Roma, autisti protestano contro possibile privatizzazione Atac

“Verso la privatizzazione dell’azienda di trasporto pubblico più grande d’Italia, che con oltre un miliardo di passeggeri l’anno è un piatto succulento per gli appetiti famelici della speculazione”. Il 19 marzo autisti in piazza a Roma.

 

COMUNICATO STAMPA

#ROMANONSIVENDE
19 MARZO AUTISTI IN PIAZZA A ROMA
CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DEL TRASPORTO LOCALE

“Nel silenzio mediatico e politico di maggioranza e opposizione, il 6 marzo scorso Atac ha aderito all’associazione datoriale Agens, agenzia facente capo a Confindustria, tanto da condividerne il simbolo. Questo passaggio, che ai più potrebbe apparire secondario – osserva Walter Sforzini dell’USB – è invece un passo fondamentale verso la privatizzazione dell’azienda di trasporto pubblico più grande d’Italia, che con oltre un miliardo di passeggeri l’anno è un piatto succulento per gli appetiti famelici della speculazione”.

“La privatizzazione di Atac – prosegue Sforzini – colpisce i cittadini attraverso la riduzione del servizio, già avviata con il taglio di 19 milioni di chilometri e l’aumento delle tariffe, e colpisce i lavoratori attraverso un aumento dei carichi e dell’orario di lavoro ed una netta riduzione del salario”.

“Roma Capitale tenta continuamente di far passare in secondo piano il fatto che il privato nel trasporto locale di Roma esiste già – evidenzia il sindacalista – e che il servizio svolto è di pessima qualità, con vetture fuori norma e turni di lavoro insostenibili pere gli autisti”.

“Siamo stanchi di dover continuamente protestare affinché il Comune eserciti il controllo sulle aziende del Tpl privato – incalza Sforzini – stanchi di dover constatare la sostanziale complicità dell’Amministrazione capitolina. Gli stipendi vengono pagati con ingiustificati ritardi e sono numerosissime le mancanze gravi di queste aziende, che da tempo motiverebbero la rescissione dei contratti di servizio”.

“Il 19 marzo saremo in piazza dentro la coalizione #romanonsivende, per impedire che Atac faccia la stessa fine di queste aziende e per pretendere ancora una volta il rilancio del trasporto pubblico a Roma”, conclude il rappresentante USB.

Roma, 13 marzo 2015
Ufficio Stampa USB

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