“Saremo capaci di rispondere?”

“Da tempo in Messico il mondo delle istituzioni e quello del crimine sono la stessa cosa. Incarnano insieme i mali di cui soffriamo. La terrificante vicenda degli studenti fatti sparire ad Ayotzinapa ne fornisce una nuova dimostrazione”.

 

NEWSLETTER DI COMUNE-INFO.

RIBELLARSI FACENDO

MONDI DIVERSI ESISTONO. NOI PROVIAMO A RACCONTARLI

 

SAREMO CAPACI DI RISPONDERE?
Da tempo in Messico il mondo delle istituzioni e quello del crimine sono la stessa cosa. Incarnano insieme i mali di cui soffriamo. La terrificante vicenda degli studenti fatti sparire ad Ayotzinapa ne fornisce una nuova dimostrazione. Quel che accade è che gli Stati-nazione oggi non controllano più il monopolio della violenza. Ne sono gli imprenditori, la propiziano e la provocano. Le leggi servono solo a proteggere alcuni, i quali possono usarle, abusarne o violarle impunemente. Le istituzioni e le leggi non formano più uno spazio per la gestione del conflitto, non sono l’espressione della volontà dei cittadini ma un dispositivo di dominazione e controllo al servizio del capitale. Viviamo in uno stato d’eccezione, dove si proclama legalmente l’illegalità. Autorità illegittime usano, abusano e violano leggi ingiuste, con interessata cecità. Non possiamo chiedere ai governi di fare quello che sappiamo non faranno mai e non è nemmeno il momento della paralisi o di ricorrere alla violenza. Si tratta di ricostruire dal basso le nostre capacità autonome di governo, di creare quel mondo nuovo in cui c’è posto per molti mondi L’ARTICOLO COMPLETO DI GUSTAVO ESTEVA
 

 

IL LUOGO DELLE RELAZIONI
La piazza non è solo il centro della collettività, dicono quelli della Libera Repubblica di San Lorenzo, ma è il luogo dove i grandi diventano bambini e i bambini diventano grandi, dove i vicini di casa diventano cittadini e i cittadini diventano vicini di casa. È il luogo in cui si scambiano idee, oggetti e sogni. Domenica 19, nello storico quartiere romano di San Lorenzo, come annunciato hanno messo in comune semi, creatività, cibo, guanti, voglia di ribellarsi facendo: un giornata di convivialità in piazza, sotto un gran sole. Una bella domenica per mostrare i frutti delle “improvvise trasformazioni urbane”, quelle che ad esempio tirano fuori uno spazio sociale r icco di verde dove ogni giorno regnano le auto, oppure fanno diventare in pochi secondi un campetto di calcio in una mensa a cielo aperto QUI UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

 

IL VUOTO E LA SEMINA DI GINO VERONELLI
Una sovversione necessaria, in quanto ritorno al vivere. Con la sapienza addensata nella vita dei campi, il profumo delle vigne dei colli brumosi e una scrittura sanguigna, anarco-circolare, che trae un verso da quel che sembra un appunto. Sono quasi dieci anni che Luigi Veronelli se ne è andato. Ci ha lasciato un vuoto secco come una bottiglia senza allegria, un vuoto che pensare di colmare è ridicolo quanto impossibile. E ci ha lasciato la voglia di ribellarci e di seminare, una cornucopia di insegnamenti del vivere (bene) che possono aiutare a distillare un’esistenza più felice e acquistano corpo e sapore col tempo che passa. Per la prima volta ho la gioia di essere s tato il vostro Maestro, scrisse ai lettori di Carta – che immaginava tutti giovani – nel suo ultimo articolo. Quando in redazione leggemmo, impaginate, quelle ultime righe, ci assalì un profondo senso di vuoto e la meraviglia muta per la dignità di un uomo straordinario e comune che sa di andare a morire. Il ricordo di una compagna di allora e di oggi che vive molte grandi passioni in comune con Gino L’ARTICOLO COMPLETO DI BARBARA PULLIERO
 

 

ABBIAMO BISOGNO DI GENTE CHE SA FARE IL PANE
“Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane,
di gente che ama gli alberi e riconosce il vento.
più che l’anno della crescita,
ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.
attenzione a chi cade, attenzione al sole che nasce e che muore (….)
oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere,
significa rallentare più che accelerare,
significa dare valore al silenzio, al buio, alla luce,
alla fragilità, alla dolcezza” [FRANCO ARMINIO]

FACCIAMO IL PANE INSIEME / DOSSIER

 

NUOVI STILI DI VITA COMUNITARI
Abbiamo bisogno di imparare ad imparare. Abbiamo bisogno di prendere in mano idee e pratiche, rivoltarle come un calzino, approfondire, condividere, sperimentare: cominciamo ad esempio dai nuovi stili di vita comunitari (orti urbani, ciclofficine, Gas, banche del tempo, Mag, spazi sociali autogestiti…), “conflitto” (o meglio dalla gestione dei conflitti, tra coetanei, generazioni, “culture”…), partecipazione, cambiamento, cittadinanza…. Un ciclo di seminari (gratuito) a Roma con l’associazione La Strada e Comune-info COME PARTECIPARE AI SEMINARI
 

 

FERMARE L’ECONOMIA DEI COWBOY
È passato mezzo secolo da quando l’economista Kenneth Boulding (1910-1993) ha scritto dei contributi fondamentali destinati a sollevare una ondata di attenzione per i problemi ambientali.  La Terra resta uno spazio chiuso, anche se gli economisti continuano a negarlo L’ARTICOLO COMPLETO DI GIORGIO NEBBIA
 

 

SCOPRIRE LA SCRITTURA IN MODO DIVERSO
Giocare sulle motivazioni nell’apprendimento della lettura e della scrittura, rispettare i ritmi individuali di ciascun bambino, creare un clima disteso, abbandonare i libri di testo preferendo una biblioteca plurilingue, incoraggiare i bambini ogni giorno nei loro sforzi, formare gruppi di conversazione, ma soprattutto lasciarli “scrivere” nella loro lingua (Gabriele in “gabrielese”, Archanah in “archanese”, Sami in “samiese”…) e leggere insieme alcuni libri per reinventare il finale. Scoprire la lettura in modo diverso significa porre le basi per costruire piccole comunità inclusive, creative, accoglienti. A scuola e fuori L’ARTICOLO COMPLETO DI ANGELA MALTONI
 

 

DISINCANTO TUNISINO E OMBRE DEL PASSATO
Alla vigilia delle elezioni del 2011 la conquista del diritto di voto all’indomani della rivoluzione era il segno della nuova dignità acquisita e della speranza di ulteriori avanzamenti in campo sociale. Oggi gli elettori sanno di aver ceduto una parte della sovranità popolare a degli eletti che non hanno mai rispettato gli impegni assunti. La democrazia delegata e formale ha mostrato così, anora una volta, tutti i loro limiti. È come se in Tunisia, in un arco di tempo brevissimo, si fosse sviluppata la stessa diffidenza e sfiducia nei confronti dei partiti che altrove, per esempio in Italia, ha richiesto decenni per arrivare a maturazione. Non c’&egr ave; solo delusione, però. Molti si rivolgono verso altre forme di attivismo, certi ormai che la sola via elettorale non potrà portare cambiamenti significativi. Altri preferiscono dedicarsi ad attività culturali o pedagogiche partendo dall’assunto che cultura, educazione e formazione siano strumenti altrettanto utili a creare i cambiamenti necessari a “rivoluzionare” la società attraverso piccoli passi L’ARTICOLO COMPLETO DI PATRIZIA MANCINO
 

 

LA RICOMPOSIZIONE DEI LEGAMI COMUNITARI
Le comunità sono in grado di gestire i beni comuni meglio dei privati e dello Stato. Ma le gestioni comunitarie si basano prima di tutto su nuove visioni del mondo. Nelle Marche, cittadini, ricercatori e amministratori locali riscrivono l’alfabeto del territorio L’ARTICOLO COMPLETO DI PAOLO CACCIARI
 

 

ABBIAMO SCRITTO UNA STORIA NUOVA
“Dove qualcuno aveva scritto la parola fine, gli operai e le operaie, insieme ai giovani e alle giovani precarie hanno creato socialità”, si legge in un appello internazionale diffuso in rete per promuovere una campagna di sostegno a Ri-Maflow, la nota impresa recuperata di Trezzano sul Naviglio, a Milano. Tra riciclo e autoproduzioni, iniziative sociali (foto, mercato dell’usato) e culturali, la loro maravigliosa storia di autogestione e conversione ecologica cerca oggi di reinventare la produzione, ma occorre riavviare alcune macchine: per farlo hanno b isogno di acquistare un impianto per la distribuzione di aria compressa. Ecco come sostenerli. Tra i primi firmatari dell’appello: Joao Pedro Stedile, Ken Loach, Walden Bello, Pino Cacucci, Toni Negri, Cecilia Strada, Guido Viale, Wu Ming, Alex Zanotelli, alcune fabbriche recuperate (le argentine Chilavert e Hotel Baun, la francese Fralib/ex Unilever, la greca Vio.me). Naturalmente anche la redazione di Comune ha aderito L’ARTICOLO COMPLETO
 

L’adesione di Ri-Maflow a Ribellarsi facendo, campagna di Comune-info, è leggibile qui: Ribellarsi senza padrone

DOSSIER FABBRICHE E IMPRESE RECUPERATE

 

LA FERITA KURDA TORNA A BRUCIARE IN TURCHIA
Cosa sta succedendo al confine con la Siria? Qual è la strategia del governo turco all’interno della coalizione internazionale contro lo Stato Islamico (Is)? Cosa c’è dietro l’inazione di Ankara? Il sogno di rilevare l’Arabia Saudita nella leadership dei Sunniti e l’ennesima rinascita, intorno alla resistenza di Kobane, della questione curda. Intervista a Lea Nocera, docente all’università “L’Orientale” di Napoli, esperta di Turchia contemporanea L’ARTICOLO COMPLETO DI STEFANO NANNI
 

 

GETTARE WINDOWS DALLA FINESTRA È PIÙ FACILE
Se compriamo un computer e non vogliamo il software che ci installano sopra d’ufficio perché magari vogliamo installare del #softwarelibero, anche se pochi lo sanno, è un nostro diritto (riconosciuto da una sentenza della Corte di Cassazione) avere un rimborso e accedere a una procedura semplice per ottenerlo. Ora una lettera di Free Software Foundation Europe, Aduc e Italian Linux Society chiede che Agcom, cioè l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, tuteli sul serio questo diritto. Naturalmente, togliere Windows, in soldoni significa anche risparmiare fino a 80 euro. Qui l’articolo e la lettera pubblicati da Free Software Foundation Europe (questo post è stato scritto su un computer riciclato e con un programma di software libero: anche il dominio delle multinazionali del software dipende da noi) LA NOTIZIA COMPLETA DI MARCO TROTTA
 

 

E SE L’AFRICA AIUTASSE LA NORVEGIA?
“Raccogliamo termosifoni | Li Spediamo laggiù | Diffondiamo un po ‘di calore | Diffondiamo qualche sorriso | Di’ di sì Radi-Aid”. La comunicazione di molte Ong vive di stereotipi dell’umanitrio: alcuni esempi di creatività e ironia possono ribaltare questa “pornografia della povertà” L’ARTICOLO COMPLETO DI MARCO BINOTTO
 

 

LA TALPA NON HA MAI SMESSO DI GIOCARE
“Le nostre vittorie si contano sulle punte delle dita e le nostre sconfitte sono innumerevoli, ma ogni nostra vittoria ne vale dieci di sconfitte, perché viene da uno costruzione dal basso. Per noi ha sempre contato il processo di cambiamento che si mette in moto, forse più della vittoria …. Di tutte le scelte sbagliate fatte in una cosa non abbiamo mai sbagliato: il non avere mai smesso di giocare …. Siamo un concerto e un’assemblea tesa. Siamo una cena. Siamo tanti. Siamo pochi. Siamo pannelli solari e gruppi elettrogeni. Cortei e ritirate. Siamo commercio equo e solidale …. Questo siamo e saremo, una piccola storia con il solo e sacro limite dell’auto gestione. SIAMO LA TALPA E L&rsquo ;OROLOGIO centro sociale”. Il compleanno di uno straordinario spazio sociale che lega Imperia con il mondo L’ARTICOLO COMPLETO
 

 

LA STORIA SCONSIGLIA INTERVENTI A KABUL
Dal XIX secolo in poi, con la competizione tra russi e inglesi, la storia della regione è stata segnata dallo scontro tra le potenze che si contendono il controllo dell’Afghanistan. Negli anni ’60 del ‘900, gli Usa subentrano alla corona britannica e il braccio di ferro con l’Urss vede da una parte i mujaeddin, sostenuti da Washington, e dall’altra il regime laico del partito del popolo, amico dell’Urss. Nel 1979 Mosca invia le truppe per difendere il potere minacciato. L’intervento sovietico è fallimentare ma il regime amico resiste fino al 1992. Poi arriveranno i Talebani, nemici giurati delle donne e dell’educazione. Con l&rsquo ;11 settembre del 2001 e l’attacco alle torri gemelle, a entrare a Kabul saranno gli Usa: un altro fragoroso fallimento. Da due secoli l’Afghanistan respinge gli interventi esterni, palesi e occulti. Ogni volta che gli invasori stranieri sembrano aver vinto, devono rendersi conto che si tratta di un’illusione. Non c’è alcuna buona ragione per pensare che oggi sia diverso L’ARTICOLO COMPLETO DI IMMANUEL WALLERSTEIN
 

 

PIOVE SOTTO IL PATTO DI STABILITÀ
Ciò che si continua a non dire, a destra come a sinistra, è che il vero killer di quanto è successo in queste settimane (a Genova, Parma, Alessandria, Maremma, Trieste) è il patto di stabilità interno, al rispetto del quale tutti i sindaci continuano a immolare, in una sorta di nuova religione dei mercati, la cura del territorio e delle comunità che lo abitano. Quanta spesa pubblica destinata alla manutenzione quotidiana del territorio è stata tagliata, bilancio dopo bilancio, da sindaci ogni volta fieri di aver rispettato i parametri, entusiasti di aver “risanato” il bilancio, in estasi per ogni riconoscimento sulla “stabilità&rdq uo; dei conti? L’ARTICOLO COMPLETO
 

 

AVETE GIÀ COMPRATO LO YOGURT?
La cooperativa sociale Barikamà produce yogurt bio nell’alto Lazio. Barikamà in lingua bambarà significa “resistenti”: resistenti come i sei protagonisti di questo progetto. Erano a Rosarno a lavorare nei campi in quel gennaio del 2010, quando una manifestazione sfociò in un linciaggio ai danni dei braccianti migranti. Come altri, raccoglievano arance: per un’ora di lavoro in nero e in codizioni disumane, prendevano 3 euro. Dopo quelle giornate, hanno raggiunto Roma e si sono lanciati nella produzione di yogurt di alta qualità. Nel giro di poco tempo il loro prodotto, distribuito attraverso mercatini e Gas, è diventato sempre più richiesto. Oggi la coo perativa ha vinto un bando della Regione Lazio per comprare attrezzature utili all’attività (biciclette, carrelli, frigoriferi professionali, scatole termiche) e hanno una proposta da fare LA NOTIZIA COMPLETA
 

 

MANGIAMO MEGLIO, SCEGLIAMO L’AUTOPRODUZIONE
Nonostante tutto, c’è chi, mentre si ribella alla politiche di austerity, trova il modo per ripensare alcune abitudini. Lo dimostrano alcuni dati su come cambia il modo di fare la spesa (più Gas, più mercati del contadino e più acquisti diretti nelle aziende agricole), di cucinare (preprariamo più pasti in casa) e di mangiare (oltre dieci milioni di nuclei familiari ogni giorno della settimana fanno almeno un pasto insieme a tavola, a colazione, a pranzo o a cena) L’ARTICOLO COMPLETO
 

 

IMMAGINIAMO UN MERCATO CONTADINO DIVERSO
Dopo la protesta dei cittadini al mercato contadino di Reggio Emilia (contro i controllori e in difesa della relazione diretta con i produttori) e le discussioni nate nei giorni successivi, scrivono quelli del Distretto di Economia Solidale (Des) locale: “È possibile un altro mercato? …. Immaginiamo un mercato del contadino che innanzitutto sia davvero di contadini e piccoli produttori, che difenda il diritto fondamentale al cibo, che sia fondato sul rispetto, la tutela e la valorizzazione di una risorsa non riproducibile come la terra …. un mercato a km e rifiuti zero, che valorizza l’agricoltura contadina di prossimità, adotta il prezzo trasparente, promuove Sistemi Locali di Garanzia Part ecipata, opera in una rete di piccola distribuzione solidale, agisce con strumenti di finanza etica e mutualistica, ragiona sul riciclo, la riparazione, il riuso e lo scambio di beni e servizi, integra sistemi di scambio non monetario, offre la possibilità di pagare la spesa in termini solidali per chi è più duramente colpito dalla crisi, ma superando la stigmatizzazione del negozio per poveri …. “. QUI LA NOTIZIA SULLA RIVOLTA AL MERCATO E IL MESSAGGIO COMPLETO DEL DES REGGIO EMILIA

 

LA SCOMMESSA DI ALTERMONDES
Altermondes è un trimestrale francese nato per offrire un altro sguardo sul mondo a partire dal punto di vista della società civile, in particolare quella dei paesi del Sud. Ora una cooperativa ha unito lettori, giornalisti e attori della società civile L’ARTICOLO COMPLETO
 

 

LA BCE LE PROVA TUTTE, NELLA DIREZIONE SBAGLIATA
È davvero lunga la lista dei nuovi strumenti messi in campo dalla BCE negli ultimi mesi. Bisogna dare atto che lavorano con impegno e creatività. Chissà se prima o poi scopriranno che il problema non sono gli strumenti, è la BCE, il suo “pensiero” L’ARTICOLO COMPLETO DI ANDREA BARANES
 

 

MANIFESTO DI UNA SCUOLA SMILITARIZZATA
È ora di rafforzare l’impegno nell’educazione alla pace coinvolgendo insegnanti, studenti, dirigenti scolastici, occorre escludere dalle proposte formative le attività proposte dalle Forze armate, rifiutare di esporre nelle scuole i loro manifesti pubblicitari e respingere le nauseanti iniziative di propaganda all’arruolamento L’ARTICOLO COMPLETO
 

 

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