Roma, possibile futuro sgombero per Cinema Preneste ‘Liberato’?

In questi giorni agenti in borghese ed in divisa delle forze dell’ordine hanno svolto attività di monitoraggio nei confronti del cinema liberato preneste al pigneto, delle sue attività e dei suoi occupanti.


La cultura indipendente non si sgombera, Preneste Liberato resistente


Al di là dell’inutilità di fare domande fra negozi e vicinato sulle attività dello spazio (piu’ comodamente reperibili sul sito), non sappiamo se si tratti di una forma di intimidazione o dei preparativi di un tentativo di sgombero.

Di certo, però, sappiamo di un rinnovato interesse da parte della proprietà, la famiglia Longobardi, nei confronti del Preneste – dopo che la occupazione del 2010 aveva bloccato il progetto di realizzare un centro commerciale ed un parcheggio seminterrato con l’abbattimento della storica struttura.

E di certo sappiamo che la proprietà ha vissuto con grande irritazione l’aver smascherato l’ennesimo cinema abbandonato in questo quadrante facente capo alla stessa famiglia Longobardi, il cinema Avorio, che con il progetto FESTIVAL OFF insieme a tanti e tante cittadini e comitati abbiamo rivendicato debba essere restituito al quartiere.

Dopo la operazione “spot”ed ipocrita realizzata al cinema Impero, quale interesse si sta muovendo sul Preneste? A cosa punta la proprietà? L’ennesimo Bingo, come è stato realizzato al Due Allori? O si vuole riproporre ancora il progetto di centro commerciale e parcheggio privato, magari offrendo come intervento compensativo qualche finto intervento culturale in uno degli altri innumerevoli stabili della proprietà?

In una città che viene sempre piu’ negata, nella quale sempre piu’ le forze dell’ordine sembrano essere al soldo diretto degli interessi di palazzinari e privati, e nella quale l’amministrazione comunale sembra essere de facto commissariata, siamo convinti stia a tutti e tutte con l’attivazione diretta sostenere, diffondere e moltiplicare esperienze di autogestione culturale come il Preneste Liberato GPRV che rappresentano la parte viva della produzione artistica e una proposta di socialità e di abitare differente da quella della messa a profitto completa dei territori (dalla sala slot all’eroina sul muretto) che sta devastando quartiere come Pigneto e Torpignattara.

Per questo invitiamo tutti e tutte a partecipare ai presidi che attiveremo in questi giorni e ad diffondere e sostenere le attività negli spazi liberati del cinema ed in generale nei luoghi della cultura indipendente di questa città, pretendiamo chiarezza sugli interessi ed i progetti portati avanti in questo territorio dalle società facenti capo alla famiglia Longobardi che, dietro una generica facciata di “operatori della cultura” attraverso ad esempio la gestione di Brancaccio e Sala Umberto, nascondono invece spesso speculazioni spudorate, come nel caso della Residenza Conti (forse perfino con un finanziamento pubblico) o del tentativo di cementificazione del Comprensorio Casilino, dove addirittura si vorrebbe costruire su una zona riconosciuta patrimonio archeologico.

Lunedì 03 Novembre 2014

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La cultura indipendente non si sgombera, Preneste Liberato resistente

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