“Taverna comunale”

Per riconoscere insieme i mondi nuovi che resistono all’assalto di uno sviluppo mercificato e velenoso, da dicembre la piccola redazione di Comune diventa nomade.

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TAVERNA COMUNALE

Per riconoscere insieme i mondi nuovi che resistono all’assalto di uno sviluppo mercificato e velenoso, da dicembre la piccola redazione di Comune diventa nomade. Il racconto del quotidiano web sarà accompagnato e nutrito da conversazioni attorno a una tavola, in luoghi e forme diverse che costruiremo volta per volta insieme a chi vorrà. Martedì 9 dicembre, cominiciamo con una chiacchierata su Vie di Fuga (Marotta & Cafiero), il nuovo libro di Paolo Cacciari, un saggio su crisi, beni comuni, lavoro e democrazia nella prospettiva della decrescita. La presentazione del libro (dalle 19) e la cena con Paolo Cacciari e la redazione (20,45) saranno ospitate da Scup, a Roma (via Nola 5, zona San Giovanni). Per la cena di sostegno a Comune – per la quale proponiamo un contributo di 20 euro a persona – è indispensabile prenotarsi scrivendo a info@comune-info.net. È possibile partecipare anche solo a uno dei due momenti. Vi aspettiamo. QUI IL MENÙ COMPLETO: NATURALMENTE I MALTAGLIATI SONO FATTI IN CASA 

 

IO CHE GLI SPIEGO AI RAGAZZI?
Clic. I media hanno già spento i fari su Tor Sapienza. Siamo tornati tra i casermoni del Morandi per raccontare quel pezzo di quartiere che si ostina a tessere releazioni sociali. E che giornali e politica ignorano. Tra gli altri, abbiamo incontrato Remo che lavora da tempo con i ragazzi del quartiere e dice: “I ragazzi dicono che con gli scontri il risultato lo hanno portato a casa… Cosa gli rispondo?” REPORTAGE DI MASSIMO ALBERTI

PERCHÉ TOR SAPIENZA

 

UN’ARMA DI PROPAGANDA CHIAMATA EXPO
Malgrado gli spot, ormai è certo: Expo sarà ricordata non solo per le tangenti ma per il consumo di suolo, per i lavori precari, per l’acqua delle multinazionali, per l’imbarazzante coinvolgimento di Slow Food e Legambiente L’ARTICOLO COMPLETO DI DOMENICO FINIGUERRA
 

 

NON È IL LAVORO CHE LIBERA LE DONNE
La precarizzazione del lavoro e le nefaste conseguenze dello slittamento dal welfare al workfare mostrano il fallimento della strategia che identificava il lavoro retribuito come la via per la liberazione delle donne e la fine della divisione sessuale del lavoro. La famiglia nucleare ci riproduce sì ma solo in quanto lavoratori, per questo è così opprimente. Possiamo de-nuclearizzarla, cioè aprirla a un’ampia comunità di resistenza. Una lunga intervista con Silvia Federici racconta perché c’è bisogno di liberare tutte le donne e non solo alcune di esse, perché malmenare la moglie è una condizione del lavoro casalingo e picchiare i bamb ini è parte del loro processo di socializzazione: chi è piccolo non lavora e dunque non ha diritto al controllo sul proprio corpo. Una popolazione decisa a rifiutare la logica della competizione e desiderosa di vivere cooperando, spiega la filosofa femminista, è un grosso rischio per la società capitalistica L’INTERVISTA COMPLETA A SILVIA FEDERICI
 

 

DIRITTI
Il diritto ad avere un proprio albero e un orto. A non far niente, ad essere incoraggiati, a non essere i primi, a sporcarsi, a non essere d’accordo, all’abbraccio. La Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia rivista dai bambini. “Allora, maestra, i diritti valgono tutti i giorni e non solo oggi, giusto? Valgono per tutti e non fanno distinzione, vero maestra?” L’ARTICOLO COMPLETO DI ROSARIA GASPARRO
 

LA NOSTRA BUONA SCUOLA Valeria de Paoli
 

APPRENDERE FACENDO

 

LA VITA ATTORNO AL FORNO A LEGNA
Autocostruire un forno a legna comunitario significa aprire un nuovo spazio di socialità e scambio. Significa mettere in comune autoproduzioni e filiera corta, biodiversità e agricoltura contadina, feste e laboratori, significa creare qui e ora un “un luogo collettivo di condivisione di saperi e buone pratiche che parlano di terra e libertà” LA NOTIZIA COMPLETA
 

FACCIAMO IL PANE INSIEME

 

NON HO UN TELEFONINO
Si intitola «I forgot my phone» il video di due minuti, a suo modo geniale, realizzato da Charlene de Guzman a Los Angeles. A chi ancora non l’avesse visto non anticipiamo nulla, diciamo solo che la scena brevissima al parco giochi è, dal nostro punto di vista, a suo modo straordinaria. Gli autori sognano di tornare in dietro nel tempo e una società senza telefonino, di certo sperano sia possibile dare loro molta meno importanza. Un suggerimento: cercate di guardare il video senza smartphone IL VIDEO
 

 

UNA VIA DIVERSA
Il primo ospedale italiano oil free, l’ospedale Versilia, a prelievo elettrico zero; il primo asilo nido ecosostenibile, l’asilo di Guastalla, interamente in legno e vetro; la casa solare “RhOme for DenCity”; il Comune di Malles che ha vietato l’uso di pesticidi tramite referendum; la fattoria della pace Ippoasi, dove si permette un conseguimento di una vita più dignitosa agli animali detti “da reddito” salvati da varie associazioni animaliste da morte certa; l’utilizzo della Canapa …. “Una via consapevole” è un documentario pensato per raccontare chi si ostina a sperimentare relazioni diverse con l’ambiente naturale LA NOTIZIA COMPLETA
 

 

LA CITTÀ CHE CHIUDE I SUOI TEATRI
Il panorama è deprimente. La scena culturale a Roma è al collasso. Teatro Valle, Eliseo, Quirino, Palladium, India, Teatro dell’Opera… Cinema America. Chiudono a decine le sale cinematografiche, chiudono le librerie. Non ci sono idee, non c’è coraggio. Dopo quattro anni di amministrazione fantoccio e destrorsa di Alemanno, ci si aspettava almeno un cambio di clima con la giunta Marino. “Ma dove sono le politiche culturali e sociali? Dove gli strumenti per la progettazione partecipata?”, si chiedono quelli del Teatro Valle. Il modello che viene riproposto continuamente nel mondo culturale ovunque, a Roma come a Milano, è quello dell’evento, come l’Expò… Intanto, il vuoto culturale div enta intolleranza, razzismo. Le vite di diverse generazioni si fanno sempre più difficili e precarie… Tuttavia, quelli del Valle non smettono di proporre e sperimentare: “Quello che immaginiamo, e che la città si merita, è una sperimentazione reale, molto avanzata: una forma di partneriato tra un’istituzione pubblica e un’istituzione bene comune. Un processo aperto e democratico …” L’ARTICOLO COMPLETO

 

SOVRANITÀ ALIMENTARE, PRINCIPIO DI VITA
Abbiamo denunciato il tentativo del capitale di controllare l’alimentazione mondiale e di distruggere la nostra cultura alimentare, ieri con la rivoluzione verde, basata su prodotti chimici, oggi con gli Ogm. E siamo state in particolare noi donne a selezionare e custodire per secoli i semi e a realizzare questa magnifica opera di trasformazione degli alimenti: è per le nostre mani che passa gran parte della produzione del cibo che nutre il mondo. Il nostro alimento è un’opera collettiva, un patrimonio dei popoli al servizio dell’umanità L’ARTICOLO COMPLETO DI LUIZ FRANCISCA RODRIGUEZ
 

NEI VILLAGGI DEI SUICIDI

ZAPPATORI E ZAPPRATRICI SENZA PADRONI La Terra Trema

 

ALTRI STUDENTI FATTI SPARIRE IN MESSICO
Altri trentuno ragazzini e ragazzine erano stati sequestrati e fatti scomparire nel Guerrero il 7 luglio, due mesi prima del massacro degli studenti di Ayotzinapa. Lo rivela la drammatica testimonianza di una madre nell’intervista video concessa alla televisione France 24 dopo un lungo e disperato silenzio. Le famiglie degli studenti desparecidos erano state minacciate e terrorizzate dai narcotrafficanti e dalle loro evidenti complicità con le autorità e la polizia di stato LA NOTIZIA COMPLETA

IL MASSACRO COME FORMA DI DOMINIO Raúl Zibechi

E SE DAVVERO SE NE ANDASSERO TUTTI? Gustavo Esteva

 

#25N E IL FEMMINISMO TRANSNAZIONALE
Trentatrè anni sono passati e le femministe sudamericane sono di nuovo insieme, questa volta a Lima per celebrare il tredicesimo appuntamento dell’Eflac che mette al centro la liberazione dei corpi. “Il movimento femminista si fa ogni giorno più plurale – si legge nel manifesto politico dell’iniziativa – Oggi non è possibile analizzare l’oppressione maschile se non mettendola in stretta correlazione con le altre forme di dominazione che sono state negate per anni”. Un bel manifesto che, tra l’altro, mostra come si può parlare di violenza evitando di dipingere occhi neri, spargere sangue finto, fare la conta delle morti invitando politi ci a battersi il petto perché è il 25 novembre. Di certo, oggi il femminismo ha la pelle nera della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adiche (foto grande) e gli occhi verdi di Sampat Pal, il velo come Malala Yousafi. Il sogno di una sorellanza internazionale è vivo più che mai L’ARTICOLO COMPLETO DI SILVIA VACCARO
 

 

LA BUFALA DEL PIANO JUNCKER
Il piano Juncker è una bufala. Da tempo gira questa leggenda metropolitana di un programma di investimenti (ora quantificati in 315 miliardi) promosso dall’Ue per rilanciare l’economia. Una sorta di piano keynesiano. Niente di tutto questo. Di Keynes non c’è nemmeno l’ombra. Solo una mossa propagandistica condita da annunci non verificabili in perfetto stile renziano. Non si tratta di un fondo, ma di una speranza. I soldi certi sono 21 miliardi (pubblici): per il resto dovrebbero essere ipotetici investimenti privati. Juncker continua in realtà nella linea dell’austerità L’ARTICOLO COMPLETO DI GIULIO MARCON
 

 

LE PREVISIONI SBAGLATE DI GOVERNI E IMPRESE
La ricerca di facili consensi e di profitti a tutti i costi, rende miopi politica e aziende. L’infinita chiusura di industrie e imprese dimostra, tra le altre cose, che le loro previsioni non hanno tenuto conto di innovazioni note, di cambiamenti dei bisogni sociali, dei danni ambientali L’ARTICOLO COMPLETO DI GIORGIO NEBBIA
 

 

SE UN BAMBINO PICCHIA GLI ALTRI
Durante la giornata, a scuola dell’infanzia e alla primaria, al parco o a casa, durante una merenda, scontri, spintoni ed episodi più aggressivi (inclusa qualche ‘manata’) esplodono spesso tra bimbi. Che fare? Prima di tutto dobbiamo essere consapevoli che i litigi (a volte, le botte) tra bambini sono episodi fisiologici, connaturati alla natura stessa del gioco. Gli adulti sono quindi chiamati ad aiutare i bambini a trovare un accordo, senza sostituirsi a loro. In fondo, le priorità restano quelle di una società cooperativa e aperta al cambiamento: coltivare la gestione (e non la rimozione) del conflitto, favorire le capacità di autogestirsi L’ARTICOLO COMPLETO DI MARZIA RUBEGA
 

IL DECALOGO DEL BUON CONFLITTO Daniele Novara

 

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