Trasporto aereo, ‘indignazione per frode sulla mobilità’

“La notizie riguardo alla frode contestata a diversi piloti e comandanti che si trovavano in cassaintegrazione o mobilità  indigna prima di tutto i lavoratori e il sindacato”.

 

COMUNICATO STAMPA

 

TRASPORTO AEREO: USB, SACROSANTA INDIGNAZIONE PER FRODE SULLA MOBILITÀ. MA CHE VALGA PER TUTTI.

 

“La notizie riguardo alla frode al fondo di sostegno del Trasporto Aereo, contestata a diversi piloti e comandanti che si trovavano in cassaintegrazione o mobilità, i quali avrebbero omesso di denunciare il lavoro all’estero continuando a percepire l’integrazione al reddito, indigna prima di tutto i lavoratori e il sindacato”, dichiara Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo nazionale USB.

Prosegue Tomaselli: “L’USB si augura che, una volta appurate le responsabilità di coloro i quali con dolo si fossero approfittati di un sistema che aveva, ed ha tuttora, lo scopo di tutelare il reddito di migliaia di lavoratori espulsi da compagnie aeree e aeroporti, paghi chi ha sbagliato”.

“Indubbiamente – osserva il dirigente sindacale – ci sarebbe piaciuto assistere alla stessa attenzione mediatica quando l’USB denunciava a gran voce che il fondo del traporto aereo veniva utilizzato da capi azienda, come Colaninno e Sabelli di Alitalia Cai o Scaramella di Meridiana, per licenziare i più anziani e assumere lo stesso giorno dei precari; oppure, per comprare aziende e travasarci attività a scapito sempre dei meno tutelati; oppure quando si creava dumping sociale tra lavoratori. Stessi soldi, stesso sperpero, stesso danno sociale, ma molto meno scandalo”.

Aggiunge Tomaselli: “Speriamo quindi che questa brutta notizia possa essere l’occasione per aprire un dibattito su come cambiare le cose, assumendosi ognuno le proprie responsabilità. Da anni l’USB chiede a gran voce una riforma del sistema di ammortizzatori sociali nel Trasporto Aereo, che da parcheggio oneroso, a carico della collettività e a danno dei lavoratori, venga trasformato in fondo per il reinserimento nel posto di lavoro”.

“In poche parole, meno cassaintegrazione e più lavoro – conclude il dirigente USB – un obiettivo assolutamente realizzabile in un settore che comunque è in espansione da anni e che invece si è volutamente evitato di perseguire. Forse perché questo sistema agevola i furbi, siano essi lavoratori o grandi manager”.

 

Roma, 10 febbraio 2015

Ufficio Stampa USB

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *