Rai, il governo vuole distruggere il servizio pubblico

“L’unico vero obiettivo di questo governo è quello di “asfaltare” il Servizio Pubblico Radiotelevisivo del nostro Paese, a favore forse di qualche altro soggetto”.

 

COMUNICATO STAMPA

“LA RAPPRESAGLIA SULLA RAI”

Ieri, con una decisione tardiva (su RAI WAY la frittata è fatta!) ma comunque positiva, il C.d.A.
della RAI ha impegnato il D.G. Gubitosi nell’avviare le procedure di ricorso legale in opposizione
al prelievo forzoso dei 150 milioni di Euro dalle spettanze del canone TV decisi dal governo Renzi
ai danni della RAI.

Come da tempo afferma il Libersind Conf.sal, a conferma che l’unico vero obiettivo di questo
governo è quello di “asfaltare” il Servizio Pubblico Radiotelevisivo del nostro Paese, a favore forse
di qualche altro soggetto, non appena trapelate le notizie rispetto al voto del C.d.A. Rai, da fonti
interne al Partito Democratico veniva fatto sapere che, semmai il TAR dovesse giudicare illegittima
la sottrazione dei 150 milioni, il governo metterebbe in atto un ulteriore accanimento contro la
RAI attraverso altre forme di taglio delle risorse economiche.

Ci piacerebbe definire questa posizione del PD una scomposta ed infantile reazione rispetto ad un
tema della massima serietà mentre in realtà, quanto annunciato, altro non sarebbe che una azione
di pura rappresaglia nei confronti della RAI.

Non conosciamo in dettaglio la formulazione del ricorso in atto, sarebbe comunque il caso, a
nostro giudizio, che il C.d.A. a questo punto, formalizzi anche la richiesta di pagamento dei
crediti pregressi di circa 2 miliari di Euro che la RAI vanta nei confronti dello Stato, una richiesta
avanzata in passato da altri Direttori Generali RAI con semplici comunicazioni e mai formalizzate
con un atto legale.

Se il C.d.A. , dopo quanto deciso ieri, anche a causa della crescente pressione del sindacato che
prepara con le assemblee dei lavoratori lo sciopero generale in RAI, arrivasse anche a questa
determinazione, forse potrebbe riacquistare un minimo di stima e di fiducia da parte dei
dipendenti, che al momento lo giudicano fonte del danno piuttosto che massimo organismo di
tutela per l’azienda.

Roma 20 novembre 2014

Segretario Generale Libersind Conf.sal

Giuseppe Sugamele

Libersind Conf. Sal.
Tel. 06/4075619 Fax 06/40500016 Cod. Fiscale 97055050583
Sito WEB: www.libersind.it  Mail: posta@libersind.it App: Libersind Confsal

 

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RICORSO DEL C.d.A. CONTRO IL PRELIEVO DEI
150 MLN E SCIOPERO IN RAI IL 12 DICEMBRE

Assumiamo con favore che il C.d.A., dopo gli innumerevoli rinvii (il primo risale al 12
giugno c.a.), ieri abbia scelto a maggioranza di agire legalmente contro la legge che ha
ridotto gli introiti da Canone (150 ml di €).

Quest’atto, figlio, a nostro parere, della preoccupazione per le incerte risorse da canone e
della pressione delle OO.SS. e lavoratori (scioperi e ricorsi legali), non risolve la questione
fondamentale, le pessime scelte del C.d.A. e del Direttore Generale che hanno minato
l’azienda di servizio pubblico prima di decidere di reagire.

Quest’atto tardivo, se pur importante, ci rende obbligatoria la domanda, perché non si è
provato ad agire prima per evitare la vendita di Rai Way?

Facciamoci i conti. La vendita parziale di Rai Way, dovrebbe portare una somma di circa
270 ml di € nelle casse della Rai, ovviamente se gli acquirenti pagheranno per le azioni
prenotate.

Questo significa che il valore complessivo di Rai Way, in funzione dell’operazione di
vendita effettuata “in caso di necessità”, è oggi di 800 ml di €.

La diretta concorrente, lo scorso anno, con la collocazione in borsa solo del 25% delle
azioni (contro il 34,9% di Rai Way) ha incassato 280 ml di €.

Questo banale calcolo ci fa dire che, se anche non valutassimo l’operazione sbagliata a
prescindere, per quello che a nostro avviso compromette nella Rai servizio pubblico, ci fa
affermare che, oltretutto, è stata una scelta economicamente sbagliata, ben consapevoli
del fatto che gli impianti di Rai Way sono, sia dal punto di vista della collocazione
geografica che della qualità delle infrastrutture, ben superiori a quelle di qualsiasi
concorrente.

Fatte queste considerazioni, registriamo con favore una posizione unitaria con la Uil sui
temi generali (legge di stabilità e job act).

. Le scriventi, quindi, per rafforzare la mobilitazione già dichiarata il giorno 5 dicembre ed
accogliendo le mozioni proposte ed approvate dai lavoratori nelle prime assemblee,
scelgono di far convergere lo SCIOPERO GENERALE DELLA RAI AL 12 DICEMBRE
2014, invitando la Uilcom Uil ad una iniziativa comune anche sulle tematiche Rai.

Roma, 20 novembre 2014

Le Segreterie Nazionali

Slc Cgil Snater Libersind- ConfSal

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