La definitiva cancellazione del progetto è un atto concreto e una grande vittoria di Greenpeace per un futuro libero dalle fonti fossili, dannose per l’ambiente e per l’uomo.
Enel ha annunciato ufficialmente il ritiro del progetto di conversione a carbone della sua centrale di Porto Tolle!
Dopo la battuta di arresto ricevuta a gennaio (con la bocciatura emessa dalla Commissione VIA del ministero per l’Ambiente) la definitiva cancellazione del progetto è un atto concreto e una grande vittoria di Greenpeace, che vogliamo condividere con le associazioni che si sono battute insieme a noi e con tutte le persone come te, che vogliono un futuro libero dalle fonti fossili, dannose per l’ambiente e per l’uomo.
Questo è il traguardo positivo di una pacifica battaglia iniziata nel 2006, quando occupammo per tre giorni la centrale, e che abbiamo portato avanti per otto anni, con tutti i mezzi a nostra disposizione: con azioni pacifiche e non violente, rischiando denunce e condanne; nelle aule giudiziarie e nei tribunali, opponendoci fermamente ai progetti di Enel; con una campagna che ha sfidato apertamente l’azienda, la sua immagine e le sue strategie industriali insostenibili, nocive per il clima, la salute, l’economia.
In un solo anno, l’impianto progettato da Enel avrebbe emesso quattro volte l’anidride carbonica prodotta dall’intera città di Milano con un impatto sanitario stimato di 85 casi di morte prematura. Considerando gli anni di funzionamento di una centrale come questa, la cancellazione di Porto Tolle vuol dire migliaia di vite salvate!
Nonostante il ritiro del progetto rappresenti un primo passo per un’azienda come Enel verso l’abbandono della sua “strategia fossile”, in Italia restano 13 centrali a carbone attive: c’è ancora molto da fare per ottenere una reale rivoluzione energetica.
Per questo, la nostra campagna contro le fonti fossili pericolose continua e, grazie al tuo sostegno, possiamo ottenere altre vittorie cruciali come quella di oggi:
