“Il disagio della democrazia”

“La democrazia è la lotta con cui i popoli costruiscono sistemi politici per impedire il consolidarsi di gruppi di potere. L’Ue si è sottratta a questa concezione: è l’Europa del pensiero unico e della società degli individui”.

NEWSLETTER DI COMUNE

IL DISAGIO DELLA DEMOCRAZIA
La democrazia è la lotta con cui i popoli costruiscono sistemi politici per impedire il consolidarsi di gruppi di potere. L’Ue si è sottratta a questa concezione: è l’Europa del pensiero unico e della società degli individui. Tuttavia la repressione del legame sociale non ha prodotto la sua estinzione e il rifiuto delle politiche di austerity imposte dalla Troika è ormai enorme. Per questo, spiega Bruno Amoroso, le élite europee, su comando dei padroni della finanza internazionale gestiti da Mario Draghi, hanno cominciato a scaldare i motori. Abbiamo bisogno di rinegoziare i trattati europei, di eliminare misure inique come il fiscal compact e il Patto di stabilità, di tira re fuori l’Ue dalla spirale di guerre innescata dagli Usa. La democrazia si riconquista dando voce al popolo, con buona pace di chi ama tuttora discettare sul “disagio” della democrazia
IL SAGGIO COMPLETO DI BRUNO AMOROSO
 

IL TERRORISMO DELLA BCE
Nel consiglio della Bce è prevalsa la paura che un trattamento “preferenziale” alla Grecia potrebbe sostenere indirettamente le ragioni dei movimenti anti-europei. L’obiettivo ai piani alti è non spaventare i creditori del debito greco, che risiedono non a caso nei paesi più restii a fare concessioni.
L’ARTICOLO COMPLETO DI ANDREA FUMAGALLI
 

I RISCHI DI MEDICALIZZAZIONE NELLA SCUOLA
C’è un’ossessione scientista che si aggira nella scuola: gli insegnanti leggono la realtà sempre più solo tramite la lente della diagnosi clinica. Si tratta di una conseguenza dell’individualismo competitivo sfrenato, dell’egocentrismo consumistico, della concezione svalorizzante della cultura umanistica considerata come inutile. Troppi insegnanti mettono così l’accento sui sintomi, le incapacità e i problemi e non vedono le potenzialità, le capacità e gli interessi dei loro alunni. La scuola ha bisogno di riappropriarsi della pedagogia, occorre tornare a educare, spiega l’ultimo numero di Educazione democratica, per sostituire lo sguardo diagnostico con quello pedagogico. Il processo di apprendimento/insegnamento resta un’esperienza umana, una relazione viva. L’apprendimento è ascolto, mediazione, stupore, creatività. Per questo nelle classi vanno moltiplicati i lavoro di gruppo, le forme di apprendimento cooperativo, le occasioni in cui alternare lavoro manuale e formazione intellettuale, i momenti nei quali sperimentare convivialità formativa e aiuto reciproco. La scuola può essere ancora il luogo, per dirla con Ernst Bloch, dell’utopia concreta perché la pedagogia prima di tutto è liberazione
IL SAGGIO COMPLETO DI ALAIN GOUSSOT

APPRENDERE FACENDO Ripensare la scuola: pensiero critico e spazi comuni

SCUOLA: DOPO L’INCHIESTA DI PRESADIRETTA, MEGLIO LA LIP
 

IL NEGOZIO DOVE SI RIPARA IL MONDO
È un luogo pieno di utopie concrete ma difficilmente definibile. Ci sono prodotti bio e locali a prezzi molto contenuti, ma si può anche condividere un caffè o un pasto. Ci sono laboratori per cucinare abbondanti quantità di frutta e verdura o per riparare la bicicletta. Si possono scambiare vestiti o prestare attrezzi. Accade a Nantes, grazie all’associazione “Oggi restauriamo il nostro domani” (Adda). Qui tutto funziona con criteri di autogestione. Tutto ciò non si è realizzato senza conflitti: è una grande avventura umana con tutte le caratteristiche umane che comporta una iniziativa del genere. Una cosa è certa: non sempre il profitto condiziona le relazioni sociali
ARTICOLO COMPLETO E VIDEO
 

UNA RIFONDAZIONE DELLA POLIS
Giardini e orti condivisi, ciclabilità, gestione pubblica dei beni comuni [acqua, servizi di base], co-housing, botteghe di quartiere. Possiamo superare il disastro urbano della società della crescita attraverso una rifondazione del politico e quindi della polis, cioè la città, luogo delle relazioni sociali, e del suo rapporto con la natura. Prima di tutto si tratta di costruire meno e abitare diversamente la stessa città. Occorre ritrovare il piacere di gironzolare, come sognavano Baudelaire o Walter Benjamin
IL SAGGIO COMPLETO DI SERGE LATOUCHE< /a>

DECRESCITA E BENI COMUNI: VIE DI FUGA DAL MONDO DEL PROFITTO

I TALENTI DELLE DONNE IL PIL
Abbiamo bisogno di uno sguardo critico sulle conseguenze a cui va incontro l’integrazione delle donne in un ordine sociale che non viene messo in discussione nelle sue strutture portanti. L’emancipazione è andata assumendo forme impreviste: da un lato le donne oggetto del desiderio; dall’altra le donne incluse perché utili all’aumento del Pil. Occorre allora venire lentamente a capo di complicità inconsapevoli con la propria oppressione: fare carriera equivale spesso ad accettare un modello maschile e patriarcale del lavoro, della società e della politica. È il momento per mettere a tema la divisione sessuale del lavoro (il problema di fondo è che sulle donn e cade ancora la responsabilità maggiore della cura dei figli e della casa) e il modello di sviluppo che vi si è costruito sopra, oggi in crisi evidente di sostenibilità
L’
ARTICOLO COMPLETO DI LEA MELANDRI

LA TERRA NON È UN SUPERMERCATO
“Per quanti ritengono che il cibo non sia una merce e la Terra non sia un supermercato. Per chi, nelle campagne, nelle città, si riconosce in un modo diverso e armonico di rapportarsi alla Terra. Per costruire un forte, variegato, biodiverso, egualmente arrabbiato Fronte degli Orti, urbani e periurbani. Per confrontarci con chi in Italia e fuori si stringe forte alla Terra; perché dalla lotta per la Terra nasca una prospettiva di liberazione che non metta al centro gli egoismi di mercato, le aspettative della finanza, ma i bisogni di chi la lavora e di chi la abita …. Coltiviamo, recuperiamo semenza e conoscenza, resistiamo nei nostri territori”. A Milano non sono tutti in fila alle vetrine dell’Expo e delle sue multinazionali
L’APPELLO COMPLETO DI LA TERRA TREMA E CIVILTÀ CONTADINA

UN’ARMA DI PROPAGANDA CHIAMATA EXPO
Malgrado gli spot in tv e le prima pagine dei giornali, ormai è certo: Expo sarà ricordata non solo per le tangenti ma per il consumo di suolo, per i lavori precari, per l’acqua delle multinazionali, per l’imbarazzante coinvolgimento di Slow Food e Legambiente. Lo hanno capito anche loro. Per questo il presidente del consiglio non usa più metafore mediatiche: “Pronti a tutto contro i sabotaggi”
L’ARTICOLO COMPLETO DI
DOMENICO FINIGUERRA

L’ALBERO DELLE CARRUBE E LA POESIA PALESTINESE
Si dice che con il passare dei secoli non invecchi. Che diventi invece più frondoso, robusto e imponente. D’altra parte, a cent’anni il carrubo è davvero ancora giovane, tanto che produce in media ben 200 chili di frutti. Originario della Palestina, dov’era conosciuto già quattromila anni fa e dov’è stato amato dai migliori poeti contemporanei, arriva in Italia con i Greci ma è solo nel Medioevo, con gli Arabi – che lo chiamano kharrub – che il suo uso si afferma pienamente in Occidente. Da buon Palestinese, il carrubo è uno degli alberi più attaccati alla terra in cui cresce. Le sue radici sono capaci di penetrare a f ondo, inserirsi nelle fessure, spaccare le rocce calcaree e inglobarle. Estirparlo significa il più delle volte ucciderlo. Fino a pochi decenni fa, i suoi frutti, le carrube, hanno salvato dalla morte per fame migliaia di persone. Oggi è diventato difficile reperirle, così, spesso, negli scaffali dedicati ai frutti esotici, le carrube un tempo cibo per maiali e cavalli hanno assunto prezzi proibitivi
L’ARTICOLO COMPLETO DI PATRIZIA CECCONI
 

IL PENSIERO OCCIDENTALE OLTRE OGNI LIMITE
Il tempo del morire viene spinto sempre più ai margini della vita e sempre più medicalizzato, allontanato dal quotidiano, bandito, non abita più il luogo familiare. L’ammalato cronico è l’emblema del dis-umano perché non è più utile, è improduttivo. Il paziente viene affidato alla (sottomesso dalla) istituzione sanitaria; su di lui cade l’oblio, perché è bene che i bambini non vedano. La specializzazione del progresso scientifico ha di fatto comportato l’espansione del dominio tecnico sul corpo debole. L’ossessione medicale per le patologie incurabili, costringe il moribondo, nel momento di maggiore malessere psicofisico, a subire un do minio pervasivo sul suo corpo senza poter scorgere lo sguardo di un volto caro, o avvertire magari il calore umano di un amico, di un familiare. Certo. tutte le civiltà passate si sono poste il problema della morte, ma hanno almeno cercato di considerarla come un fatto naturale, senza bandirla dall’immaginario collettivo
IL SAGGIO
COMPLETO DI ALESSANDRO PERTOSA
 

LA CULTURA DI FAR STAR MEGLIO LA GENTE Marco Calabria

ALCUNI BUONI MOTIVI PER FARLA IN PAGLIA
La casa di paglia ha costi ridotti. Le balle di paglia costituiscono un ottimo isolamento termico e la loro capacità di scambiare calore è tre volte migliore delle pareti tradizionali. La paglia compressa nelle balle, inoltre, contiene una bassissima percentuale di ossigeno, questo significa che le balle – contrariamente a quanto si pensi – hanno una resistenza al fuoco maggiore rispetto ai materiali da costruzione convenzionali. La casa di paglia, ovviamente, ha anche un’ottima resistenza sismica e non è fonte di allergie
LA NOTIZIA C
OMPLETA

RISCALDARE CASA A COSTO ZERO

COME FAREMO A PARLARE CON LUI?
“Dal Ghana? Ma è in Africa! Ma come faremo a parlare con lui, a capirlo e a capirci? Come farà a chiederci le cose importanti se non sa parlare l’italiano e forse neanche l’inglese? Cosa farà nell’ora di religione se lui è un musulmano? Come farà ad imparare tutte quelle cose che noi abbiamo già imparato? E come si sentirà se noi non saremo in grado di aiutarlo?”. Queste le domande che mi hanno rivolto i bambini quando ho detto loro che lunedì sarebbe arrivato nella nostra classe Safiyatu, un bambino ganhese di nove anni. Ancora una volta, noi maestre e maestri sappiamo quanto sia importante insegnare loro leggere, scrivere e far di conto perch&eacu te; rappresentano le abilità d base su cui poggiano tutti gli altri apprendimenti, ma siamo perfettamente consapevoli che non è tutto. Il tempo utilizzato per aiutare i bambini a comprendere, a scoprire, a favorire l’ascolto reciproco, a confrontarsi, a collaborare, a trovare soluzioni condivise – scrive Rosetta Cavallo, maestra – e soprattutto a sviluppare comportamenti sociali positivi e rispettosi delle diverse visioni del mondo credo sia il tempo speso nel migliore dei modi”
L’ARTICOLO COMPLETO DI ROSETTA CAVALLO
 

LA SCUOLA ARTIGIANA
«I libri non bastano. La scuola artigiana» è un audiodocumentario dedicato all’apprendere facendo. Raccoglie interventi, tra gli altri, di Gustavo Esteva, Franco Lorenzoni, Francesco Tonucci e letture tratte da libri di Célestin Freinet, Lorenzo Milani, Ivan Illich, Mario Lodi, Paulo Freire, Emma Castelnuovo, Gianni Rodari
LA NOTIZIA COMPLETA

LA CITTÀ DEI PIÙ PICCOLI
I Consigli comunali dei ragazzi, se promossi sul serio e con il coinvolgimento di insegnanti, genitori e “territorio”, restano un’opportunità per promuovere partecipazione e spirito critico in modo ludico e creativo. Palestre sociali nelle quali ascoltare, rispettare, studiare, progettare, insieme. Scrive il pittore e writer statunitense Keith Haring (i suoi lavori hanno rappresentato la cultura di strada della New York ): “i bambini sanno qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato”
L’ARTICOLO COMPLETO DI
MARCO BOSCHINI

NON AZZARDIAMOCI. PERIFERIE NO SLOT
Portonaccio, San Basilio, Rebibbia, Pietralata, Settecamini, Case Rosse. I quartieri romani popolari e popolati della Tiburtina (una città nella città con quasi 200.000 abitanti), raccontati da Pasolini e Moravia, puntano al primato nazionale per il numero di sale slot, mini-casinò e sale scommesse. Il tutto, naturalmente, nel silenzio complice delle istituzioni nazionali, nell’impotenza di quelle territoriali. Una rete di cittadini e associazioni (tra cui Slotmob) dice basta e si autorganzza tra incontri pubblici (8 febbraio), sportelli sul territorio ma anche laboratori didattici nelle scuole superiori della zona e ludoteche per diffondere la cultura del gioco sano
L’ARTICOLO COMPLETO DI FRANCESCO NASO
 

SLOTMOB, IL CAFFÈ SI RIBELLA ALLO STATO G. Mandolesi e L. Becchetti

GLI IMMOBILI VUOTI: TESORI DA UTILIZZARE
In Italia ci sono sei milioni di immobili inutilizzati. Case, negozi, capannoni industriali dismessi, ex scuole, ex caserme, ospedali non compiuti, ex case cantoniere, stazioni e caselli ferroviari, ex hotel ed ex centri commerciali, ex cascine, ex malghe, ex masserie, chiese e conventi. Addirittura ex paesi interi. Una possibile leva per la promozione di nuove imprese giovanili, di nuovi spazi di socialità, di cultura ed educazione
L’ARTICOLO COMPLETO 

 

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