Tasi, a Roma ‘Comune e Ater facciano chiarezza’

“Ater e Comune danno informazioni reticenti e inducono gli inquilini della case popolari a pagare una TASI più elevata di quella richiesta agli inquilini privati, ai quali sappiamo per certo essere richiesto di pagare in base a un’aliquota dello 0,8 per mille”.

 

comunicato stampa 16 ottobre 2014

TASI/L’UNIONE INQUILINI SFIDA ATER E COMUNE AD ESSERE PIU’ CHIARI SULLA TASI
PER LE CASE POPOLARI, NECESSARIA PROROGA VERSAMENTO TASI

Ater e Comune danno informazioni reticenti e inducono gli inquilini della case popolari a pagare una TASI più elevata di quella richiesta agli inquilini privati, ai quali sappiamo per certo essere richiesto di pagare in base a un’aliquota dello 0,8 per mille.
L’Unione Inquilini ribadisce che tutti gli inquilini, sia privati che della case popolari, sono uguali e che quindi devono calcolare la TASI solo con l’aliquota 0,8 per mille della rendita catastale.
Sfidiamo l’ATER e il Comune a scrivere sui loro siti, in modo chiaro, che la nostra interpretazione è errata e che i loro inquilini devono quindi pagare più tasse.
Al contempo chiediamo formalmente al Comune di Roma, visto il caos che si è venuto a creare tra le 80.000 famiglie assegnatari di case comunali e Ater a causa della confusa informazione data, a prorogare il termine del 16 ottobre al 16 novembre 2014 senza alcun aggravio di more e interessi.

Il segretario
Guido Lanciano

 

 

UNIONE INQUILINI di Roma
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