Roma San Lorenzo, ‘Piano Casa Polverini crea nuovo cemento’

È attivo da tempo a San Lorenzo un cantiere ai sensi del Piano Casa, come segnalato dal Circolo Legambiente “Le Perseidi” e dal Comitato per il Progetto Urbano S.Lorenzo.

 

A Roma San Lorenzo il Piano Casa Polverini crea nuovo cemento. Allarme di Legambiente:”Il Piano Casa è arrivato nella città storica”

 
È attivo da tempo a San Lorenzo un cantiere ai sensi del Piano Casa, come segnalato dal Circolo Legambiente “Le Perseidi” e dal Comitato per il Progetto Urbano S.Lorenzo. Il cartello posto all’ingresso del cantiere in Via dei Sabelli 201, recita: “Permesso a costruire per la demolizione e ricostruzione di un edificio ai sensi della Legge Regionale n. 21 del 11/08/2008, e successiva modifica con Legge Regionale n. 10 e 12 del 13/08/2011, ai sensi dell’Art. 3 ter.”. Il permesso a costruire alla “Agricola Paoletta sas di Immobiliare Sabelli srl” è stato rilasciato secondo i pessimi dettami del Piano Ciocchetti, ai sensi dell’Art. 3 Ter. che prevede la possibilità di chiedere cambi di destinazione d’uso di edifici da non residenziale a residenziale per il reperimento di alloggi a canone calmierato, con un’ incremento premiale del 30% della superficie utile originaria. E quindi, come attesta il cartello del permesso a costruire da mq 369,72, più la premialità prevista, si arriva a 480,63 mq.: in precedenza, quegli spazi erano occupati da attività artigianali, da tempo dismesse. 

Il Piano Casa, pur rivisto e migliorato dalla Regione Lazio guidata dall’On Zingaretti, permette ancora l’intervento nella Città Storica, e l’art. 3 ter è stato modificato, con la specifica, tutt’altro che secondaria, che la premialità del 30% è calcolata sulla superficie oggetto del cambio di destinazione d’uso, prima, con il testo Ciocchetti non era proprio chiaro quella premialità come venisse calcolata.

 
“Il Piano Casa in pessima versione Polverini piomba nella Città Storica, come per tempo segnalato dalla nostra associazione all’Assessore Civita, grazie alla Delibera del Consiglio Comunale dell’epoca Alemanno, consegnando il cuore di Roma alle possibilità di interventi ampliativi che significano nuovo cemento – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio-. Da tempo il nostro Circolo di San Lorenzo è impegnato insieme ai Comitati dei Cittadini perché si attivi il processo di pianificazione finalizzato all’applicazione del piano regolatore nella Città Storica, tale pianificazione rimarrà una scatola vuota se nel frattempo, a San Lorenzo, si procede in deroga al Prg come per l’ex fonderia Bastianelli o attraverso il Piano Casa come a Via dei Sabelli o in Via dello Scalo S. Lorenzo, per realizzare l’ennesimo Centro Commerciale di cui il quartiere ne la città sentono minimamente il bisogno. I cittadini, le associazioni e i comitati che dal 2008 partecipano assiduamente alle riunioni del “progetto urbano San Lorenzo” si sentono presi in giro da questa che sembra una finta partecipazione, quando in realtà tutto avviene al di fuori ed in deroga delle regole”.
 
Gli attivisti del cigno verde raccontano che in questo caso siamo proprio nella Città Storica individuata dal Piano vigente, ampliata dai 3.200 ettari dei vecchi piani ai 5.000 che comprendono ampie parti della Città Moderna come Garbatella, Eur, Città Giardino e, per l’appunto, San Lorenzo, dove le norme prevedono la valorizzazione dei Tessuti che formano la “stratigrafia” urbana storicizzata negli ambiti di Via dei Lucani/Via di Porta Labicana, Scalo San Lorenzo/Tangenziale Est/Porta Maggiore, Tiburtina/Via De Lollis, e Verano/Via dei Reti. In questo contesto, la demolizione e ricostruzione degli edifici in parte fatiscenti, anche con aumento della Superficie Utile Lorda è consentita, ma all’interno di un Piano di intervento generale individuato dal Prg. E, invece, nonostante i tanti incontri dal 2008 al 2013 organizzati dall’Ufficio Città Storica dell’Amministrazione Capitolina in collaborazione con il Municipio, tutto è fermo.
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