“Nel 1962 i contadini peruviani de La Convencion si stancarono di aspettare la riforma agraria, allora presero la terra ai padroni e la fecero. Li guidava Hugo Blanco”.
“Che avvenga di colpo o che sembri emergere da una maturazione progressiva, il cambiamento è spesso il prodotto di azioni che mirano a realizzare disegni limitati”
(MAJID RAHNEMA E JEAN ROBERT, “LA POTENZA DEI POVERI“)
LA TERRA COMUNE
Nel 1962 i contadini peruviani de La Convencion si stancarono di aspettare la riforma agraria, allora presero la terra ai padroni e la fecero. Li guidava Hugo Blanco. La sua esecuzione fu sospesa grazie alla campagna sostenuta personalmente anche da Jean Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Bertrand Russel ed Ernesto Guevara. Venne condannato a venticinque anni. La storia di Hugo incarna un secolo di lotte indigene e contadine. Oggi si batte contro le multinazionali del cibo e quelle minerarie per la difesa dell’acqua e delle terre autogestite dalle comunità. È venuto in Italia per dirci che il pianeta rischia di scomparire e per ascoltare chi vuole difendere la vita. Domenica 3 MAGGIO, la redazione di Comune pro muove una Taverna Comunale, “La Terra Comune”, con Hugo Blanco a Roma
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IL RACCONTO DELL’APPIA ANTICA
Un tranquillo week-end per cambiare il mondo. O magari per cominciare a farne uno nuovo. Ha sorpreso tutti l’affermazione di Raccontiamola Giusta, la festa romana delle persone comuni che ha aperto le finestre, le ventanas direbbe un grande maestro del racconto che ci ha lasciato in questi giorni, per far passare l’aria. Quella di una nuova primavera in una città ferita e umiliata dalle vicende giudiziarie e dalla sua rappresentanza politica
ARTICOLO DI MARCO CALABRIA E RICCARDO TROISI
GALLERIA FOTOGRAFICA DI LISA ZAYTSEVA
A CACCIA DEI FANTASMI DEL T-TIP
Multinazionali e Stati vogliono azzerare diritti e regole a protezione dei cittadini. Il 18 aprile in centinaia di città di tutto il mondo (trenta in Italia) è il giorno del grido contro l’accordo commerciale, che doveva essere segreto, tra Usa e Ue
ARTICOLO DI MONICA DI SISTO
NUTRIRE LE MULTINAZIONALI, MASSACRARE IL PIANETA
“Il Primo Maggio non sarà la giornata di inaugurazione di un Grande Evento. Il Primo Maggio va in scena il teatrino… Expo non è limitato a un periodo di tempo, non è circoscritto ad una determinata regione, Expo è l’emblema di un sistema di gestione dei territori che travalica la territorialità del qui ed ora, che sfrutta la logica del grande evento, dello stato di eccezione, per mettere i suoi tentacoli in ogni angolo della metropoli e della società: alimentazione, lavoro, ruolo della donna, speculazione edilizia, corruzione… Basta un’occhiata a sponsor e aziende partner di Expo (Coca-Cola, McDonald’s, Nestlè, Eni, Enel, Pioneer, Dupont) p er comprendere l’ipocrisia dei discorsi ufficiali…”. Ecco perché nascono Le cinque giornate di Milano 29 aprile-3 maggio: cortei, campeggio, dibattiti, workshop, assemblee, azioni di protesta nei territori…
ARTICOLO DI RETE ATTITUDINE NO EXPO
NON DIMENTICHEREMO
“Quando racconteremo alle generazioni successive ciò che è accaduto nella regione più bella del mondo.
Quando diremo che dove c’è il deserto per secoli e secoli c’erano stati alberi straordinari che raccontavano la loro e la nostra storia, nodosa e sofferta, scavata e modellata dal tempo, di bellezza e generosità.
Quando diremo che per il loro bene abbiamo cosparso di veleni il suolo.
Quando …… L’ARTICOLO DI ROSARIA GASPARRO SEGUE QUI
L’EMISSARIO, L’EMERGENZA E LA TRINCEA
C’è un racconto di Marco Montanaro, scrittore, che aiuta a capire molte cose di quello che accade in questi giorni in Puglia. È stato scritto dopo un incontro a Francavilla tra Corpo Forestale e cittadini. Le parole sono importanti, quelle ripetute dall’Emissario della Forestale sono “profilassi”, “cuscinetto”, “emergenza”, “ordinanza” o addirittura “trincea”. Non è un racconto consolatorio. Tra coloro che protestano, ricorda Montanaro, ci sono anche cittadini che hanno interrato rifiuti tossici sotto i loro campi e hanno costruito dappertutto. «Siamo pur sempre la regione che si è fatta comprare dall’Ilva». Ma è giusto parlare di emergenza e trincea? &laq uo;Se anche la Xylella rappresentasse un’emergenza, non sarebbe più opportuno un confronto reale e trasparente con i cittadini – scrive Montanaro – come accaduto in passato su altri temi? Un confronto che non si basi sul modello Tav (o, perché no, Tap), e che non usi la parola “emergenza” per trattare, appunto, i pugliesi come soldati in trincea». Del resto, «non è secondario ricordare che esiste una “trincea” laddove c’è una guerra, e che in genere non c’è trincea (o popolazione di trincea) che ne venga risparmiata». Buona lettura (Foto: un contadino di Oria, dove sono cominciati gli abbattimenti degli ulivi)
ARTICOLO DI MARCO MONTANARO
CI SONO MOMENTI IN CUI DEVI ALZARE IL SEDERE
NON SI TORNA INDIETRO DA ULIVI ABBATTUTI
LAVORARE GRATIS È FRUSTRANTE
“Siamo il paese con più volontari d’Europa, non c’è bisogno di un ministro che esorti al volontariato, non in questo paese… Siamo invece pieni di stagisti che lavorano in maniera gratuita… Lavorare gratis (““corsi di formazione volontari” inclusi) non è educativo, è frustrante”
ARTICOLO DI FIORELLA MANNOIA
GENOVA SCUOTE ROMA. EVERSIONE E MEMORIA
Il fatto che sia necessaria una condanna della Corte europea a 14 anni dal G8 per riaprire la discussione su Genova 2001 dice parecchie cose. Tra le principali c’è la conferma della portata storica di quella protesta ma c’è pure l’evidenza di una condizione “inquinata” in misura profonda di apparati importanti dello Stato italiano. Gli elementi forniti dall’assessore della capitale comportano conseguenze difficili da accantonare: servizi dello Stato che cancellano tabulati telefonici per vendetta, giudici che archiviano quel che non va archiviato, lo stesso Sabella che spera che “qualcuno” lo denunci e dichiara candidamente di essersi sentito “ uno schifo” per quello che hanno fatto “i suoi uomini” ma non se ne assume affatto la responsabilità politica. E infine, ma forse soprattutto, una regia politica che cerca il morto per scopi politici assai lontani a quelli di un’avanzata democrazia. Il profilo di un disegno eversivo si affaccia con evidenza, accompagnato da pronunciamenti politici improvvisati quanto ridicoli come quello del sindaco di Roma che accusa di complicità con la mafia chi osa criticare un “suo” assessore e lo invita ad espatriare. Non abbiamo compreso bene se si trattasse di Fiorello o di Ceasescu
ARTICOLO DI GIANLUCA PECIOLA
LA LIBERTÀ VIGILATA DEI COSIDDETTI MINORI
Un tempo, quando le case non avevano ancora porte blindate, le scuole non esistevano e nemmeno gli psicologi, i minori non se la passavano un granché neanche allora, ma presumibilmente trovavano più facilmente il modo di filarsela da qualche parte alla prima occasione, specie se maschi ma anche le femmine, nell’incuria generale, sapevano come sottrarsi. Oggi sono spesso per molte ore al giorno agli “arresti domiciliari”, sotto il diretto controllo degli agenti che li hanno messi al mondo. Oppure sono un oggetto da trasportare da un luogo all’altro (casa, scuola, piscina,…) ma sempre sotto scorta. Il mondo, intanto, scorre massiccio e indifferente sui binari della comprave ndita delle merci. Nella scuola come nello sport, le forme di custodia risultano numerose e la sorveglianza su eventuali anomalie lascia ampio spazio a indagini che possono poi comportare l’intervento suppletivo di nuove figure tutoriali e ispettive pronte a correggere disturbi ed errori… Così va la vita dei minori nel tempo della democrazia
ARTICOLO DI PAOLO MOTTANA
IL MONDO FUORI DALLA SCUOLA
I bambini passano sempre più tempo in spazi chiusi, progettati degli adulti. Sono spazi che rispondono a criteri economici e d’efficienza. Intanto, la dittatura della frenesia ricade su grandi e piccoli. Possiamo cominciare a rompere questa gabbia: c’è chi, ad esempio, sperimenta passeggiate ed esplorazioni comuni, arrampicate e attività manuali, costruzione di capanne nel bosco e tanto, tanto gioco libero. Vi pare poco?
ARTICOLODELL’ASS. FUORI DALLA SCUOLA
NON CI SONO I FONDI. NO, NON VOGLIONO TROVARLI F. M.
SENZA STEREOTIPI E SENZA PRINCIPE AZZURRO
38 case editrici, un’associazione (Scosse), 120 titoli di letteratura per l’infanzia: sono il puzzle con cui è nato il catalogo “Leggere senza stereotipi”, la prima bibliografia italiana di albi illustrati privi di visioni stereotipate dei generi sessuali, e dei relativi ruoli. Ora c’è anche una mostra, “Ci sono anch’io”, dove i libri sono suddivisi in quattro nuclei tematici: Famiglie, Genere, Abilità, Culture migranti. Catalogo e mostra sono sempre più apprezzati da cittadini, insegnanti, bambini e bambine. Di certo oggi sono in molti e molte a pensare che non tutte le bambine sono vestite di rosa, non tutte sono in attesa del principe azzurro, e non tutti i bambini sono forti e senza paura
ARTICOLO DI MONICA PASQUINO
UN RIFERIMENTO PER TUTTE LE POLITICHE
Gas, agricoltura contadina di prossimità, banche del tempo, commercio equo e solidale possono diventare oggetto di leggi regionali, oppure strumenti con cui contribuire a mettere in discussione l’idea tradizionale di politica. Possono cioè diventare un punto di riferimento di tutte le politiche, in modo che gli enti locali possano cercare sul serio risposte diverse a una crisi che non é solo economica, ma anche culturale e sociale. Appunti, sul percorso verso una legge dell’economia solidale in Emilia Romagna
ARTICOLO DI THOMAS REGAZZOLA
DOVE COMPRARE ALLA SPINA O RIPARARE UN OGGETTO?
Botteghe, negozi, laboratori di artigiani dove ancora si riparano oggetti rotti, ma anche luoghi dove acquistare prodotti alla spina. Abbiamo bisogno di spazi, iniziative e mappe per la riduzione dei rifiuti. Abbiamo bisogno di vivere relazioni, beni e servizi fuori dall’ossessione della mercificazione. Abbiamo bisogno di idee come questa:
ARTICOLO COMPLETO
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