“AgoRAI”

La Rai, sempre più strumento di distrazione di massa a servizio della politica anziché degli utenti, ha totalmente oscurato la voce di centinaia di migliaia di cittadini di Taranto in occasione della festa del primo maggio.

 

 

La Rai, sempre più strumento di distrazione di massa a servizio della politica anziché degli utenti, ha totalmente oscurato la voce di centinaia di migliaia di cittadini di Taranto in occasione della festa del primo maggio.

 

Lo ha fatto occultando al tempo stesso – con l’esaltazione delle gesta riprovevoli di infiltrati nelle manifestazioni dei dissidenti Expo di Milano – le ragioni buone della società civile che invece dovrebbe servire.

 

Prendiamo spunto da questo inqualificabile ennesimo abuso strumentale del presunto ente di servizio pubblico televisivo, per rendere giustizia, per quanto possibile, ai cittadini di Taranto con la pubblicazione di uno stralcio dell’intervento di Michele Riondino, informandoti che d’ora in poi, se intendi contribuire alla rifondazione del Servizio Pubblico Televisivo del nostro paese, c’è una nuovo luogo di incontro, la pagina facebook

 

Agorai

 

alla quale ci auguriamo voglia iscriverti, dove troverai quotidianamente spunti di riflessione e proposte, insieme a tutte le iniziative che d’ora innanzi andremo a realizzare. Ti aspettiamo e ringraziamo sin d’ora per stare con noi

 

Intervento di Michele Riondino

del 1° maggio 2015 a Taranto

https://www.youtube.com/watch?v=oDM-VMiD4NQ

 

“La storia, la politica, gli eventi hanno fatto si che di volta questa giornata venisse dedicata alla festa o alla lotta. Io penso che di fronte  a uno stato che consente la sistematica violazione dei diritti per favorire l’interesse privato, di fronte ad un governo che preferisce bruciare denaro pubblico negli alti forni di una azienda a pezzi invece di investirli su un territorio dalle mille potenzialità, di fronte ad un sindacato che parla di patto sociale ma che poi quando si tratta di Taranto si appiattisce sui diktat del governo Renzi e quindi sull’idea di una politica industriale scellerata, una politica industriale che ignora il diritto alla salute e che restituisce ai cittadini un territorio sfruttato, abbandonato, violentato, bhè!, di fronte a così tanta sfrontatezza noi precari, noi disoccupati, noi studenti, pensionati, noi cittadini e lavoratori liberi e pensanti non possiamo nel modo più assoluto considerare quella di oggi una giornata di svago. Questo primo maggio per noi tutti è un primo maggio di lotta! E’ l’ennesimo primo maggio in cui vi urliamo contro tutto il nostro disgusto e tutto il nostro disprezzo, perché non può esserci rispetto per chi ha deciso di ignorarci, di ignorare le nostre urla di dolore. Non abbandoniamoci quindi allo sconforto, anche quando lo stato difende i nemici di questa città, anche quando imbavaglia la magistratura, non dimentichiamo mai che la disperazione degli onesti può cambiare società e sistema. Può farlo!”

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