel punto saremo più forti e più determinati – ha aggiunto De Luca -. A me sembra quasi inevitabile che ci siano iniziative pubbliche, anche nel caso in cui il ricorso venisse accolto, perché ci sarà da riscrivere l’Isee. Le forme delle iniziative le discuteremo”. Tra le associazioni intervenute, però, c’è già chi ha le idee chiare sulle possibili manifestazioni. “Dobbiamo bloccare Roma – ha affermato senza giri di parole Carlo Rossetti, dell’associazione Aisa Lazio Onlus -. È l’unico modo per farci sentire. Noi non siamo nelle stanze del potere. Siamo nella sala d’attesa e possiamo starci anche tante ore fino a quando ci dicono che hanno un impegno più urgente. Questa volta dobbiamo bloccare la piazza del Parlamento e Palazzo Chigi. Dobbiamo fare qualcosa di grande”. Tra le associazioni intervenute durante l’incontro, infatti, serpeggia un’amarezza di fondo che ha spinto nel oltre 25 realtà a costituire un coordinamento unico. “Comincio a pensare che tutte le battaglie per i disabili non sono servite a niente – ha raccontato Enrico Troiani, della Fand di Roma che sostiene il ricorso -. Si nega la dignità, l’uguaglianza, l’autonomia delle persone, la partecipazione, l’inclusione sociale. Stiamo ripiombando indietro di moltissimi anni”.

Le associazioni coinvolte. A promuovere il ricorso sono le Associazione Ylenia e gli amici speciali, Coordinamento Sociosanitario per le persone con disabilità nella ASL RM E, Associazione Italiana Ricerca Psicosi e Autismo – Arpa, Associazione Tutti nessuno escluso, Associazione Il vento sulla vela Onlus, Ente Morale Istituto Leonarda Vaccari, Coordinamento Familiari Assistenti – CO.FA.AS., Associazione Il melograno Rosso Onlus, Associazione La Lampada dei desideri, Associazione Il Ponte Onlus, Associazione Habitat per l’Autismo, Coordinamento Disabili Isee No Grazie. A queste si aggiungono altre sigle che hanno sostenuto il ricorso: Associazione nazionale guida legislazioni andicappati trasporti – Anglat, Unione italiana ciechi e ipovedenti di Roma – Uici, la sezione romana della Federazione tra le associazioni nazionale dei disabili (Fand) – Fand, Forum Ex articolo 26, Associazione Ufha – Unione Famiglie Handicappati, Associazione Perlha, Il Raggio Società Cooperativa Soc iale Onlus, Perla Società Cooperativa Sociale Onlus, Associazione Oltre lo Sguardo Onlus – Percorsi protetti davanti a noi, Associazione Genitori Ex Anni Verdi, Coordinamento Salviamo L’Ospedale Santa Lucia, Associazione Aisa Lazio Onlus, Associazione Altovoltaggio, Associazione Donne per la Sicurezza Onlus.
(ga)

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