“Grecia. Una svolta brusca”

 

Dichiarazione di Red Network (DEA et APO), componente della sinistra di Syriza.Il programma di «riforma» definito da Yanis Varoufakis e dal governo diretto da Syriza, in ottemperanza all’accordo del 23 febbraio, svela la verità sull’accordo tra il governo e i creditori, rappresentati dall’Eurogruppo: si tratta della rinuncia di Syriza che si colloca ai limiti di una politica social-liberale… [continua a leggere: http://goo.gl/hVlppn ].
Una contraddizione nell’approccio predominante in Syriza. di Stathis Kouvelakis. Ultimamente, sul versante di quanti/e si rifiutano di guardare in faccia la realtà e prendere atto dell’arretramento cui è stata costretta Syriza, nonché delle possibili conseguenze, circolano due sofismi, o per meglio dire due sofismi e mezzo. E dico appunto «costretta», perché stretta entro una strategia erronea; non parlo di «tradimento» o «rinnegamento», che sono termini moralistici e ben poco utili per capire i processi politici… [continua a leggere: http://goo.gl/fAewJF ].

Tutti gli articoli sulla Grecia possono essere consultati alla pagina: http://anticapitalista.org/category/grecia

Era scritto anche su un gommone: “No Pasaran”, “Mai con Salvini”.
di Checchino Antonini. Era scritto anche su un gommone “No pasaran”, “MaiConSalvini”. Due modi, uno “antico” della Guerra di Spagna, l’altro attualissimo della guerra dei penultimi contro gli ultimi, per dichiararsi contro il fascismo. Ma pure contro l’austerity del Governo Renzi. Migliaia di persone da Piazza Vittorio, forse più di trentamila persone, stanno muovendo verso il centro di Roma… [continua a leggere: http://goo.gl/hmhcxl  ]

Un anno con Renzi
di Diego Giachetti. Il 24 febbraio del 2014 Renzi si presentò al Senato per pronunciare il suo discorso d’investitura a capo del governo. Aveva acquisito quel posto sfrattando l’inquilino precedente, non prima di averlo assicurato che mai lo avrebbe fatto…. [continua a leggere: http://goo.gl/ur4Ayc ]

I limiti del keynesismo.
di Michel Husson. La stagnazione europea sembra dare ragione alle “analisi keynesiane”. Il ragionamento di fondo è il seguente: l’austerità provoca recessione e debito, si tratta quindi di una politica assurda. Sarebbe meglio rilanciare l’attività economica attraverso politiche monetarie e di bilancio più dinamiche e un aumento dei salari e/o degli investimenti pubblici. [continua a leggere: http://goo.gl/TMUV1E  ]

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