“Il massacro come forma del dominio”

“È un modello di dominazione che ha profonde radici storiche e fa del massacro il mezzo per intimorire le classi popolari affinché non escano dal copione scritto da quelli che stanno in alto”.

 

NEWSLETTER DI COMUNE-INFO.

 

LATTUGHE, SERMONI E CASETTE ROSSE
“Mi ribello facendo della mia vita quotidiana e della fatica che essa esige un atto condiviso con i miei figli. Viviamo insieme ogni volta che si può l’esperienza di essere cittadini, consumatori, attivisti con allegria, audacia e fiducia. Certo che ogni tanto gli mollo qualche sermone sui diritti delle donne e contro le guerre ma la nostra politica quotidiana è scegliere un cespo di lattuga da Marco perché li coltiva lui e non li avvolge nella plastica, pranzare tra famiglie spaiate a Casetta rossa e sentirsi una famiglia un po’ più grande, andare per eventi autogestiti e solidali per imparare che se vuoi un mondo nuovo devi rimboccarti le maniche e costruirlo a partire dal quel mattone su cu i poggi il piede. Un abbraccio e forza Comune!”. Anche Alessandra Di Pietro ha aderito alla campagna 2014 di Comune-info “Ribellarsi facendo

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IL MASSACRO COME FORMA DI DOMINIO
Non si tratta di sporadici eccessi e non è nuova la crudeltà degli attuali conquistadores. È un modello di dominazione che ha profonde radici storiche e fa del massacro il mezzo per intimorire le classi popolari affinché non escano dal copione scritto da quelli che stanno in alto. Negli ultimi decenni viene anche chiamato “democrazia”: si vota una volta ogni cinque o sei anni e, per il resto del tempo, bisogna farsi derubare o assassinare rimanendo fermi e sgomenti al proprio posto. In Messico, in Brasile, in Colombia, in Guatemala e in tutta l’América Latina, come ai tempi della Corona di Spagna, vengono scritte con l’orrore e il sangue le pag ine della guerra coloniale dei giorni nostri, quella per diventare o restare padroni della terra, dell’acqua e di ogni altro bene comune. Non dobbiamo lasciare che le lacrime annebbino la nostra ricerca di un nuovo cammino L’ARTICOLO COMPLETO DI RAÚL ZIBECHI
 

 

ABBIAMO ACCESO IL FORNO COMUNE
Casa Bettola, casa cantoniera autogestita di Reggio Emilia, è un luogo d’incontro e condivisione, dove fare con le proprie mani ciò che altrimenti compriamo o dove fare insieme ciò che altrimenti facciamo da soli. Un luogo di scambio di farine e lieviti, ma anche di saperi e conoscenze, dove cuocere il pane ma nello stesso tempo tessere relazioni. Il forno comune resta prima di tuto un invito alla partecipazione e alla gestione diretta, una modalità sia di rifiuto sia di altro-fare rispetto al mercato L’ARTICOLO COMPLETO
 

FACCIAMO IL PANE INSIEME

 

IL VERO COSTO DEL CONSUMO. VIDEO
Sei minuti di video-animazione per parlare di sfruttamento delle risorse minerarie e dei lavoratori, di rifiuti e di obsolescenza programmata, di consumo e di salvaguardia dell’ambiente naturale. Un capolavoro GUARDA IL VIDEO
 

 

IL TEMPO DELLA DISOBBEDIENZA
Già don Lorenzo Milani nel 1965 diceva che l’obbedienza non era più una virtù. Dove ci siamo persi? Cosa è accaduto alla nostra scuola? Leggendo siti scolastici di informazione, le circolari che girano per ogni plesso d’Italia o le riforme proposte dalla Buona Scuola, saltano agli occhi parole alle quali si attribuisce molta importanza: Valutazione, sicurezza, test, Bes, Dsa, sorveglianza, divieto, Invalsi …. Ma l’insegnante vanta un unico diritto inviolabile: la libertà di insegnamento. Quando troveremo il coraggio nelle scuole di disobbedire? Quando ci rifiuteremo di valutare bambini con inutili test a crocetta, di impedirgli di sbucciarsi il ginocchio alla scoperta del mondo? Quando ci a ssumeremo la responsabilità di disobbedire a questa burocrazia senza freno? Quando la smetteremo con gli allontanamenti? L’ARTICOLO COMPLETO DI VALENTINA GUASTINI

UCCIDONO LA RELAZIONE ALUNNO DOCENTE
Dal diario di una maestra: “Io voglio una riforma che mi parli di schiere di bambini che cantano, passeggiano, che scoprono insieme la vita, la sua matematica e la sua poesia, la sua musica, i suoi abitanti fragili e meno fragili …. senza i ‘lacciuoli’ delle circolari e dell’orrendo registro elettronico, che fa attendere i miei alunni gli toglie il mio sguardo …. La riforma renziana è invece un inno alla velocità, al digitale, alle discipline utili per entrare nel mondo del lavoro …. Per noi, invece, la priorità è una riforma che sappia stimolare la ricerca costante di un metodo che ha come obiettivo la trasmissione dell’amore e dell’interesse per la cono scenza e la profondità di sguardo che consente lo sviluppo di una capacità critica …. Per dare strumenti culturali a un ragazzo affinché si costruisca solide basi per ragionare sul mondo e sul futuro della sua vita, ci vuole un insegnante umile, collaborativo, consapevole che i suoi alunni vanno, oggi più di ieri, stimolati a fare esperienza di terra, di aria, di fuoco, di acqua, con le mani” L’ARTICOLO COMPLETO
 

UNA CASA A MISURA DI BAMBINO
Dieci cose concrete, di cultura montessoriana, da fare nella vita di tutti giorni per favorire l’autonomia dei bambini. Un semplice gancio basso, per esempio, per appendere la giacca, lasciarsi aiutare durante la preparazione dei pasti, coinvolgerli a lavare le tazze della colazione, affidargli la cura di una piantina. E al posto del classico seggiolone dove i bambini siedono ‘imbrigliati’, meglio trovare qualche soluzione alternativa (seggioline, sedia ergonomiche, rialzi…) che permettano ai piccoli di scendere in modo autonomo e allontanarsi …. QUI L’ELENCO COMPLETO

UNA RETE DI PACE
Pratiche educative di una buona scuola che esiste già, da Soave a Gaza, passando per la rete “C’è speranza se accade @” L’ARTICOLO COMPLETO DI LUCIANA BERTINATO
 

APPRENDERE FACENDO

 

STEFANO
Ilaria Cucchi mostra la fotografia del fratello. Secondo la legge nessuno è responsabile della morte di Stefano Cucchi e Ilaria mostra la foto in tribunale. Le guardie del Sap dicono che Stefano disprezzava la propria salute e dunque ne ha pagato le conseguenze. Forse dovrebbero ricordare che non è morto sulla panchina di un giardinetto con la siringa nel braccio, ma tra le braccia della Giustizia e nelle mani della Sanità, ma Ilaria risponde mostrando la foto … Quella foto è come Giacomo di cristallo nel racconto di Gianni Rodari: la verità è più luminosa del giorno QUI L’ARTICOLO COMPLETO DI ASCANIO CELESTINI

 

COMPLICITÀ. IL CRIMINE E I SUOI FUNZIONARI
È il governo la fonte principale della violenza che si propaga nel Messico. Come ha spiegato nei suoi saggi Foucault, il potere forte di un tiranno non fa sparire i malfattori ma li moltiplica. Il despota può imporre la sua volontà a tutto il corpo sociale per mezzo di uno stato di violenza permanente. Non possiamo chiudere gli occhi, avverte oggi Gustavo Esteva. Non è più possibile distinguere i crimini commessi dai delinquenti da quelli che sono responsabilità diretta dei funzionari. Questa è la natura della lotta che va sostenuta: si tratta di trasformare il dolore di questo tempo infame nella degna rabbia che ci porterà alla ribellione e alla liberazione L’ARTICOLO COMPLETO DI GUSTAVO ESTEVA

 

E SE TOGLIESSIMO I NOSTRI RISPARMI?
Le sofferenze bancarie in Italia hanno raggiunto il 9%: su 100 euro di prestiti, 9 non vengono restituiti alla banca da imprese e famiglie sempre più in crisi. Come conseguenza le banche chiudono i rubinetti del credito e preferiscono investire in strumenti finanziari. Così, non solo prosciugano l’economia per gonfiare la mole di attività speculative, ma nel farlo ricevono persino un sussidio implicito: l’attività di trading è finanziata con i depositi bancari dei clienti che aprono un conto. Che fare? Possiamo cominciare a togliere i nostri risparmi da chi continua a giocare al casinò con i nostri soldi e sulla nostra pelle, e orientarli verso istituti che sostengono l’econom ia reale, senza crare disastri e valutando le ricadute non economiche delle proprie attività. Non è poco L’ARTICOLO COMPLETO DI ANDREA BARANES
 

SVUOTIAMO I BANCOMAT. FACCIAMO UNA MAG

 

VITE DIETRO IL CARRELLO
Cart (“carrello”) è un film intelligente, commovente, ispirativo e potente: racconta la lotta delle lavoratrici di un supermercato. Le protagoniste sono donne (anche la regista) della Corea del sud, persone comuni, eroine con difetti e paure, con figli a carico, anziane e non, eroine con il mutuo da pagare, eroine così diverse dai modelli idioti di “donna” sparati dai media e “così simili ad ognuna di noi – scrive Maria G. Di Rienzo – che la loro bellezza risulta abbagliante”. Cart è un grido di donne contro il capitalismo L’ARTICOLO COMPLETO DI MARIA G. DI RIENZO
 

IL CAPITALE E LA CACCIA ALLE STREGHE
 

 

SETTE ASINELLI PER UNA SOCIETÀ CHE CAMBIA
Bambini, famiglie, anziani: in fattoria – in un fazzoletto di verde strappato all’edilizia – per scoprire nuovi bizzarri e affettuosi compagni, con cui imparare a rallentare UNA LETTERA

 

ABBIAMO SCELTO DI PROTEGGERE LE API
Le api restano indispensabili impollinatrici, sentinelle dell’inquinamento e straordinario esempio di cooperazione, ma anche specie a rischio da proteggere. Per questo c’è chi mette su cooperative tra apicoltura e educazione ambientale LA NOTIZIA COMPLETA

 

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