“Esercitare la libertà”

Non possiamo aver fiducia in quello che ci hanno insegnato, né nelle persone e nelle istituzioni che riproducono solo cadaveri in maniera scolastica. È il momento dell’immaginazione e dell’iniziativa.”

NEWSLETTER DI COMUNE-INFO.

 

ESERCITARE LA LIBERTÀ
“In questo momento tragico, mentre intorno a noi cadono le verità e le istituzioni che ci hanno governato per duecento anni, niente è più importante che imparare a imparare. Non possiamo aver fiducia in quello che ci hanno insegnato, né nelle persone e nelle istituzioni che riproducono solo cadaveri in maniera scolastica. È il momento dell’immaginazione e dell’iniziativa. Potremo celebrare la frana che ci schiaccerà se non cambieremo posto quando avremo imparato a trasformare quel che cade in materiale per costruire il mondo nuovo. È questo il brodo di coltura di Comune-info. Un’esperienza innovativa che sboccia da questo impulso profondo di rigenerazione, che esplora quel che non si conosce con i piedi ben piantati nella terra. Arriva in un buon momento. Sembra un rimedio efficace di fronte all’ondata di gattopardismo, quell’ambizione di cambiare tutto perché nulla cambi. Comune-info traccia sentieri per uscire dalla confusione e dallo sconcerto che stimolano l’irrazionalità, la paralisi o la mera inerzia. Accende una candela nell’oscurità. È, forse senza nemmeno proporselo, un centro autonomo di produzione di conoscenza, che non si lascia intrappolare dai dogmi e dai catechismi, né ha propositi evangelizzatori. Nasce dalla libertà e alla libertà si dedica. Invita, invece di predicare. Suggerisce e propone, invece di imporre. Sa che la democrazia può stare solo dove sta la gente, non “lassù in alto”, dove si corrompe senza rimedio. E così, al livello del suolo, imparando dalla gente comune, Comune-info esercita la libertà. Abbracci, Gustavo Esteva” CON QUESTO MESSAGGIO GUSTAVO ESTEVA ADERISCE ALLA CAMPAGNA 2014 DI COMUNE-INFO “RIBELLARSI FACENDO”

Vie di fuga (Marotta & Cafiero) di Paolo Cacciari. Un saggio splendido su crisi, beni comuni, lavoro e democrazia nella prospettiva della decrescita

TAVERNA COMUNALE

Venite a mangiare con noi?

 

CLIMA, SIAMO A UN PUNTO DI SVOLTA?
La grande protesta contro le trivellazioni in Basilicata di questi giorni è parte di una lotta globale, le cui priorità restano rallentare il cambiamento climatico e rifiutare la dittatura del profitto. Intanto, per la prima volta Usa e Cina sembrano pronti a passi importanti, almeno sulla carta, per la riduzione delle emissioni di Co2. Del resto, l’ultimo rapporto dell’Ipcc ha ricordato almeno tre cose: la temperatura è aumentata globalmente di 0,85 gradi nella bassa atmosfera terrestre dalla fine del XIX° secolo e il livello degli oceani è salito di 19 centimetri; entro il 2100 l’energia da fonti fossili dovrà essere eliminata. La terza? Non c’è più tempo da perdere L’ARTICOLO COMPLETO DI ALBERTO CASTAGNOLA
 

C’È UN CLIMA DIVERSO TRA USA E CINA? Mathis Wackernagel

CRISI AMBIENTALE, CLIMA E DISUGUAGLIANZA Silvia Ribeiro

FRUTTA DA STRADA. PIANTUMIAMO LE CITTÀ
Alberi da frutta da diffondere nelle città, nei parchi, lungo le strade, negli spazi pubblici. A San Francisco hanno fatto perfino un progetto d’arte; a Vancouver ne hanno piantati già 5.000; a Roma, l’associazione non profit Linaria ha dato il via al progetto Frutta urbana, il primo programma italiano di frutta in città. L’obiettivo è chiaro: piantare alberi per la collettività, mettendo a disposizione gratuitamente dei cittadini la frutta prodotta (consapevoli che quella cresciuta in città è meno inquinata della frutta coltivata in modo industriale). Gli alberi riducono l’inquinamento, miglirano il clima e il paesaggio, drenano l’acqua, sono habitat per flora e fauna, migliorano la qualità della vita …. Per questo sempre di più i cittadini sono pronti ad autorganizzarsi anche in Italia L’ARTICOLO COMPLETO DEL GAS VAL CENO
 

 

IL GIARDINO DEI MELOGRANI
Il Corano lo considera uno degli alberi del giardino del paradiso, la Bibbia il quinto albero della terra promessa, il Cantico dei cantici, attribuito a Salomone, paragona la donna amata a un giardino di melograni. Ci sono poi tante e diverse leggende sbocciate intorno a un frutto dalle molteplici e preziose proprietà, tutte hanno però in comune il simbolo dell’abbondanza, del dolore e dell’amore, della vita e della morte che si riallacciano in energia vitale. Eppure, il melograno, che in Palestina si chiama Rumman, ama i terreni semi aridi tanto che può essere facilmente coltivato anche dal popolo cui l’occupazione israeliana ruba ogni giorno l’acqua e la terra senza riuscire a spegn erne la speranza e la voglia di vivere in libertà. Giovedì 27 novembre alle 18 Patrizia Cecconi presenta alla Casa internazionale delle donne di Roma Vagando di erba in erba, un grande racconto di 300 pagine sulla Palestina della bellezza e dei soprusi L’ARTICOLO COMPLETO DI PATRIZIA CECCONI
 

RACCOGLIERE OLIVE, CONDIVIDERE SPERANZA
Raccogliere olive, accompagnare i contadini, ma soprattutto “far sentire ai palestinesi che non sono soli”. Il racconto dei volontari del progetto Icp, appena tornati da un mese di attività nei Territori Occupati. Ribellarsi facendo ogni giorno L’ARTICOLO COMPLETO DI CECILIA DALLA NEGRA
 

 

NOI SIAMO IL CENTRO
Se a San Lorenzo, a Roma, dicono che un centro commerciale (nella ex dogana svenduta dallo Stato) non serve, il centro commerciale non si farà. Punto. Cronaca da una comunità ostinata, allegra e ribelle, dove cittadini e artigiani hanno le idee chiare: “Noi siamo il centro commerciale” L’ARTICOLO COMPLETO
 

UNA FINESTRA SUI BENI COMUNI
Il Municipio dei Beni Comuni di Pisa ha liberato dall’abbandono e dall’incuria uno dei palazzi più importanti che si affaccia sul Lungarno: Palazzo Boyl. Un pezzo di storia della città sembrava destinato all’oblio e al decadimento. Per sei anni un ponteggio ne ha nascosto il volto alla vista della città, ma nessun intervento è stato condotto sulle mura cinquecentesche. Chissà se la bellezza riuscirà a vincere contro la stucchevole vetrinizzazione dello spazio urbano della città della torre pendente L’ARTICOLO COMPLETO DI FRANCESCO BIAGI
 

TWIZA NEL CUORE APERTO DELLA MEDINA DI TUNISI
Le sue antiche pareti hanno visto le riunioni dei Sufi, i mistici dell’Islam, l’ansia del primo giorno di scuola di tanti bambini e il riposo dei viandanti. Diventata una semplice abitazione, nella primavera scorsa la zāwiya di Tunisi è stata restituita alla sua funzione sociale dalla passione artistica e culturale di un gruppo di ragazzi tunisini e italiani. L’hanno chiamata Twiza, una parola berbera che indica uno stile di vita basato sulla condivisione e la partecipazione collettiva. Pensano che l’arte sia un modo di vivere da mettere in comune con la gente del quartiere e non da chiudere nei musei. Il nostro stesso nome, dicono, indica un modo di essere diverso rispetto al sistema L’ARTICOLO COMPLETO DI GIADA FRANA
 

 

AUTOCOSTRUIRE LE CASE CON LA TERRA
Hiperadobe è un metodo basato sull’utilizzo di sacchi di juta tubolari ripieni di terra e poi compattati, sempre più diffuso in alcuni villaggi messicani e argentini. Dal momento che la terra – argilla, limo e sabbia – è un materiale termico che “respira” ed è vivo se si mentiene in equilibrio l’umidità, in queste costruzioni si trovano comunemente temperature che variano da 21 a 24 gradi centigradi: queste case quindi non hanno bisogno di impianti di aria condizionata e di cammini, il che significa risparmio energetico ed economico LA NOTIZIA COMPLETA
 

RISCALDARE CASA A COSTO ZERO
Avete mai sentito parlare di compost caldo? LA NOTIZIA COMPLETA
 

RICOMINCIARE DAI BORGHI
Ripopolare borghi abbandonati, ricomporre le relazioni sociali, sperimentare condivisione, pratiche ecologiche, autoproduzione… Alcuni hanno già cominciato L’ARTICOLO COMPLETO DI PIERO BEVILACQUA
 

 

COMUNE A PESTICIDI ZERO. FORZA MALLES!
Nella terra dei meleti intensivi, della “mono-melinda-coltura”, qualcuno si ribella: i cittadini di Malles, provincia di Bolzano, si sono autorganizzati, hanno studiato, si sono confrontati hanno pure promosso un referendum comunale, il cui risultato ha stabilito in modo chiaro il divieto di uso di sostanze fitosanitarie chimico-sintetiche velenose e dannose alla salute e all’ambiente. Le potenti lobby agro-farmaceutiche, che non avevano previsto un’ostinazione così diffusa e organizzata, si preparano alla guerra. Forza Malles! L’ARTICOLO COMPLETO DI PAOLO CACCIARI
 

SEMI DI PERMACULTURA
Prendersi cura della terra senza aggredirla e con metodi naturali, tendere all’autosufficienza alimentare a livello locale, ridurre i consumi di energia ovunque. E, soprattutto, piantare, piantare, piantare alberi. Pensieri di un permacultore L’ARTICOLO COMPLETO
 

 

IL MESSICO DEI DESAPARECIDOS
Sono centinaia di migliaia i migranti che ogni anno lasciano i Paesi dell’America Centrale per tentare di raggiungere gli Stati Uniti, in tantissimi sono preda dei cartelli che li sequestrano per renderli schiavi o per chiedere un riscatto alle famiglie, ma molti scompaiono per sempre. Ogni anno le loro madri si mettono in marcia per chiedere verità e giustizia ARTICOLO E RADIOTRASMISSIONE

I SETTANTA INVISIBILI DI VIA DEI MILLE
“Chi sa che l’Italia ogni anno tratta solo 30mila domande di asilo, mentre la Francia ne conta il doppio e la Germania più di 120mila? Chi è informato del fatto che, in proporzione al numero di abitanti, l’Italia è il penultimo Paese europeo, prima della Polonia, per numero di permessi rilasciati ai profughi che chiedono asilo? Se possono circolare liberamente le merci e i capitali, perché non gli esseri umani?”. Lo ricordano in una lettera aperta quelli della Comunità di base di Busto Arsizio, a proposito dell’accoglienza dei profughi che in molte città resta solo sulla carta: “I bustocchi non la pensano tutti come Salvini – scrivono ancora – La linea di confine fra la pura sopravvivenza e un’esistenza che abbia un residuo di dignità e umanità passa dunque anche di qui, a Busto, in via dei Mille. Abbiamo chiesto in Comune: no, l’amministrazione non riesce (non vuole?) fornire a questi nostri concittadini del mondo globalizzato un corso per imparare l’italiano, momenti di attività fisica (l’accesso a un campetto di calcio), occasioni di socializzazione per attenuare lo stordimento di una vita totalmente inattiva. Impossibile immaginare qualche visita nelle scuole superiori per parlare dei loro Paesi, delle loro culture? … ” L’ARTICOLO COMPLETO DELLA COMUNITÀ DI BASE DI BUSTO ARSIZIO
 

PERCHÉ TOR SAPIENZA Adriana Goni Mazzitelli

 

PODEMOS E IL PICCOLO NICOLÀS
L’ascesa talentuosa e quasi innocente del ragazzo che è riuscito a farsi considerare un potente solo facendosi fotografare con alti esponenti del potere spagnolo mette in luce i meccanismi ormai normali di altre ascese meno brillanti e molto più pericolose. La sua caduta assomiglia alla metafora finale di un racconto letterario, tra le fenditure e i crolli di un sistema di clientelismi, potere mediatico e meschinità di élite che sembrano non riscuotere più le simpatie degli spagnoli. Santiago Alba Rico, uno dei più autorevoli intellettuali che hanno firmato il manifesto che è stato all’origine dell’esperienza di Podemos, la forza politica accreditata dai sondaggi come possibile primo partito nella prossima competizione iberica, sostiene che per fronteggiare i tentativi di impedire con ogni mezzo la ricostruzione democratica della Spagna servono tre elementi: una leadership democratica, intelligente e convincente; una militanza preparata e capace di abbandonare le culture di minoranza; la conquista di maggioranze sociali. Tutto questo, però, è possibile solo rendendo sempre e ovunque chiara la rottura etica, politica e culturale con il regime che ha fatto da palcoscenico alla surreale parabola del piccolo Nicolas L’ARTICOLO COMPLETO DI SANTIAGO ALBA RICO
 

 

LA BUONA SCUOLA ESISTE GIÀ
Due o tre cose a proposito della riforma della scuola tanto propagandata dal governo in questa interessante lettera scritta e firmata da migliaia di insegnanti.
“School Bonus, School Guarantee, crowdfunding, e, se non bastassero, persino le obbligazioni , i cosiddetti Social Impact Bonds. Che cos’è? Dopo la finanziarizzazione della economia, arriva anche la “finanziarizzazione della scuola” …. ?
” …. Chi fa meglio verrà premiato. C’è da chiedersi che cosa faranno le Scuole situate nei contesti più disagiati del Paese, quelle in cui ogni giorno si lotta con le unghie e coi denti contro la dispersione, la violenza, la camorra, il malcostume, la povert& agrave; economica e culturale…”.
” … Sappiano bene che presto potrebbe arrivare una maximulta di 4 miliardi di euro, per la mancata assunzione dei precari; Lei lo sa bene, Signor Premier, e lo sappiamo anche NOI …. “

APPRENDERE FACENDO / DOSSIER

PERCHÉ NON HO PARTECIPATO ALLA BUONA SCUOLA  Rosaria Gasparro

UCCIDONO LA RELAZIONE ALUNNO DOCENTE

 

QUEL CHE RESTA DEL GIOCO
Il gioco è il modo in cui gli adulti chiamano un’attività che è invece l’attività permanente dell’infanzia. Non è qualcosa che solo i «bambini più fortunati possono permettersi», ma è lo statuto dell’infanzia, nel suo sperimentare il mondo. “Anzi, spesso i bambini «meno fortunati» hanno accesso a fette di mondo e di esperienza che sono negate ai bambini «benetton» – spiega Franco La Cecla – Mi riferisco al gioco per strada, alla vita all’aperto e in mezzo agli adulti, certo più pericolosa di quella condotta in una nursery o in un kindergarten, ma molto più complessa e ricca”. Ma l a mercificazione ha aggredito ovunque l’arte del gioco: i giocattoli, ad esempio, sono diventati l’immaginario su cui oggi i bambini sono invitati a modellare la propria identità. Bambole e pupazzi sono personaggi la cui storia, il cui carattere, sono già predefiniti. “Cosa accade a questi bambini quando li piazziamo per farli stare buoni di fronte alla tv o a un videogame? Che anche lì esercitano comunque la voglia di sperimentare. Ma è un po’ una trappola, perché la narratività inclusa in queste scatole non è infinita, bensì direzionata”. Eppure i bambini sanno giocare con i resti del mondo per ricomporlo a modo proprio, sanno dare nomi a stracci che diventano personaggi, sanno battezzare tappi di bottiglia, burattini fatti di pezzi assemblati, riescono a far parlare scarpe, bicchieri e lampadine. Purtroppo sempre meno spazio viene lasciato alla capacità di smontare e riassemblare. “Il bambino oggi può costituirsi esclusivamente in funzione di proprietario, di utente, mai di creatore. Gli si preparano gesti senza avventura, senza sorpresa né gioia” L’ARTICOLO COMPLETO DI FRANCO LA CECLA

 

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